Vertice Macron-Meloni, dopo le polemiche il disgelo
- Postato il 3 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Vertice Macron-Meloni, dopo le polemiche il disgelo
Incontro tra il presidente francese Macron e il presidente del consiglio italiano Meloni. L’Eliseo: «Nessun ostracismo contro l’Italia. Ora andiamo avanti insieme». Palazzo Chigi: «Patto fra Roma e Parigi»
Ci pensa l’Eliseo ad inquadrare il senso politico dell’incontro oggi, martedì 3 giugno, a palazzo Chigi tra il presidente Macron e Giorgia Meloni. Lo staff del presidente francese usa parole chiare e di stima per l’Italia governata da Meloni e lancia messaggi importanti. Due soprattutto. Il primo: Francia e Italia sono destinate dalla loro storia e anche dall’attualità a stare insieme per «progredire e far progredire l’Europa e la pace». Il secondo: mai stato «alcun ostracismo rispetto a Giorgia Meloni», gli incontri internazionali hanno format fluidi in questo periodo ma l’Italia è sempre stata presente.
MACRON – MELONI, FINIRÀ LA STORIA DELLA RIVALITÀ TRA ITALIA E FRANCIA?
Chissà se finirà una volta per tutte questa storia della “rivalità” e dell’“odio” Italia-Francia, il fatto che Macron veda in Giorgia una copia più giovane di Marine Le Pen certo non ha aiutato in questi primi anni ma adesso non è più il tempo dei provincialismi e dei personalismi sui sorpassi del pil italiano su quello francese (per gli appassionati parliamo dello 0,1%), su chi è più bravo e più veloce ad accogliere i ricercatori universitari in fuga dagli Usa o dossier più seri di compravendite di pezzi importanti di industria di stato e non solo.
L’EUROPA GEOGRAFICA
Oggi il problema è fuori dai confini europei e riguarda direttamente l’Europa geografica ancora prima dell’Unione europea e Francia e Italia che con Germania, Spagna, Polonia (da ieri con un nuovo presidente anti Ue), Uk e altri devono marciare insieme e stare uniti. Basta guardare il dito e non vedere la luna. L’ha capito anche Giorgia Meloni che dopo quattro mesi di incertezza sul proprio ruolo e su quale posizionamento dare all’Italia, chiarito che «un ponte» deve avere almeno due basi di appoggio solide ma una, quella Usa, non ha queste caratteristiche, nelle ultime due settimane – dopo il doppio brutto scivolone tra Kiev e Tirana – ha marcato un’inversione a U tornando a casa. In Europa.
NUOVA FASE POLITICA ESTERA ITALIANA
La visita istituzionale a palazzo Chigi sigilla l’avvio di una nuova fase della politica estera italiana.
Nelle regole non scritte della diplomazia, il fatto che ieri, lunedì 2 giugno, l’Eliseo abbia contestualizzato l’incontro è un riconoscimento per Giorgia Meloni. «E’ una visita importante – hanno sottolineato ieri fonti dell’Eliseo – proposta dal presidente della Repubblica alla presidente Meloni 15 giorni fa, dopo una telefonata di diversi partner europei con il presidente Trump in seguito alla sua conversazione con il presidente Putin».
MACRON E IL SOSTEGNO DOPO IL PASTICCIO DI TIRANA
Dopo il pasticcio Tirana, insomma. In quell’occasione Macron disse «vediamoci» per «approfondire la conversazione sui grandi temi del momento» e «per assicurarsi che Francia e Italia abbiano ciascuna il proprio ruolo importante da svolgere nelle decisioni europee». Oggi questo significa «contribuire alla pace, alla sicurezza sul continente e in particolar modo sul cessate il fuoco in Ucraina». Francia e Italia, è l’obiettivo dell’Eliseo, devono poter «progredire insieme sull’essenziale. L’Italia è un paese importante per la Francia» e come tale «deve contribuire al meccanismo di garanzia di sicurezza per l’Ucraina». C
MACRON: ITALIA E FRANCIA ABBIANO RUOLO IMPORTANTE NELLE DECISIONI EUROPEE
he non vuol dire truppe italiane in Ucraina come “vorrebbe” – per indebolire l’Europa – certa destra e certa stampa. L’Italia del resto, come sottolinea la presidenza francese «ha sempre partecipato alle riunioni di Parigi e di Londra su questo tema. E l’Italia insieme con Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia vuole promuovere un approccio esigente sul cessate il fuoco in Ucraina».
DIFFICILE PER MELONI CAMBI DI ROTTA
Un endorsement molto chiaro – promosso si dice da Merz o magari dallo stesso Mattarella visti gli ottimi rapporti con l’Eliseo – che renderà molto difficili per Meloni ripensamenti o cambi di rotta.
L’agenda dell’incontro quindi. Per Palazzo Chigi è la cornice per «porre le basi per un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra Italia e Francia, nazioni fondatrici dell’Unione Europea e in prima linea sui principali fronti della politica internazionale, legate da profondi rapporti bilaterali e da una collaborazione economica di livello strategico».
OBIETTIVO DEL BILATERALE
Al miele di Parigi, Roma risponde con altrettanto miele. Sullo sfondo, il primo obiettivo del bilaterale è fare in mondo che la riunione del G7 in Canada tra due settimane e il vertice Nato a L’Aja il 24-25 giugno riescano a mantenere Washington nel patto atlantico al di là e nonostante la variabile Trump. È importante che la Casa Bianca sappia di trovare dall’altra parte dell’Atlantico un’Europa compatta e allineata e disponibile ad ascoltare le richieste di un fisiologico disimpegno ma concordato e condiviso di Trump.
SOSTEGNO ALL’UCRAINA
All’indomani dell’ennesimo round dei colloqui di Istanbul, Francia e Italia dovranno «ribadire il continuo e incrollabile sostegno all’Ucraina e al percorso verso una soluzione giusta e duratura». Da qui passa il ruolo dei Volenterosi, di cui l’Italia fa parte a pieno titolo, tra le grazie di sicurezza necessarie alla pace e su cui p stato alimentato a lungo il misunderstanding.
Si parlerà di competitività, difesa, rafforzamento delle relazioni transatlantiche e del contrasto all’immigrazione irregolare. Il tutto «con l’obiettivo di costruire un’Europa più sovrana, più forte e più prospera». Che deve trovare «ingenti risorse necessarie a finanziare le priorità strategiche europee, attraverso un mix di investimenti privati e risorse comuni».
FINANZIARE LA DIFESA EUROPEA
Il governatore della Banca d’Italia Panetta e importanti analisti europei e anche americani ripetono che sia maturo il tempo per l’emissione degli eurobond, un debito comune europeo affidabile ed attrattivo per gli investitori (assai più del dollaro in questo momento) in grado di finanziare la difesa europea ma non solo.
MELONI RINGRAZIA MATTARELLA
In agenda anche il Medioriente e l’inferno di Gaza. Ieri Meloni, a margine della parata militare ai Fori imperiali, ha ringraziato il Presidente Mattarella per le parole dedicate a Gaza e al conflitto tra Israele e Hamas («le condizioni a Gaza sono disumane e i palestinesi hanno diritto ad un loro focolare entro confini sicuri»). Parole «importanti, che condivido e in linea con quello che ha già detto il governo». Ora non sfugge che la parole del Capo dello Stato hanno avuto una forza e un impatto assai superiore rispetto a quelle del governo.
TAJANI: CON CHI TRATTRIAMO PER LA NASCITA DEL NUOVO STATO?
E neppure che Francia e Spagna hanno già fatto passi importanti chiedendo il riconoscimento dello Stato di Palestina. «Con chi negoziamo la nascita di questo Stato? Con Hamas?», ha detto il ministro e vicepremier Tajani mettendo il dito su un problema reale. S’immagina che oggi possa esserci un allineamento anche su questo.
Libia, stabilità e sicurezza della regione mediterranea, aumentare e integrare ancora di più l’economia tra i due paesi specie su ricerca e tecnologie. Un nuovo Patto Italia-Francia, insomma.
Ieri Le Monde, il più autorevole quotidiano francese, ha dedicato un lungo ritratto a Mattarella, titolandolo «l’ultimo dei democratici». Il sospetto che dietro questa necessaria ed importante reunion ci sia la regia del Capo dello Stato non sarà mai confermato ma è un pensiero che rassicura.
Il Quotidiano del Sud.
Vertice Macron-Meloni, dopo le polemiche il disgelo