Trielina nel Tora, in Basilicata, è scontro politico

  • Postato il 17 giugno 2025
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Trielina nel Tora, in Basilicata, è scontro politico

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Trielina nel fiume Tora, vietato l’uso dell’acqua a Tito dopo le analisi della procura sul torrente. Le accuse del vicepresidente del consiglio, Angelo Chiorazzo, al presidente di giunta Vito Bardi


Questa volta le risposte dalla Regione devono essere immediate, data la gravità della questione.
È quello che chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, sottolineando come recenti provvedimenti del sindaco di Tito vietino l’uso dell’acqua per scopi umani, agricoli e zootecnici e coinvolgano anche le attività di pascolo e coltivazione nei pressi del torrente Tora.

TRIELINA NEL TORA, CHIORAZZO VUOLE RISPOSTE DALLA REGIONE


«Le ordinanze emanate dal sindaco di Tito, Fabio Laurino, in seguito alle analisi disposte dalla Procura sui corpi idrici del Tora – è scritto nella nota – confermano un quadro ambientale allarmante che richiede risposte immediate da parte della Regione Basilicata e del Presidente Bardi, in qualità di Commissario per l’emergenza idrica della Camastra. Inaccettabile che a mesi dalla nostra interrogazione di novembre 2024 non sia stata ancora chiarita la deroga ai campionamenti previsti dalle norme prima di dichiarare la potabilità delle acque del Basento».

TRIELINA, CHIORAZZO: «CHIEDEREMO CONTO AL PRESIDENTE BARDI»

«E oggi, con la conferma di un contesto ambientale compromesso lungo il tratto del fiume che porta al punto di prelievo per la Camastra – prosegue Chiorazzo – chiediamo se il Presidente Bardi intenda riproporre anche quest’anno il prelievo in caso di emergenza idrica. Chiediamo inoltre l’attivazione urgente di una valutazione di impatto sanitario sulla popolazione locale, visto che le criticità ambientali vanno ben oltre l’area industriale.

È intollerabile che da anni si parli del Progetto Lucas – 27 milioni di euro in cinque anni provenienti dalle compensazioni ambientali delle compagnie petrolifere – senza che nulla sia stato fatto, se non affidamenti e incarichi onerosi. Su questo chiederemo conto al Presidente Bardi».

«IL GOVERNO REGIONALE DEVE ASSUMERSI RESPONSABILITÀ POLITICA»


«Il governo regionale deve assumersi la responsabilità politica – accusa il consigliere – di anni di inerzia sulla bonifica del Sin (Siti di interesse nazionale, ossia porzioni di territorio caratterizzati da elevate quantità e pericolosità degli inquinanti, ndr) presenti di Tito, del definanziamento degli interventi di bonifica dell’area fosfogessi e delle promesse mancate come il Green Digital Hub per la riqualificazione dell’area Ex Liquichimica.

È ora di dare un segnale serio nominando un Commissario ad Acta per la bonifica e stanziando subito le risorse necessarie per garantire sicurezza ambientale e fiducia ai cittadini».

CHIORAZZO CHIEDE CONTO ANCHE SU BONUS GAS E TRASPORTO PUBBLICO


«E proprio il presidente Bardi – afferma Chiorazzo – che così spesso, e talvolta con tono lezioso, invoca l’etica e l’estetica pubblica, domani (oggi, martedì 17 giugno, per chi legge, ndr) in Consiglio regionale dia un segnale vero di trasparenza ai lucani mettendo da parte le solite nomine politiche e riferendo finalmente in aula sia sulle gravi questioni ambientali, sia sulle opacità contabili legate al Bonus Gas e al Trasporto Pubblico.

Proprio su quest’ultimo, anche grazie all’inchiesta giornalistica di Leo Amato dell’Altravoce – Quotidiano del Sud, apprendiamo dell’esistenza di un’importante inchiesta della Corte dei Conti sulla transizione milionaria verso il Cotrab, fortemente voluta dal primo governo Bardi».

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