Tragedia a Colobraro: si sgancia un cancello, morto un operaio

  • Postato il 27 giugno 2025
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Tragedia a Colobraro: si sgancia un cancello, morto un operaio

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Ennesima tragedia del lavoro, un operaio è morto a Colobraro schiacciato da un cancello che si è sganciato dal binario di conduzione: è l’ottava vittima sul lavoro del 2025 in Basilicata


Tragedia sul lavoro a Colobraro, in provincia di Matera. Un operaio di 66 anni, Franco Celano, è morto nella mattinata del 26 giugno, schiacciato fatalmente da un cancello d el deposito di mezzi dell’azienda presso la quale era impiegato. L’uomo lavorava nel servizio di raccolta dei rifiuti, oltre che nella pulizia del verde comunale. Un incidente sul quale è in corso un’indagine dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Matera. Al vaglio degli inquisitori, i video delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area.

Secondo quanto appreso, l’operaio, assieme a un altro collega si era recato nel deposito mezzi, all’inizio del suo turno lavorativo. All’apertura del pesante cancello di ferro, per cause ancora da accertare, questo sarebbe fuoriuscito dal binario di conduzione, rovinando addosso al sessantaseienne e al suo collega. Quest’ultimo, è riuscito a mettersi in salvo allontanandosi d’istinto appena prima che il cancello si schiantasse al suolo travolgendo Celano. Immediatamente, l’uomo scampato all’incidente si è attivato chiamando i colleghi per riuscire a sollevare il pesante cancello e prestare soccorso all’operaio, allertando subito il 118. Giunti sul posto in eliambulanza, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo, sposato e padre di due figli.

L’ennesimo caso di morte sul lavoro ha suscitato immediate reazioni in ambito sindacale. In particolare, l’esecutivo Uil Basilicata ha fatto richiesta di convocazione del Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

MORTO SUL LAVORO A COLOBRARO, LA REAZIONE DELLA UIL BASILICATA

La sigla sindacale ha riferito in una nota di voler «intensificare la Campagna Zero Morti sul lavoro» e si è detta «fortemente preoccupata e allarmata perché questi tragici eventi evidenziano una crisi persistente nella sicurezza sul lavoro, che richiede un’azione immediata. Ogni infortunio mortale è una tragedia evitabile, una vita sacrificata in nome del profitto o della produttività. Dietro ogni numero c’è una persona, sempre». Uil Basilicata ha sottolineato che «“Zero morti sul lavoro “non è uno slogan: è l’unico obiettivo, parla della necessità di individuare strumenti di sostegno alle famiglie delle vittime sul lavoro che, dopo aver perso il capofamiglia, si trovano a gestire una situazione di disagio economico».

Anche il Sifus Basilicata «chiede che venga fatta piena luce sull’accaduto, affinché venga accertata ogni responsabilità e si evitino tragedie simili in futuro. Chiediamo con forza un impegno concreto da parte delle istituzioni , delle aziende e di tutti i soggetti responsabili affinché si investa realmente in prevenzione, formazione e sicurezza». Ogni vita spezzata sul lavoro, sottolinea, «è una ferita gravissima per l’intero Paese e un richiamo urgente alla necessità di rafforzare le misure di sicurezza in ogni ambito operativo. La sicurezza sul lavoro non può e non deve essere considerata un costo, ma un diritto fondamentale e inalienabile».

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