Vacanze estive in Grecia, le mete dove il sole incontra il mare (e non solo)

Quando si pianificano le vacanze estive e si pensa alla Grecia come destinazione, la prima cosa che viene in mente è il mare: acque turchesi, spiagge di sabbia dorata e tramonti da cartolina. E certo, la bella stagione qui è perfetta per questo, ma la verità è che il Paese ellenico non è solo mare. A pochi passi dalle sue coste spettacolari, si nascondono borghi autentici, siti archeologici straordinari, colline verdeggianti e una cultura che rimane dentro. Ecco quali sono le migliori mete della Grecia per l’estate.

Le migliori isole della Grecia per l’estate

Ogni isola ha la sua personalità: a volte è una festa rumorosa sotto le stelle, altre volte un rifugio silenzioso dove il tempo sembra rallentare. Qui non si tratta solo di selezionare un luogo dove stendere l’asciugamano, ma di trovare quel posto capace di sorprendere, far sentire vivo e far portare via qualcosa di più di una semplice vacanza.

Hydra, l’isola priva di auto

Un’ottima scelta per la bella stagione è Hydra, affascinante isola a un’ora di navigazione da Atene, che permette di vivere ancora un’esperienza autentica nel vero senso della parola. In questo territorio, infatti, non ci sono auto, niente rumore di motori: l’unico trasporto sono gli asinelli.

Questa calma quasi irreale è la prima cosa che colpisce arrivando al porto, dove i pescherecci colorati dondolano tranquilli, e le taverne si affacciano su un mare così limpido da sembrare un dipinto. Il vero spirito di Hydra si scopre camminando senza fretta tra le sue viuzze lastricate, luoghi in cui ogni angolo racconta storie di artisti e scrittori che hanno trovato qui ispirazione. È l’isola dove poter fare il bagno a Molochies, una caletta con l’acqua così trasparente che pare di nuotare nell’aria, o fermarsi in una piccola taverna a gustare il pesce appena pescato, lontano dalle folle turistiche.

L’estate qui è ottimale perché l’aria è mite grazie alla brezza del mare, senza quel caldo afoso che schiaccia. Le sere sono fatte di luci soffuse, musica dal vivo nei bar del porto e chiacchiere con chi abita qui da generazioni.

Naxos, la più grande delle Cicladi

Incredibile è anche Naxos, la più grande delle Cicladi, isola in cui non ci sono prezzi da boutique o movida urlata. Da queste parti, infatti, l’estate sa ancora di Grecia vera. La costa ovest è dove prendono vita le spiagge da cartolina: chilometri e chilometri di sabbia dorata, acqua limpida e fondali bassi, ideali anche per chi viaggia con bambini o vuole solo staccare la testa. Plaka, Agios Prokopios e Agia Anna sono nomi che suonano quasi tutti uguali finché non ci si mette piede, per capire che ognuna ha un suo ritmo, un suo profumo e un suo silenzio.

Ma è all’interno che Naxos svela il meglio di se stessa. Il cuore dell’isola batte nei villaggi di montagna come Halki, con le sue case nobiliari e la distilleria di kitron (un liquore che si trova solo qui), Apeiranthos, il borgo in marmo abitato da famiglie cretesi arrivate secoli fa, e Filoti, dove la sera ci si siede in piazza a mangiare rosto e a sentire musica tradizionale suonata per davvero, non per spettacolo.

E poi c’è l’agricoltura. Sì, perché Naxos è una delle poche isole che produce ancora quasi tutto da sé: patate, formaggi, miele e carne. Si ordina un piatto e il sapore è pieno, senza filtri.

Creta, un luogo da sogno

Descrivere Creta è quasi difficile, perché più che un’isola è un mondo a parte. Anzi, ad essere del tutto onesti è un continente in miniatura, dove in un’ora si passa dalle spiagge caraibiche a villaggi sperduti tra le montagne. I cretesi, poi, non fanno turismo, ma ospitalità: accolgono con un raki offerto appena si arriva, senza troppe domande. Ci si siede a tavola e senza ordinare arrivano olive, pane fatto in casa, formaggio di pecora, verdure raccolte la mattina e magari un piatto cucinato dalla madre del gestore.

L’estate a Creta è lunga, calda e piena di contrasti. Il mare eccezionale si può andare a cercare a Elafonissi, con la sua sabbia rosa e le acque basse, o a Balos, una laguna da sogno in cima a una scogliera che costringe a sudare prima di premiare. Poi ancora a Seitan Limania, un’insenatura nascosta tra le rocce che sembra disegnata da uno scenografo.

Vale la pena fare un salto anche nell’entroterra, per scoprire i villaggi di Sfakia, Anogeia e Zaros in cui la gente parla solo greco e non lo fa di certo pesare. Da lì, poi, si può partire per escursioni vere. E poi c’è la storia, come quella di Cnosso, dei monasteri fortificati di Arkadi o Preveli e nei resti veneziani di Rethymno.

Creta, Grecia
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La baia di Kalyves a Creta

I borghi della Grecia da visitare in estate

Per innamorarsi di questo Paese non servono sempre spiagge da cartolina. A volte basta perdersi in un vicolo bianco e stretto, sedersi all’ombra di una bouganville in fiore o ascoltare un vecchio che suona il bouzouki davanti a un caffè freddo. I borghi greci, soprattutto d’estate, sono un antidoto al caos: piccoli, vivi, imperfetti ma bellissimi.

Plaka, Milos

Tra i borghi della Grecia per l’estate merita sicuramente una menzione speciale Plaka, sull’isola di Milos. Arroccato su una collina da cui si possono osservare persino le curve bianche delle case cicladiche, il mare che cambia colore durante il giorno, e un tramonto che sa emozionare, è un villaggio in cui le famiglie si incontrano nei cortili, il profumo di kokkinisto (carne in umido al pomodoro) esce dalle cucine, e dove nei kafeneia risuona il tintinnio dei bicchieri col raki.

Le spiagge sono tutte a portata, ma tornare a dormire a Plaka fa sentire in un altro mondo. Di giorno fa caldo, certo, ma la brezza che arriva dal mare rende l’aria più leggera, specialmente la sera, quando passeggiando tra i negozietti artigianali o salendo fino al castello veneziano (Kastro) si può notare l’isola stendersi ai propri piedi.

Oia, Santorini

Straordinario è anche il borgo di Oia, un piccolo capolavoro di Santorini, che ha due volti ben distinti: durante il tramonto la folla si accalca per immortalare “quel” momento perfetto, mentre la mattina presto le strade sono silenziose e i gatti dormono sui tetti.

In questa fase della giornata, per esempio, è bellissimo camminare fino alla cappella di Agios Nikolaos sopra la scogliera, luogo top per osservare l’isola svegliarsi, con la luce che accarezza il bianco delle case prima ancora che arrivino le crociere.

Molyvos, Lesbo

Molyvos, sull’isola di Lesbo, è uno di quei luoghi che sembrano usciti da un racconto greco antico, ma con i piedi ben piantati nella vita vera. A differenza di molti borghi “pittoreschi” con scenari costruiti per i turisti, qui la bellezza è autentica, vissuta, imperfetta al punto giusto. Case in pietra con tetti di tegole rosse, bouganville che strabordano dai balconi, gatti ovunque, e un castello medievale che domina tutto dall’alto, come se volesse proteggere non solo il paese, ma anche il suo ritmo lento.

L’estate da queste parti ha un sapore diverso. Non è frenetica e nemmeno confezionata. È fatta più che altro di giornate lunghe, in cui si può alternare un bagno a Eftalou (dove l’acqua è così limpida che sembra vetro) a una passeggiata tra le librerie del paese, o a una cena in una taverna dove il pesce lo pescano davvero il giorno stesso.

E poi c’è il silenzio. Molyvos la sera diventa quieta, ma mai spenta. Le luci sono calde, soffuse, e la gente si ritrova nelle piazzette o sulle terrazze, con vista sull’Egeo che diventa blu notte.

Grecia “continentale”: le mete top per l’estate

La Grecia “continentale” in estate è la grande sottovalutata. Tutti corrono verso le isole, ma chi resta “a terra” scopre un altro tipo di bellezza: più vasta, più varia, spesso più autentica. Qui il mare c’è, eccome (e spesso meno affollato) ma accanto ci sono montagne, gole, città vive e villaggi fermi nel tempo.

Meteora, un’esperienza speciale

Meteora, in estate, è un’esperienza che non ha nulla a che vedere con le classiche vacanze balneari, e probabilmente proprio per questo è perfetta. Mentre tutti cercano l’acqua salata, qui si sale. E più si sale, più si capisci perché questo luogo sospeso tra cielo e roccia ha sempre attratto anime in cerca di qualcosa di più profondo.

Le Meteore, oltre a essere dei celebri monasteri arroccati su pinnacoli di pietra, sono un paesaggio che sembra costruito per mettere in discussione la gravità. Camminare lungo i sentieri tra le falesie è bellissimo soprattutto di prima mattina, quando ci si può fermare più agilmente sotto le ombre degli ulivi. Da certe angolazioni, poi, queste strutture sembrano persino fluttuare.

Meteora, Grecia
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Monastero di Roussanou a Meteora

Chalkidiki, in Grecia del nord

Chalkidiki, in Grecia del nord, è quel posto in cui tre “dita” di terra (ovvero penisole) si tuffano nell’Egeo, ognuno con una personalità diversa. E il bello è che non serve scegliere, basta solo muoversi un po’. La Penisola di Kassandra è quella più viva, piena di resort e beach bar, ma anche di piccole calette in cui i greci scappano nei weekend. A Loutra, per esempio, ci sono le terme, mentre a Glarokavos o Kryopigi pare di stare ai Caraibi.

Poi c’è Sithonia, il dito di mezzo: più selvaggia, più vera. Qui l’estate profuma di pini, il mare ha sfumature che vanno dal turchese al blu profondo, e la sera ci sono borghi come Nikiti o Parthenonas, dove il tempo si ferma.

Infine, c’è il Monte Athos, il dito proibito (accessibile solo agli uomini con permessi speciali). Ma non serve entrarci per sentire il mistero. Basta guardarlo da Ouranoupoli, l’ultimo villaggio prima della “frontiera sacra”, dove i pescatori raccontano storie strane tra un ouzo e un polpo grigliato.

Ioannina, tra montagne e laghi

Molto interessante è anche Ioannina, una Grecia fatta di montagne, laghi e vicoli ottomani. È il cuore dell’Epiro, incastonato tra le cime verdi del Pindo e un lago, Pamvotida, che al tramonto sembra uno specchio liquido tra storia e leggenda. Da non perdere è l’isoletta del lago (senza nome, perché per gli abitanti è semplicemente “to nisi”), ma vale anche la pena girovagare nel quartiere del castello, dove le case in pietra, i minareti e le chiese bizantine convivono da secoli.

Sull’isola niente auto, solo viuzze strette, vecchie case basse, e monaci che custodiscono monasteri come si farebbe con reliquie. Nella zona del castello, invece, ci sono bambini che giocano, gatti che dormono all’ombra e botteghe che vendono ancora l’argento lavorato a mano. La sera è molto bello salire sulle sua mura, da dove posare lo sguardo sul lago, le luci che tremano sull’acqua e lasciarsi ammantare dal silenzio.

A poca distanza si possono raggiungere le gole di Vikos, in cui il verde è assoluto.

Un tuffo nella storia: i migliori siti archeologici della Grecia per l’estate

Sotto il sole cocente dell’estate greca, le pietre antiche non restano mute: raccontano storie di dèi capricciosi, eroi tragici e città che dominavano il mondo quando Roma era ancora un’idea. Visitare i siti archeologici in questa stagione non è solo un salto nel passato: è un’esperienza fisica, quasi sensoriale.

Delfi, “centro del mondo

Delfi in estate non è solo un sito archeologico: è un’esperienza che vibra sotto pelle. Qui non si viene solo per vedere, ma per sentire. Il momento migliore per andare è al mattino prestissimo o nel tardo pomeriggio, quando il sole accende di arancio le colonne del tempio di Apollo e l’ombra della montagna cade lunga sui gradoni del teatro antico. È in quei momenti che si capisce perché qui si diceva che fosse il “centro del mondo”: non è solo un fatto simbolico, è una sensazione fisica.

C’è un percorso che parte dalla Tholos di Athena Pronaia e sale verso le montagne del Parnaso, tra pini profumati e pietre lisce, fino a un vecchio punto panoramico che i pastori usavano per controllare le capre. Da lì, si vede tutto: il golfo di Corinto scintillare lontano, i cipressi sotto, e la distesa argentea degli ulivi che sembra un mare che sale verso Delfi.

Il clima, tra le altre cose, è caldo ma ventilato, perché c’è ombra tra i cipressi e pace tra le pietre.

Micene, ricco di energia

Micene d’estate è roccia, silenzio e un senso di antica potenza che entra nelle ossa. Quando si arriva sotto le mura ciclopiche, si sente subito che c’è qualcosa di diverso. Del resto, secondo la tradizione, i muri sono state costruiti dai giganti, non da uomini. Anche in questo caso il consiglio è di andare la mattina presto, per salire verso la Porta dei Leoni, l’ingresso più iconico della Grecia antica. Appena si varca quella soglia, il tempo collassa, in quanto si è arrivati nella città di Agamennone, nei posti da cui sono partite le navi per Troia.

Ma il dettaglio che pochi conoscono è che in alcune giornate il sole al tramonto colpisce in pieno la tomba di Clitemnestra (che si piò visitare), mentre quella di Agamennone, la celebre “Tomba di Atreo”, resta mezza in ombra. I local più anziani lo leggono come un segno: la regina, che lo uccise, si prende la luce. Lui, l’eroe, resta nell’oscurità.

Olympia, dove sono nate le Olimpiadi

Infine Olympia, per camminare tra colonne spezzate, viali antichi e pietre consumate, che sono state la culla delle Olimpiadi che, proprio d’estate, celebriamo anche oggi. Vi basti pensare che alcuni ragazzi del posto, ogni tanto, percorrono a piedi nudi all’alba lo Stadion, il campo di gara originale. Lo attraversano di corsa, in silenzio, come fosse un rito. Ma del resto non è una corsa qualsiasi: è la stessa che facevano gli atleti migliaia di anni fa.

Quello che in pochi sanno è che nei mesi estivi, verso sera, la luce cala in modo quasi teatrale sull’Heraion, il tempio di Era, punto in cui ogni quattro anni si accende ancora la fiamma olimpica con uno specchio solare. Il posto si svuota, il vento si alza, e si sente il profumo dei pini e della terra secca.

Autore
SiViaggia.it

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