Tunnel subportuale, Salvini visita il cantiere: “Rinascimento infrastrutturale senza precedenti”

  • Postato il 23 maggio 2025
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  • Di Genova24
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Genova. La chiusura della campagna elettorale del centrodestra è andata in scena ieri al Porto Antico, con un giorno d’anticipo, ma l’ultimo sopralluogo a favore di telecamere prima del voto il ministro Matteo Salvini lo ha fatto oggi, insieme al suo vice Edoardo Rixi e al governatore Marco Bucci, davanti al cantiere del tunnel subportuale che inizia a prendere forma appena sotto la Lanterna, dove sorgeranno sia l’imbocco stradale sia il nuovo parco urbano destinato a congiungere Sampierdarena e il simbolo della città.

“È uno dei tantissimi cantieri aperti a Genova – sottolinea il vicepremier -. Ci sono opere in corso per 14 miliardi. Non so se ci sono precedenti storici di questo genere: dalle periferie alla diga, alla metropolitana, ai ponti per togliere i camion dal centro, a questo che l’anno scorso era il nulla e adesso ha 150 operai al lavoro. Il tunnel libererà la Lanterna. Qua dove siamo oggi c’è cemento, ma ci sarà un parco, ci sarà verde, ci sarà erba, ci saranno alberi. Toglierà traffico e farà respirare ancora di più Genova. Quindi diciamo che c’è un rinascimento infrastrutturale che da ministro vedo in poche altre città italiane. Ringrazio le imprese e gli operai che fra mille difficoltà, perché lavorare fra il mare e il monte non sempre è facile, stanno rispettando tutti i tempi prestabiliti”.

Tempi e costi al momento sono confermati, anche se c’è già un possibile slittamento all’orizzonte. “Ora come ora le previsioni sono per noi 940 milioni, poi ci sono altri costi di Aspi, ma quelli io non li vedo”, spiega Bucci. Quando sarà operativo? “Dipende dalla gara, sarà tra il 2029 e il 2030”. La gara è quella che dovrà avviare Autostrade per la maxi talpa che dovrà scavare le due canne da 3,4 chilometri fino alla Foce. In cantiere è già ben visibile la fossa in cui verrà collocato il macchinario.

piana rixi bucci salvini

Il governatore conferma la variante che permetterà di mantenere in piedi la Sopraelevata in corrispondenza dello snodo di via Madre di Dio, anche se il destino della Aldo Moro resta comunque in discussione una volta che sarà terminata l’opera: “Io non ci sarò più, ci sarà la città, deciderà cosa che vuol fare. Per me va tutto bene. C’era una suggestione anche di Renzo Piano, a me piace anche quella, però deciderà poi l’amministrazione che sarà in carica in quei giorni, non certamente adesso”.

Da chiarire soprattutto il rebus delle terre di scavo, 2,5 milioni di metri cubi che da progetto dovrebbero riempire le calate Concenter e Giaccone. Nel frattempo Autostrade ha proposto una variante per usare il canale di calma dell’aeroporto, data l’indisponibilità di calata Giaccone in tempi utili da parte di Autorità di sistema portuale. Ma Bucci non vede problemi: “Non mi risulta che l’Autorità portuale abbia ritirato nessuna disponibilità di calata Giaccone: come calata Concenter sarà tombata con le terre del tunnel. I processi burocratici talvolta richiedono di fare alcune varianti, sapendo già che poi se ne fa un’altra finale”.

Nel frattempo Autostrade lavora anche sul lotto zero della Gronda, ancora appesa all’incognita dei finanziamenti e ancora priva della firma del ministero sul progetto esecutivo. “Sto facendo lo stalker da due anni con i vertici di Autostrade per l’Italia perché mantengano gli impegni, gli stanziamenti e le promesse fatte ai genovesi – risponde sul punto Salvini -. Non sta a me ricordare come nasce il debito di Autostrade nei confronti di Genova, della Liguria e dell’Italia. Quindi ci sono tante altre opere in importanti in Emilia, in Lombardia, sull’Adriatica, però tra le opere importanti il dovere morale da parte di Autostrade di fare la gronda di Genova vale più di ogni contratto, di ogni Pef, di ogni firma, di ogni stretta di mano, quindi conto che la nuova gestione da poco insediata continui. Ricordo che comunque i cantieri zero ci sono stati, gli investimenti ci sono stati, milioni sono già stati spesi. Conto che il progetto definitivo e poi quello esecutivo e i soldi che i privati ci devono mettere ci siano, perché ripeto, quella realtà nei confronti di Genova ha un grande debito da tutti i punti di vista”.

Si aspetta che la sinistra, in caso di vittoria delle elezioni, blocchi le grandi opere? “Spero proprio di no perché sono opere che servono ai genovesi, non servono alla Lega, a Rixi o a Salvini – aggiunge il vicepremier e leader leghista -. La diga serve a portare ricchezza e lavoro ai figli dei genovesi. Il ponte e il tunnel servono a togliere i tir, i camion dal cuore della città. La Gronda di Genova serve a far perdere meno tempo e meno denaro ai genovesi, ai liguri. Io sono convinto che vincerà Pietro Piciocchi e ci sarà la continuità anche nel rinascimento infrastrutturale, ma spero che a sinistra nessuno abbia la malaugurata idea di voler fermare uno dei cento cantieri aperti a Genova perché farebbe un dispetto non a Salvini ma alla città”.

Autore
Genova24

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