Uno chalet di legno in mezzo ai boschi cela un microscopico museo
- Postato il 28 luglio 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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In Val Pusteria c’è quello che molto probabilmente è il museo più piccolo d’Italia. Si tratta della Casetta di composizione di Gustav Mahler, un minuscolo chalet di legno in mezzo al bosco con vista sulla splendida valle altoatesina, dove il compositore, a inizio ‘900, amava venirsi a rifugiare d’estate per comporre quelle che oggi sono tra le opere musicali più suonate al mondo.
Originario della Repubblica Ceca, Mahler visse quasi tutta la vita a Vienna dove fu un grande direttore d’orchestra, ma come compositore fu scoperto solo in seguito, grazie al direttore d’orchestra americano Leonard Bernstein, che lanciò la cosiddetta Mahler Renaissance, e a Claudio Abbado, uno dei più e celebri direttori d’orchestra contemporanei internazionali.
La V sinfonia di Mahler ha fatto da colonna sonora, insieme ad altre sinfonie mahleriane, al film Morte a Venezia di Luchino Visconti del 1971. Lo stesso co-sceneggiatore Nicola Badalucco ha raccontato come, durante la stesura della sceneggiatura del film, ascoltassero spesso le musiche di Mahler per trarne ispirazione. E Dobbiaco, nel cuore dell’Alta Pusteria, ricorda ogni anno il grande compositore che ha scelto, tra le tante, questa località per le vacanze sue e della sua famiglia con un importante festival.

La storia della Casetta di composizione di Gustav Mahler
La casetta di legno fu costruita appositamente per Mahler la prima volta che venne a trascorrere le vacanze estive con la propria famiglia nel 1908 presso il maso Trenker, una fattoria di proprietà privata che allora affittava camere e che, fino a qualche anno fa, si poteva anche visitare, sulle alture di Dobbiaco che un tempo era una frazione chiamata Carbonin Vecchia. Ci tornò per le due estati successive, le ultime, in quanto morì, poi, nel 1911. Qui, il compositore amava rifugiarsi nel totale silenzio del bosco, chiedendo di non essere mai disturbato, circondato dalla natura che è rimasta tale e quale, lo sguardo volto sul paesaggio della Pusteria che va da Dobbiaco fino al villaggio di Aufkirchen, il Monte Rota e il Corno di Fana. Lo stesso Mahler descrisse questo luogo così: “È meraviglioso, e l’isolamento e la tranquillità di questo posto mi permettono di ritirarmi di nuovo nel solito modo”.

Dopo la morte di Mahler è stato un miracolo che questa casetta sia sopravvissuta inosservata nella foresta. Per molto tempo non si è compreso quanto questa semplice casetta fosse,in realtà, di grande importanza; invece, è uno chalet di legno in cui Gustav Mahler ha scritto quella che è considerata da molti la storia della musica. Forse è grazie a un maestro di Dobbiaco che la gente ha imparato a riconoscere, nel tempo, il valore di questa casetta e ha cercato di andare a fondo al legame tra Mahler e Dobbiaco. Nel 1957 ci fu l’inaugurazione ufficiale della targa commemorativa al Trenkerhof e la l’International Gustav Mahler Society allestì la mostra nella Casetta di composizione.
Oggi, questo chalet, che è stato restaurato, è un piccolissimo museo che si svela in mezzo a una pineta e che può essere visitato gratuitamente, grazie alla collaborazione di alcuni volontari locali che aprono il cancello della proprietà privata, sotto la tutela dei monumenti della Provincia autonoma di Bolzano, apposta per chi desidera vederlo. Al suo interno è stato ricostruito lo studio proprio come lo voleva Mahler: una scrivania circondata su tre lati da ampie vetrate, una sedia, uno sgabello per il piano. All’epoca di Gustav Mahler nella casetta c’era anche una piccola stufa e, soprattutto, un pianoforte, che lui stesso si faceva portare avanti e indietro direttamente dall’Austria. Il compositore, infatti, pare si facesse consegnare ogni estate ben tre pianoforti: uno verticale per la casetta di composizione e due per la casa dove alloggiava.

Questo luogo, semplice all’apparenza, ma magico in qualche modo, ha ispirato diverse composizioni di Mahler, tra cui la famosissima IX Sinfonia, l’ultima completa, e la X, rimasta, invece incompleta. Il museo può essere vissuto, si possono toccare gli oggetti, sedersi alla scrivania ammirando il bellissimo panorama esterno immedesimandosi in ciò che anche lui vedeva a inizio secolo e si può anche ascoltare qualche sinfonia con il proprio smartphone inserendolo in un originalissimo grammofono di legno che amplifica il suono proprio come si ascoltava la musica allora. Visitare la Casetta di composizione di Gustav Mahler è una bella passeggiata sulle alture di Dobbiaco (si può fare anche in bicicletta o e-bike) ed è davvero una bella scoperta, decisamente diversa rispetto ai luoghi della Val Pusteria che i turisti sono soliti visitare (Lago di Braies e Tre Cime di Lavaredo in primis).
Perché Mahler veniva in vacanza a Dobbiaco
La costruzione della ferrovia dell’Alta Pusteria, entrata in funzione nel 1871, segnò una nuova era per questa valle, tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, che era ancora prevalentemente agricola, e anche l’inizio del turismo. La ferrovia, infatti, collegava direttamente la valle con Vienna e le altre città dell’Impero. Località come Dobbiaco, San Candido e Villabassa, attraversate dalla linea ferroviaria, divennero quindi punti cruciali per lo sviluppo di un’economia basata sul turismo. Tra i primi a scegliere Dobbiaco come località di villeggiatura ci furono l’Imperatore d’Austria e il principe di Prussia, portandosi dietro tutta l’aristocrazia e, con loro, tantissimi altri turisti che la trasformarono in una meta molto in voga. Qui, poco più di un secolo fa, si dava appuntamento il jet set internazionale, insomma.
Non solo i ristoratori iniziarono ad adattare la loro cucina alle esigenze della nuova clientela, ma nacquero alberghi, come il celebre Südbahn, secondo lo stile dei grand hotel dell’epoca (infatti si chiamava proprio Grand Hotel), attuale Centro Culturale Dobbiaco che ha ancora oggi un ostello e una guest house, dove è stata realizzata anche una sala concerti – Sala Gustav Mahler – da 450 posti che ospita eventi tutto l’anno ma, soprattutto, quelli dell’annuale festival musicale dedicato a Mahler. Nel 1910, solo nel periodo estivo, a Dobbiaco venivano registrati già 15mila arrivi. Oggi, la linea ferroviaria arriva ancora a Dobbiaco. Al momento è interrotta per lavori di posa dei nuovi binari che presto collegheranno la Val Pusteria direttamente con Bolzano, senza dover cambiare a Fortezza, come avviene ora.

Le Settimane Gustav Mahler
A Mahler è stato dedicato un intero festival musicale che, a partire dal 1981 (in occasione dei 70 anni dalla sua morte), si svolge ogni estate proprio a Dobbiaco, il luogo da lui tanto amato e che è stato per lui fonte di ispirazione. La 45^ edizione delle Settimane musicali Gustav Mahler si tiene dal 12 luglio a 5 agosto 2025 e, il prossimo anno, sempre da metà luglio alla prima settimane di agosto (le date non sono ancora state ufficializzate).
L’idea del festival è venuta a un gruppo di amici di Dobbiaco, Hansjörg Viertler, attuale presidente delle Settimane Gustav Mahler, ed Herbert Santer, presidente onorario, che allora lavoravano presso l’azienda di promozione turistica e che volevano rendere omaggio al grande compositore legato alla loro cittadina, oltre a lanciare il lato più culturale di una destinazione di montagna frequentata prevalentemente per le attività all’aria aperta che offre sia d’estate, con i suoi tanti chilometri di sentieri e piste ciclabili, sia d’inverno con le piste da fondo e gli impianti di risalita (i più noti sono quelli di 3 Zinnen Dolomites).
Oggi, il festival, oltre a essere un evento musicale e culturale, attira anche molti turisti in vacanza nella valle, ma anche dalle località vicine, tanto che il 70% del pubblico è fatto proprio di ospiti e non di locali. Sono molti anche gli appassionati di Mahler che seguono gli eventi a lui dedicati. “Non è un compositore facile”, spiega Christian Bertoncello, violoncellista solista e primo violoncello della Mahler Orchestra Dobbiaco, originario di Bolzano che si esibisce a ogni edizione del festival. “Se vuoi capire se un musicista suona bene deve saper suonare una composizione di Mahler”.

Le Settimane Gustav Mahler riscuotono ogni anno sempre più successo. Se si pensa che i primi concerti furono fatti nella palestra del paese e che, solo dal 1999, è stato possibile avere una vera e propria sala concerti con migliaia di spettatori di strada ne è stata fatta tanta. E non è ancora finita. L’edizione 2026, che celebra i 115 anni dalla morte di Mahler, potrebbe riservare altre sorprese, ancora da mettere a punto ovviamente, ma tra le varie iniziative potrebbero venire organizzati concerti pop-up in mezzo alla natura così come workshop e incontri a porte chiuse per i veri appassionati di Mahler. E ciò in attesa dei prossimi anniversari: nel, 2030 per i 170 anni dalla nascita di Mahler (è nato nel 1860), e nel 2031, in occasione della 50^ edizione delle Settimane Gustav Mahler, potrebbero nascere iniziative transfrontaliere collegando luoghi ed eventi legati al compositore.
Un’altra Casetta di composizione Mahler se la fece costruire prima di Dobbiaco a Maiernigg, sul lago Wörthersee, nella regione della Carinzia, in Austria, dove era solito trascorrere le vacanze estive prima di scoprire Dobbiaco, ed è ancora oggi visitabile (però a pagamento). Ce n’è anche una terza, fatta però di cemento, che si trova a Steinbach, sulle rive del Lago Attersee, in Alta Austria, dove andava in vacanza inizialmente. Non esiste ancora un itinerario specifico che le unisca ma potrebbe nascere presto.