Trauma di interesse chirurgico. Congresso nazionale 2025 a Caltanissetta
- Postato il 10 giugno 2025
- Salute E Benessere
- Di Paese Italia Press
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Ph. Da sx Di Lorenzo, Ciaccio e Trapanese
Caltanissetta, 10 giugno 2025 – Il quarto congresso nazionale sul trauma di interesse chirurgico “Ruolo della formazione avanzata per una migliore gestione del trauma di interesse chirurgico” tenutosi a Caltanissetta, chiude i battenti portando con sé una grande novità: l’appuntamento ha visto la collaborazione tra ‘Obiettivo trauma’ e ‘Surgical training academic forum’ (Staf), presidente nazionale Franco Stagnitti.
Un grande successo sia per l’elevato numero di partecipanti che per la qualità degli interventi. Inoltre, è stato il presentatore professionista Ernesto Trapanese a dare un ritmo diverso alle due giornate congressuali, cadenzando gli interventi e tenendo costantemente partecipe la platea. Ancora, non sono mancati i momenti dedicati all’arte con la sand artist Stefania Bruno durante la serata inaugurale alla quale hanno partecipato (in un’aula gremita) le autorità civili, militari, politiche e di governo locale e regionale.
La formazione avanzata dell’operatore sanitario: dall’oss al medico nell’approccio al trauma di interesse chirurgico alla base di un corretto approccio all’evento trauma è stata la protagonista della due giorni tenutasi al Cefpas di Caltanissetta, diretto da Roberto Sanfilippo.

Ha presieduto il congresso Giovanni Di Lorenzo, dirigente medico di Chirurgia generale e coordinatore Unità operative dipartimentale (Uod) a valenza aziendale “Coordinamento sale operatorie” del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta; presidente onorario è stato, invece, il direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) Chirurgia generale del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta, Giovanni Ciaccio.
“Una due giorni di confronto, di informazione e formazione, di simulazione… insomma un appuntamento con tutto ciò che ruota attorno all’evento trauma di interesse chirurgico e a tutti coloro che, in modi diversi, ne fanno parte. Un momento di coesione e condivisione tra tutti gli attori che di un evento traumatico diventano, forza maggiore, protagonisti. Oltre 70 i protagonisti a livello sia nazionale che regionale e locale che hanno fatto parte della faculty. Inoltre, da oggi inizia un cammino congiunto con Staf e viene confermata la collaborazione con le società scientifiche come Acoi e Aico in un’ottica di sinergia e con la consapevolezzza di realizzare importanti progetti futuri”, afferma Giovanni Di Lorenzo.
Quest’anno al congresso che nasce nel cuore della Sicilia anche Staf.
“Il fatto che congiuntamente si sia celebrato il quarto congresso nazionale di Obiettivo Trauma e di Staf ci riempie di orgoglio perché dimostra la comune determinazione a implementare la cultura del trauma e la formazione dei giovani alla sua gestione. La condivisione di percorsi e obiettivi e il costante impegno nello studio del trauma e dei problemi legati alla sua corretta gestione pre e intra ospedaliera ci ha spinto sempre più a unire i nostri sforzi per sempre migliorarci sia in campo clinico che nella formazione avanzata. In questo contesto è da inquadrare da una parte l’ingresso di Giovanni Di Lorenzo nel consiglio direttivo di Staf e dall’altra la collaborazione sempre più stretta con una prestigiosa società come l’Acoi che da qualche anno ci consente degli spazi comuni nel contesto dei loro congressi nazionali e patrocina i nostri corsi. Peraltro questa collaborazione ha raggiunto la sublimazione durante il 43.mo congresso Acoi di Rimini dove, evento storico, è stato organizzato un corso di Cadaver Lab in gemellaggio tra Acoi e Staf all’interno del congresso. Fatto unico nel panorama chirurgico nazionale”, dichiara Franco Stagnitti, presidente Staf.
Il quarto congresso nazionale sul trauma è stato un momento di incontro e confronto tra professionisti sanitari provenienti da tutto il Paese, con l’obiettivo di promuovere la crescita professionale e l’innovazione nell’approccio al trauma di interesse chirurgico. Il tema scelto per questa edizione è stato quello sulla formazione avanzata che ha visto protagonisti gli infermieri di sala operatoria del policlinico Gemelli in collaborazione con le coordinatrici di sala operatoria del civico di Palermo e di Caltanissetta. Inoltre, il corso di laparoscopia al centro di simulazione del Cefpas Cemedis diretto da Giovanni Ciaccio.
“Questa quarta edizione del congresso rappresenta un punto di svolta nel modo in cui affrontiamo la formazione avanzata delle figure professionali coinvolte nella gestione del trauma. Le innovazioni tecnologiche stanno rivoluzionando il nostro approccio. Penso, ad esempio, all’impiego della chirurgia mininvasiva d’urgenza, che oggi trova sempre più applicazione anche nei pazienti politraumatizzati selezionati. Tecnologie come la fluorescenza intraoperatoria, la realtà aumentata e la navigazione chirurgica consentono un’estrema precisione in situazioni critiche. Tutto questo contribuisce a decisioni più tempestive e mirate, riducendo tempi di intervento e migliorando gli esiti clinici – dichiara Giovanni Ciaccio – . La simulazione avanzata rappresenta oggi un pilastro imprescindibile nella formazione dei professionisti sanitari. Durante il congresso, grande spazio viene dedicato alla riproduzione di scenari realistici in ambienti protetti: si tratta di vere e proprie situazioni cliniche ad alta intensità emotiva, che permettono ai medici, agli infermieri e agli operatori dell’emergenza di affinare abilità tecniche, capacità decisionali e dinamiche di team. È un training che consente di sbagliare per imparare, senza compromettere la sicurezza del paziente. Questo approccio riduce in modo significativo il margine di errore, perché prepara il personale a gestire il caos del trauma con lucidità, prontezza e coordinamento. L’obiettivo finale è uno solo: salvare vite, riducendo al minimo i rischi legati alla complessità degli interventi chirurgici in emergenza”.
Una due giorni con sessioni plenarie, workshop interattivi, simulazioni avanzate, lectio magistralis e la condivisione di best practice hanno dato l’opportunità di approfondire le competenze richieste nelle diverse fasi di gestione del trauma: dal primo intervento sul campo al trattamento chirurgico definitivo.
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