Torna il premio che porta un’installazione artistica permanente nel centro di Saluzzo: vince l’artista Marcello Maloberti
- Postato il 15 giugno 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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È Marcello Maloberti (Codogno, 1966) il vincitore della 47° edizione del Premio Matteo Olivero, il riconoscimento che affida ogni anno a un artista selezionato da una giuria la realizzazione di un’installazione che trova collocazione permanente in uno spazio pubblico di Saluzzo: in questo caso quelli dell’ex Tribunale della città, con due scritte su carta riconducibili alla serie MARTELLATE, iniziata dall’artista a partire dal 1990. Le due opere vanno ad arricchire, così, l’offerta di arte contemporanea della città, che vede protagonisti i vincitori delle passate edizioni del Premio: sono Alice Ronchi (2024), Patrick Tuttofuoco (2023), Marinella Senatore (2022), Roberto Pugliese (2021), Veit Laurent Kurz (2020), Santiago Reyes Villaveces (2019) e del duo Barrow-Parke (2018).
La storia del Premio Matteo Olivero
“Il legame tra la città di Saluzzo e il Premio Matteo Olivero è diventato nel tempo molto forte, inserendo anno dopo anno delle opere d’arte permanenti in luoghi simbolici e pubblici della città”, ha detto Stefano Raimondi, direttore artistico del Premio, promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e The Blank Contemporary Art. “Sin dal 2018, quando sono stato incaricato della Direzione Artistica del progetto, ho pensato a un format che nel tempo potesse crescere, come una narrazione che si articola nel suo sviluppo, valorizzando artisti, spazi e territorio. Ogni anno Saluzzo si arricchisce di un’opera pensata prima di tutto per entrare a contatto e in dialogo con i cittadini, strutturando al contempo un percorso artistico inedito, rispettoso e sorprendente”.







La Giuria del Premio Matteo Olivero
“Il lavoro di Marcello Maloberti si potrebbe definire umanista nel suo essere aperto al dialogo con la comunità e la geografia sociale del territorio”, continua Raimondi, a proposito della proposta progettuale scelta da una selezionata giuria composta da Roberto Giordana (direttore generale Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo), Carlo Allemano (presidente di Fondazione Amleto Bertoni), Alessandro Carrer (direttore di Fondazione Garuzzo), Andrea Momberto (presidente del Consiglio Comunale) e Nicolas Ballario (giornalista e critico d’arte): si tratta di due scritte – La Gentilezza è Punk e La Parola è il Sogno della Voce – a pastello a olio nero che irrompono sul foglio bianco, che sovente l’artista riproduce anche in forma di installazione al neon.
Le due opere vincitrici del Premio Matteo Olivero
Sono aforismi rinnovati, epigrafi che spaziano dalla poesia all’ironia, dall’uso del linguaggio verbale alla frase rubata, in un’incessante sovrapposizione di umori e di registri formali. Sono anche titoli ironici, diretti e irriverenti, frasi filosofiche, poetiche e politiche, frammenti che vengono estrapolati e decontestualizzati per darsi allo spettatore, attraverso forme diverse. Negli spazi dell’ex Tribunale di Saluzzo, ora destinato a uffici comunali e al Liceo Classico della città, l’artista inserisce, così, le due nuove opere appartenenti alla serie Martellate. “Questo riconoscimento promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e da The Blank Contemporary Art, che ringrazio”, conclude Maloberti, “è molto importante perché offre la possibilità agli artisti di contribuire alla valorizzazione del territorio ed entrare in dialogo con gli spazi pubblici e gli abitanti del luogo. Nel mio caso la parola, la poesia, diventa spesso il mezzo attraverso cui mi relaziono direttamente con il contesto che mi circonda”.
Claudia Giraud
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