Torna Straperetana. La rassegna abruzzese d’arte pubblica per il 2025 parla di famiglia
- Postato il 9 luglio 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Famiglia è una parola densa, stratificata. Usato per raccontare il modo in cui le società e i suoi umani si strutturano e interagiscono, con il passare del tempo il termine ha cambiato anche molto i propri connotati, passando dall’indicare una convivenza di parentela estesa alla famiglia nucleare fino a quella queer e allargata. La famiglia costituisce, da sempre, anche un tema centrale nella ricerca e nella produzione artistica, ed è in continuità con questa tradizione che si pone la nuova edizione della Straperetana, la manifestazione di arte pubblica a ingresso libero che dal 2017 porta artiste e artisti contemporanei nel borgo abruzzese di Pereto.








![Giovanni Ozzola Temporary structures [20], 2025 Archivio Fuji Crystal lucido, metacrilato 6 mm, lucido, Dibond 3 mm, sistema di fissaggio con gancio (hook), fortemente arrotondato
Framed: 10 x 15 x 1 cm Courtesy l’artista](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/07/05straperetana2025giovanniozzola-768x512.jpg)












Straperetana 2025: chi parteciperà
Proseguendo nel suo obiettivo di coinvolgere artisti più o meno affermati nell’attivazione del territorio locale all’interno del processo creativo, la nona edizione di Straperetana (curata da Paola Capata e Annalisa Inzana) sarà dedicata al tema IPERFAMIGLIE e vedrà, dal 12 luglio al 17 agosto 2025, il coinvolgimento di 15 artiste e artisti appartenenti a diverse generazioni. Sono Gaia Alari, Diana Anselmo, Stefano Arienti, Odonchimeg Davaadorj, Tomaso De Luca, Alessandra Di Mizio, Claudia Ferri, Sabrina Iezzi, Ketty La Rocca, Antonio Leone, Marzia Migliora, MP5, Giovanni Ozzola, Alberto Podio e il duo Vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala).

Le sedi di Straperetana 2025: Palazzo Maccafani
La rassegna di arte pubblica, fondata da Paola Capata e Delfo Durante e vistata in questi otto anni da oltre tremila persone, si svolgerà tra due palazzi storici, Palazzo Maccafani e Palazzo Iannucci, occupando però, con interventi site specific, anche le stradine medievali del borgo abruzzese. È qui che, nel corso degli anni, hanno trovato dimora permanente diverse opere delle precedenti edizioni, andando a costituire un percorso artistico a cielo aperto.
A Palazzo Maccafani troveremo la video animazione sulla ciclicità della natura di Gaia Alari (Bergamo, 1988), realizzata per la cisterna; un pezzo della serie Riduzioni di Ketty La Rocca (1938-1976), con un’inquietante lettura dell’infanzia; e un omaggio all’amore gay nei nudi di Stefano Arienti (Asola, 1961). L’opera Canto Libero di Marzia Migliora (Alessandria, 1972) esporrà invece la violenza delle relazioni affettive; le quattro sculture di Tomaso De Luca (Verona, 1988) riflettono sullo spazio architettonico, sociale, economico ed emotivo abitato dai corpi in dialogo con i ritratti dal sapore vintage di Vedovamazzei.

Le sedi di Straperetana 2025: Palazzo Iannucci e le strade di Pereto
Nella strada che porta da Palazzo Maccafani a Palazzo Iannucci ci sono le grandi fotografie subacquee di Alberto Podio (Torino, 1973) e quelle su tela di Claudia Ferri (Pescara, 1980), con due gruppi di ragazzine che ci osservano.
Arrivati a Palazzo Iannucci, troviamo i lavori delle studentesse dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila Alessandra Di Mizio (2001) e Sabrina Iezzi (Chieti, 1971) su memoria, relazioni e rapporto con il corpo; e l’opera L’arte – rabbia Sorda è sempre politica di Diana Anselmo (Palermo, 1997) con impiega la lingua dei segni per contestare il concetto di “immagine muta”. Ci sono poi gli acquarelli fantastici di Odonchimeg Davaadorj (Mongolia, 1990) e un altro ritratto di Ferri che indaga il passaggio dall’infanzia all’età adulta. La quadreria di ritratti “animali” di Antonio Leone (Caserta, 1999) offre una lettura surreale ma presente delle relazioni, mentre le sue sagome in bianco e nero di MP5 ne mostrano la varietà. A chiudere è l’installazione di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), omaggio a una “famiglia di opere” che lo ha accompagnato lungo il suo percorso artistico.
Giulia Giaume
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