Torna al cinema in versione restaurata “Quattro mosche di velluto grigio”, il film per anni invisibile di Dario Argento girato anche a Torino

  • Postato il 15 giugno 2025
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TORINO – Uno dei titoli più affascinanti e misteriosi della filmografia di Dario Argento, “4 mosche di velluto grigio“, torna sul grande schermo in una nuova versione restaurata in 4K. Da ieri 14 luglio, il thriller del maestro del brivido è proiettato nelle sale italiane grazie alla distribuzione di CG Entertainment, in collaborazione con Cat People e con il supporto di Surf Film. L’iniziativa rientra all’interno di Cinema Revolution, la campagna nazionale che consente di vedere film italiani ed europei al prezzo speciale di 3,50 euro.

Uscito originariamente nel 1971, 4 mosche di velluto grigio è il terzo capitolo della cosiddetta trilogia degli animali, preceduto da L’uccello dalle piume di cristallo (1970) e Il gatto a nove code (1971). Considerato un caposaldo del giallo all’italiana, il film unisce atmosfere oniriche, suspence e colpi di scena, accompagnati dall’indimenticabile colonna sonora del Premio Oscar Ennio Morricone.

Come il precedente “Il gatto a nove code”, anche “4 mosche di velluto grigio” è girato in parte a Torino, con locations diventate mitiche in galleria Subalpina, al caffè Mulassano, o al giardino Lamarmora. Ogni anno a settembre il Torino d’Argento Tour Locations propone una domenica di lunghe camminate nei luoghi torinesi dei film di Dario Argento e ovviamente ne fa parte anche “4 mosche di velluto grigio”.

Un film invisibile per anni

La storia distributiva di “4 mosche di velluto grigio” è molto particolre. Dopo l’uscita al cinema non venne realizzata una versione in Vhs, in pratica il film sparì e divenne impossibile vederlo per anni. Ovviamente questo silenzio distributivo è legato a problemi sui diritti di riproduzione e diffusione dell’opera. I diritti del film per l’Italia erano infatti detenuti dalla Cinema International Corporation, succursale europea della americana Paramount Pictures. Il contratto di distribuzione stipulato nel 1971 è scaduto il 31 dicembre 1991 senza che qualcuno avesse nel frattempo provveduto a trovare un nuovo distributore. Dal 1º gennaio 1992 il film è tornato dunque di proprietà della Seda Spettacoli: dal momento però che la società italiana era fallita nel 1983, i diritti sono stati automaticamente trasmessi a Dario e Claudio Argento, che li detengono per tutto il mondo, tranne che negli Stati Uniti d’America. Negli Stati Uniti D’America, infatti, la pendenza dei diritti rientra ancora nelle disponibilità della americana Paramount Pictures.

Alla mancanza di una versione home video del film si aggiunse anche un sorprendente vuoto di programmazione tv. Venne trasmesso su Rete 4 e i vhs registrati che catturarono quella trasmissione furono per decenni l’unica possibilità di vedere il film (erano per esempio utilizzati dalle scuole di cinema). Finalmente nel 2009 uscì una prima versione in dvd.

La storia

Il protagonista è Roberto Tobias (Michael Brandon), un batterista rock che si ritrova invischiato in una vicenda inquietante: pedinato da uno sconosciuto, finisce per affrontarlo e ucciderlo durante una colluttazione. Qualcuno però ha assistito alla scena e l’ha fotografato. Da quel momento, per Roberto inizia una spirale paranoica in cui si intrecciano segreti, inganni e paure. A cercare di aiutarlo, la moglie Nina (Mimsy Farmer), un eccentrico filosofo noto come “Dio” (interpretato da Bud Spencer) e un investigatore privato (Jean-Pierre Marielle).

Il film nasce da un soggetto firmato dallo stesso Argento con Luigi Cozzi e Mario Foglietti, e oggi rivive in una straordinaria nuova veste grazie al restauro curato dalla Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con Surf Film. Il lavoro è stato realizzato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo camera originale Techniscope e dal negativo suono italiano messi a disposizione da Reel One. Fondamentale il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, mentre la color correction è stata supervisionata dal direttore della fotografia Luciano Tovoli.

La versione restaurata è già stata presentata alla XXXIV edizione del Festival Il Cinema Ritrovato, ottenendo grande apprezzamento da parte di pubblico e critica. Ora, finalmente, gli spettatori italiani potranno riscoprire questo piccolo gioiello del thriller psicologico nella sua forma migliore, sul grande schermo.

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