Trump non è più ottimista: “Forse non è possibile un accordo di pace Mosca-Kiev. Troppo odio tra Putin e Zelensky”
- Postato il 4 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Forse non è possibile” raggiungere un accordo di pace tra la Russia e l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente americano Donald Trump in un’intervista alla Nbc News. Rispetto all’ottimismo dei mesi precedenti, adesso il presidente Usa adesso cambia registro. “C’è un odio tremendo, un odio tremendo tra due uomini”, ha proseguito Trump facendo riferimento al leader del Cremlino Vladimir Putin e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, senza citarli. “Un odio tremendo tra alcuni soldati, a dire il vero. Tra i generali. Hanno combattuto duramente per tre anni”, ha aggiunto.
Nyt: “Usa spostano un Patriot da Israele all’Ucraina” – Dichiarazioni che arrivano mentre il New York Times rivela che Kiev riceverà un maggiore aiuto Usa contro l’invasione russa: un sistema di difesa aerea Patriot, precedentemente basato in Israele, verrà inviato in Ucraina dopo essere stato ricondizionato. Il quotidiano – citando quattro funzionari statunitensi, attuali ed ex – aggiunge che gli alleati occidentali stanno discutendo la logistica di un eventuale trasferimento di un altro sistema Patriot da parte di Germania o Grecia. Le fonti, che hanno parlato in condizione di anonimato a causa della delicatezza delle discussioni, si sono rifiutate di descrivere l’opinione del presidente sulla decisione di trasferire altri sistemi Patriot all’Ucraina, né hanno commentato se la decisione sia stata presa prima del suo insediamento, durante l’amministrazione Biden. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, James Hewitt, ha riferito che l’organismo non fornisce dettagli sulla potenza e il posizionamento dei sistemi di difesa. “Il presidente Trump è stato chiaro: vuole che la guerra in Ucraina finisca e che le uccisioni finiscano”, ha affermato. Il Dipartimento della Difesa ha dichiarato in una nota di “continuare a fornire equipaggiamento all’Ucraina da pacchetti precedentemente autorizzati“, riferendosi ad armamenti prelevati dalle scorte esistenti e a nuovi acquisti.
“Io devo rispettare la Costituzione? Non lo so” – Durante l’intervista andata in onda domenica sulla Nbc, il tycoon non ha solo parlato della guerra in Ucraina. Ha anche affermato, infatti, di non sapere se – in qualità di presidente – dovrà rispettare la Costituzione degli Stati Uniti, ma ha affermato che la sua amministrazione “ovviamente seguirà” le decisioni della Corte Suprema. La risposta è arrivata durante uno scambio di battute al programma Meet the Press, quando la conduttrice Kristen Welker ha chiesto a Trump se i cittadini statunitensi e non meritino un giusto processo nei procedimenti legali. Il presidente ha inizialmente risposto: “Non lo so. Non lo sono, non sono un avvocato. Non lo so”. Pressato ulteriormente da Welker, che ha citato la clausola del giusto processo del Quinto Emendamento, il presidente ha affermato di essere stato eletto per occuparsi di immigrazione e che “i tribunali mi stanno impedendo di farlo“. Così alla domanda se, in qualità di comandante in capo, sia tenuto a rispettare la Costituzione, il presidente ha risposto: “Non lo so”. “Non lo so. Devo rispondere dicendo, ancora una volta, che ho avvocati brillanti che lavorano per me, e ovviamente seguiranno quanto stabilito dalla Corte Suprema. Quello che hai detto non è quello che ho sentito dire dalla Corte Suprema. Hanno un’interpretazione diversa“, ha detto il presidente.
In Groenlandia “non escluso uso della forza” – Trump torna anche a parla di Groenlandia sottolineando di “non avere escluso” l’uso della forza militare per annetterla. “Abbiamo un disperato bisogno della Groenlandia”, ha aggiunto: “È composta da una popolazione molto piccola, di cui ci prenderemo cura, e la ameremo, e tutto il resto. Ma ne abbiamo bisogno per la sicurezza internazionale“. Trump ha però fatto un passo indietro rispetto al Canada, pur ribadendo il desiderio che diventi il 51esimo Stato degli Usa. “Non vedo nulla del genere in Canada”, ha detto riferendosi all’uso della forza per raggiungere il suo obiettivo. I canadesi, ha aggiunto, “pensano che li proteggeremo, e in effetti lo stiamo facendo. Ma la verità è che non si assumono la loro piena responsabilità ed è ingiusto nei confronti degli Stati Uniti e dei nostri contribuenti”.
Dazi, Cina e TikTok –Sul fronte cinese, parlando di dazi ha rifiutato di escludere la possibilità di renderne permanenti alcuni. “No, non lo farei, perché se qualcuno pensasse che saranno ritirati dal tavolo, perché mai dovrebbe costruire negli Stati Uniti?”, ha detto. Quanto a Pechino, ha ammesso di essere stato “molto duro con la Cina”, interrompendo di fatto gli scambi commerciali tra le due grandi economie mondiali, ma ha affermato che il Dragone ora vuole raggiungere un accordo. “Abbiamo smesso di colpo”, ha detto. “Questo significa che non perderemo mille miliardi di dollari, perché al momento non stiamo facendo affari con loro. E loro vogliono raggiungere un accordo. Lo vogliono davvero. Vedremo come andrà a finire, ma deve essere un accordo equo“. Il presidente americano Donald Trump ha detto di “nutrire affetto” per TikTok e ha promesso che “lo proteggerò in modo molto forte” dall’ordine di vietare l’app cinese negli Stati Uniti a meno di un accordo per la sua vendita a un’azienda statunitense. “Se sarà necessario, se avesse bisogno di una nuova proroga, sarei disposto a concedergliela”, ha detto Trump che ha già approvato una seconda proroga di 75 giorni per arrivare a un accordo ribandendo che “mi piacerebbe vederlo concluso” perché “TikTok è molto interessante”.
Il no a un terzo mandato e il futuro leader del movimento Maga – Parlando, invece, del suo futuro ha sottolinea di non cercare “un terzo mandato“. “Tantissime persone vorrebbero che lo facessi”, “ma non è una cosa che intendo fare”, ha spiegato. “È qualcosa che, per quanto ne so, non è permesso fare. Non so se sia costituzionale”, ha aggiunto. Il 22esimo emendamento impone, infatti, il limite di due mandati alla presidenza degli Stati Uniti. Trump non ha comunque fatto il nome di un suo “erede” alla guida del movimento Maga, ma ha citato il vicepresidente JD Vance e il Segretario di Stato Marco Rubio come potenziali successori. “Ce ne sono molti che sono bravissimi. Vedo anche una straordinaria unità. Ma certamente, se si dice che qualcuno è il vicepresidente, se quella persona è eccezionale, immagino che abbia una precedenza”, ha concluso.
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