“Un corriere di Amazon si è masturbato nella mia camera da letto. Ero sconvolta. Ho anche scritto a Jeff Bezos”: una donna denuncia l’accaduto
- Postato il 8 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ero sconvolta“. Una vicenda scabrosa vede coinvolta una sessantaduenne spagnola: un corriere Amazon avrebbe fatto irruzione nella sua abitazione sulla Costa Brava e si sarebbe masturbato nella sua camera da letto. La donna (una ex assistente sociale che ha vissuto gran parte della sua vita in Nuova Zelanda) ha poi denunciato l’accaduto alle autorità e scritto anche una lettera di reclamo al proprietario del sito e-commerce Jeff Bezos.
Il fatto è accaduto lo scorso 15 luglio. La donna – che non ha rivelato il proprio nome – aveva ordinato su Internet un repellente per zanzare. Intorno alle 17, il corriere ha bussato alla sua porta con il pacco. Attraverso il videocitofono, la donna ha aperto la porta e chiesto di aspettare. Una volta uscita dal bagno, ha trovato l’uomo nella sua camera da letto intento in atti sessuali. “Si stava masturbando vigorosamente. Si è girato e si è capito che aveva eiaculato. Si è scosso la mano e quando si è girato verso di me, i pantaloncini erano bagnati”, ha raccontato al The Guardian.
Fuori casa per convalidare il documento per la consegna, la donna si sarebbe rivolta al corriere più anziano per denunciare l’accaduto: Gli ho detto: ‘Il tuo collega ha fatto qualcosa di molto grave.’ Il mio spagnolo non includeva la parola masturbarsi”. I due si sono poi allontanati velocemente, mentre la donna ha contattato le autorità locali e il servizio clienti di Amazon. Due giorni più tardi, i due colleghi sarebbero tornati a casa della donna. “Il tuo collega si è masturbato in casa mia e l’ho denunciato alla polizia”. La settantaduenne ha anche ottenuto un’immagine dell’uomo tramite il videocitofono, poi consegnata alla polizia.
Le autorità hanno poi aperto un’indagine per ‘ingresso non autorizzato in abitazione e atti osceni’. L’ex assistente sociale ha poi concluso il suo racconto al The Guardian confermando di aver scritto anche a Jeff Bezos in persona, all’indirizzo Jeff@amazon.com: “Amazon dovrebbe adottare immediatamente misure per proteggere i propri clienti in casi come questo. Il vostro servizio clienti non era minimamente preparato ad affrontare una situazione di abuso sessuale. Non riesco a immaginare Jeff Bezos che legge i reclami durante la sua luna di miele”, ha concluso. Il 18 luglio, è arrivata una risposta da parte di Amazon, sostenendo che né il corriere né il servizio di consegna erano dipendenti o collaboratori diretti dell’azienda, ma definendo l’accaduto “estremamente preoccupante”.
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