Trovato il batterio colpevole che ha ucciso 6 miliardi di stelle marine
- Postato il 4 agosto 2025
- Scienza
- Di Blitz
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Dopo oltre un decennio di ricerche, gli scienziati hanno finalmente identificato la causa dell’epidemia che ha sterminato quasi 6 miliardi di stelle marine: si tratta di un batterio, precisamente un ceppo della specie Vibrio pectenicida. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Ecology & Evolution, è frutto di un lungo lavoro condotto dal team internazionale guidato dall’Hakai Institute e dall’Università della British Columbia in Canada. I ricercatori hanno impiegato quattro anni per rintracciare il responsabile, superando numerose difficoltà dovute al fatto che molte malattie e condizioni di stress nelle stelle marine provocano sintomi simili.
La cosiddetta “malattia debilitante delle stelle marine” si manifesta inizialmente con piccole lesioni esterne, ma in pochi giorni porta alla decomposizione dei tessuti e al distacco delle braccia, fino alla morte dell’animale. Il batterio agisce in modo così aggressivo da “sciogliere” letteralmente le stelle marine colpite. Tra le specie più decimate ci sono le stelle girasole (Pycnopodia helianthoides), in grado di sviluppare fino a 24 braccia e raggiungere le dimensioni di una ruota di bicicletta. Di questa specie ne è sopravvissuto meno del 10%.
L’impatto ecologico e il valore della scoperta
Secondo Melanie Prentice, prima autrice dello studio, la scomparsa delle stelle marine ha conseguenze molto più profonde della semplice perdita di biodiversità. “Quando si perdono miliardi di stelle marine, ciò cambia davvero le dinamiche ecologiche”, ha spiegato. Le stelle girasole sono predatori naturali dei ricci di mare, e la loro scomparsa ha portato a un’esplosione incontrollata delle popolazioni di ricci, che a loro volta distruggono le foreste di alghe. Questo squilibrio ha un impatto devastante sugli ecosistemi costieri, influenzando non solo la fauna marina, ma anche le economie locali che dipendono dalla pesca e dal turismo.
La difficoltà nell’identificare la causa era dovuta alla complessità delle risposte immunitarie delle stelle marine e alla somiglianza tra i sintomi di diverse patologie. I ricercatori hanno analizzato a lungo vari virus e batteri, finché il fluido interno delle stelle malate ha rivelato la presenza del batterio Vibrio pectenicida. Ora, con questo tassello finalmente al suo posto, si apre la strada a possibili strategie di contenimento e conservazione delle popolazioni colpite. La speranza è che la scoperta permetta interventi tempestivi per salvaguardare non solo le stelle marine, ma l’intero equilibrio dell’ambiente marino.
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