Ue, nessuna sospensione dell’Accordo con Israele: non passa la proposta di Kaja Kallas. Contraria anche l’Italia

  • Postato il 16 luglio 2025
  • Zonaeuro
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nessuna sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele. Al consiglio Affari Esteri a Bruxelles, non ha avuto successo la proposta dell’Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas di adottare 10 misure per sanzionare il governo di Tel Aviv. Un elenco di opzioni, tra cui appunto lo stop totale o parziale del trattato Ue-Israele. Dopo aver appurato, dopo quasi due anni di guerra, che a Gaza Israele viola l’articolo due che prevede il rispetto dei diritti umani, non è stata comunque presa alcuna decisione sull’ipotesi di intraprendere azioni concrete. Per il via libera serviva l’unanimità dei ministri. In prima fila per le sanzioni Spagna e Irlanda, mentre l’Italia e la Germania hanno votato contro. Secondo Cecilia Strada, europarlamentare del Pd, si tratta di un “nuovo, vergognoso atto di complicità con il governo di Netanyahu. “La posizione delle istituzioni europee – e dei governi che frenano le iniziative in questo senso del Consiglio, a partire dal governo Meloni – è andata molto oltre l’indifferenza, ormai è evidente che si tratti di complicità”. Sulla stessa linea Fratoianni, il segretario di Sinistra italiana, “un altro atto che copre di vergogna il nostro Paese e l’intera Unione Europea“.

Un immobilismo fortemente criticato anche dal mondo delle organizzazioni umanitarie, che da tempo chiedono un intervento dell’Europa nei confronti di Israele. Ogni giorno che passa senza che l’Europa agisca, implica sempre più morte e distruzione. Eppure, anche oggi abbiamo assistito all’ennesimo rinvio” ha commentato Bushra Khalidi, responsabile policy di Oxfam nei Territori Palestinesi Occupati e a Gaza. “Il recente accordo per l’ingresso degli aiuti a Gaza rappresenta un primo passo in avanti, ma in realtà è solo una goccia nel mare, perché non argina questa catastrofe. Non possiamo continuare ad assistere alla mattanza di bambini, donne, civili e al tempo stesso dire che tutto sommato, da qualche parte, in qualche modo, si stanno facendo passi in avanti. Non possiamo ignorare che il cibo marcisce nei camion bloccati ai valichi, non c’è acqua, le persone vengono uccise mentre fanno la fila per un pugno di farina e sostenere che la risposta umanitaria stia funzionando”

L’Unione europea, è l’appello di Oxfam, “non può continuare a mantenere intatte le relazioni con il Governo israeliano, di cui riconosce le potenziali violazioni dei diritti umani, contrarie ai principi europei. Non può con una mano offrire (pochi) aiuti umanitari, con l’altra garantire l’impunità di Israele.– continua Khalidi – L’ennesima dichiarazione cauta o un altro accordo segreto non servono a nulla e a nessuno. È necessario che l’Europa assuma una leadership reale e intraprenda un’azione decisa. Basta scaricare la responsabilità sugli altri. Basta ritardi. Basta spargimenti di sangue”. Oltre alla sospensione dell’Accordo di associazione tra Ue e Israele, Oxfam chiede un cessate il fuoco permanente, l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza in sicurezza e senza limitazioni, la fine dell’occupazione illegale israeliana e la cessazione della vendita e trasferimento di armi a Israele.

Durissimo anche il giudizio di Amnesty International. “Il rifiuto dell’Unione europea di sospendere il suo accordo con Israele è un tradimento crudele e illegale della visione e del progetto europei, fondati sul rispetto del diritto internazionale e sulla lotta contro le pratiche autoritarie, delle stesse regole dell’Unione europea e dei diritti umani dei palestinesi” ha detto Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International. “Ciò verrà ricordato come uno dei momenti più vergognosi nella storia dell’Unione europea. I suoi leader avevano l’opportunità di prendere una posizione di principio contro i crimini commessi da Israele, ma hanno invece dato via libera alla continuazione del genocidio nella Striscia di Gaza, dell’occupazione illegale dell’intero Territorio palestinese occupato e del sistema di apartheid contro le persone palestinesi”

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Il Fatto Quotidiano

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