Unicredit: “Ricorso sul golden power? Serve chiarezza legale sui poteri speciali del governo”

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La questione è chiusa, ma va chiarita. L’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, vuole che sia definitivamente chiarito se il modo in cui il governo ha utilizzato il Golden Power per sbarrare la strada alla conquista del Banco Bpm è stato corretto o meno. Non per una questione di pignoleria o per riaprire il fronte con Palazzo Chigi, ma semplicemente perché “chiudere il cerchio” e ottenere “chiarezza legale” è “importante”. Fosse anche solo per regolarsi in merito alle prossime partite da giocare.

Da qui il recente ricorso che Unicredit ha depositato al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio che a luglio aveva accolto solo in minima parte le istanze della banca milanese. Ma, appunto, non c’è nessuna intenzione di riaprire lo “scontro” con l’esecutivo, ha spiegato il banchiere nel corso di un’intervista dal palco del Future of Finance organizzato a Milano dall’agenzia Bloomberg mercoledì 12 novembre. Piuttosto l’obiettivo del ricorso è smontare “l’affermazione secondo cui saremmo una minaccia per la sicurezza nazionale, perché non lo siamo”. Se “tutto il resto è difendibile e possiamo essere molto comprensivi”, questo “non possiamo accettarlo perché riteniamo che non sia corretto”. Insomma, il Banco Bpm resta “un capitolo chiuso”. Unicredit ha già voltato pagina, però l’istanza a Palazzo Spada era un “dovere” anche per tutelarsi da eventuali reclami futuri da parte degli investitori.

Dal resto che la questione vada chiarita lo sanno bene tutte le imprese, bancarie e non, che sono interessate a crescere rilevandone altre. La questione è nel mirino anche di Bruxelles da dove è attesa a breve una presa di posizione definitiva dopo la durissima lettera inviata al governo durante l’estate. E il fatto che Unicredit abbia riaperto il caso, anche solo in tribunale, potrebbe agevolare le cose: il fatto che la banca di Orcel avesse ritirato l’offerta sulla Bpm aveva infatti messo in dubbio la possibilità, per la Commissione di mettere ancora becco nel decreto Golden Power del governo sulla partita.

Il decreto contestato sarebbe stato oggetto, sempre mercoledì 12 novembre, di un colloquio tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la commissaria europea ai Servizi finanziari Maria Luìs Albuquerque che si sono incrociati all’Europa Building a Bruxelles. Il mese scorso Albuquerque aveva lasciato intendere che la Commissione si sarebbe mossa presto sul Golden Power. Tuttavia, secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Politico, il dossier sarebbe stato tenuto fermo per diverse settimane per questioni politiche. Vale a dire per la volontà della presidente Ursula von der Leyen di tenersi cara Roma. Qualche giorno fa, poi, i portavoce della Commissione hanno confermato che è ancora in corso il pilot, il dialogo informale tra l’esecutivo Ue e il governo che tenta di risolvere la questione senza finire sotto procedura di infrazione.

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Il Fatto Quotidiano

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