Valutazioni impatto ambientale, Linea Condivisa: “In Liguria cambia tutto, in silenzio”

  • Postato il 18 luglio 2025
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  • Di Genova24
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Sedi istituzionali e palazzi del governo

Genova. Riceviamo e pubblichiamo da Linea Condivisa.

La normativa prevede che le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) abbiano una validità minima di cinque anni, estendibile in base alla sensibilità e alla variabilità del contesto ambientale, nonché alla tipologia dell’opera. Ad esempio, per interventi a lungo termine, come l’escavazione di una cava, si può arrivare a una durata decennale, proprio perché si presume una continuità nell’impatto e nella sua gestione nel tempo.

In generale, quindi, la durata delle VIA viene determinata caso per caso, con una prassi amministrativa che parte da cinque anni e consente estensioni solo se adeguatamente motivate.

In Liguria, però, accade qualcosa di diverso. Con un ordine di servizio del direttore generale dell’Ambiente Della Pina (n. 01/2025), pubblicato sul sito della Regione, si stabilisce che tutti i progetti sottoposti a VIA di competenza regionale che riguardano opere pubbliche considerate “di rilevanza strategica” debbano automaticamente avere validità decennale.

Certo, il dirigente può motivatamente ridurre questa durata. Ma il principio di base è ribaltato: la regola diventa dieci anni, non più cinque.

La domanda, a questo punto, è inevitabile: questo provvedimento tutela l’ambiente, le cittadine e i cittadini o facilita le imprese e gli appalti? Serve davvero a garantire una sostenibilità a lungo termine o piuttosto ad aggirare la necessità di rivedere l’impatto ambientale alla luce di eventuali cambiamenti?

Non è forse un caso che l’ordine di servizio sia stato firmato il 26 giugno 2025, pochi giorni prima dell’approvazione positiva della VIA per lo SkyMetro, che – proprio grazie a questa nuova regola – vedrà estesa la propria validità a 10 anni, a partire dal 16 luglio 2025.

Linea Condivisa considera questo un precedente molto preoccupante. Si rischia di rendere ordinaria un’eccezione, riducendo drasticamente gli strumenti di controllo e aggiornamento ambientale. E tutto questo, ancora una volta, senza alcun dibattito pubblico”.

Autore
Genova24

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