Economia, le previsioni della Regione: “La Liguria crescerà dell’1%, dai dazi impatto moderato”
- Postato il 21 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. L’economia della Liguria crescerà con tassi positivi “in media intorno all’1%”. È la previsione contenuta nel documento di economia e finanza regionale (Defr) allegato ai documenti dell’assestamento di bilancio che il Consiglio sarà chiamato a votare mercoledì e giovedì insieme al rendiconto generale del 2024 (parificato dalla Corte dei conti nonostante i dubbi avanzati sulla legittimità di alcune figure nominate da Bucci) e alla legge omnibus con una serie di provvedimenti tra cui le detrazioni fiscali per le famiglie con almeno due figli a carico.
Secondo il documento con le previsioni economiche per il triennio 2026-2028, l’economia ligure sarà trainata, nonostante “un quadro globale di profonda incertezza“, dai consumi delle famiglie (favoriti dal calo dei tassi di interesse e dal progressivo rientro dell’inflazione) e dagli investimenti sostenuti ancora dalle risorse del Pnrr.
I dati del mercato del lavoro “mostrano un andamento positivo per la Liguria sul fronte occupazionale“, con un “incremento sia rispetto al quarto trimestre del 2024 (pari al +1,9%), sia rispetto al primo trimestre del 2024 (incremento del 3,7%). Questi dati “collocano la Liguria tra le regioni con la crescita congiunturale più elevata del Paese. È particolarmente significativo il confronto con le macroaree: sia in termini congiunturali che tendenziali, la Liguria rileva un aumento degli occupati superiore al Nord-Ovest e alla media italiana, confermando un andamento occupazionale robusto e in costante miglioramento”.
I settori trainanti dell’economia mostrano segnali abbastanza incoraggianti. Nel turismo gli arrivi sono cresciuti del 3% nel primo quadrimestre rispetto all’anno precedente, mentre calano i movimenti delle crociere anche a causa dei lavori sulle banchine che limitano la capacità di accoglienza delle navi. Per i traffici portuali nel 2024 si registra un leggero aumento che sfiora l’1% “nonostante gli elementi di profonda incertezza legati ai dazi statunitensi”.
E proprio “considerando l’ampia incertezza” sui dazi imposti da Trump, i tecnici segnalano che “risulta difficoltoso effettuare stime di impatto sull’economia regionale”. Nonostante l’allarme lanciato da Confindustria Genova, la Regione rimane cauta: “In termini di esportazioni, la Liguria risulta esposta in maniera piuttosto moderata verso il mercato statunitense: come rilevato da Banca d’Italia, poco più dell’1% degli occupati in regione lavora in società di capitali esportatrici per le quali le vendite sul mercato Usa hanno un’incidenza sui ricavi superiore al 10%. Si tratta di un’esposizione per prodotti specifici quali la cantieristica navale di lusso, i prodotti petroliferi e quelli agroalimentari. L’impatto dipenderà da una pluralità di fattori, tra cui i prodotti che verranno specificatamente colpiti dai dazi, l’elasticità della domanda di questi prodotti da parte dei consumatori americani e la reazione della filiera produttiva sottostante”.
“A fronte del quadro sopra esposto – si legge nelle conclusioni – la Liguria emerge come un territorio caratterizzato da diversi punti di forza che, a seguito della forte ripresa post-pandemia, stanno consolidando l’economia regionale su un percorso di crescita moderata ma stabile e complessivamente robusto. Per il 2025 e gli anni successivi le previsioni a disposizione suggeriscono tassi di crescita leggermente più sostenuti, nonostante le profonde incertezze generate da diverse criticità emergenti, tra cui la questione dei dazi americani e il frammentato e fragile contesto geopolitico internazionale. D’altronde, lo scenario esogeno, così incerto e soggetto a continui e rapidi cambiamenti, rende piuttosto difficile effettuare esercizi di previsione univoci, precisi e certi, soprattutto a livello locale“.