Viaggio nella preistoria: scoperta in Germania la cucina industriale dei Neanderthal
- Postato il 8 luglio 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 2 Visualizzazioni

Una straordinaria scoperta archeologica in Germania ha rivelato un aspetto inedito della vita dei Neanderthal, ribaltando l’immagine comune di questi antichi esseri umani.
Nei pressi di un luogo noto come Neumark-Nord, a sud della città di Halle, gli archeologi hanno individuato una vera e propria “fabbrica di grassi” risalente a circa 125.000 anni fa.
Qui, i Neanderthal non solo cacciavano, ma trasformavano sistematicamente le ossa degli animali per estrarne grassi preziosi, dimostrando una sorprendente organizzazione e una sofisticata conoscenza delle risorse alimentari. Questa scoperta apre una nuova finestra sul loro stile di vita, sulle loro abilità e sulla loro capacità di pianificare a lungo termine.
La scoperta: un centro di produzione alimentare preistorico
Gli scavi condotti a Neumark-Nord in Germania hanno restituito un’enorme quantità di reperti: circa 120.000 frammenti ossei e oltre 16.000 strumenti in selce. L’analisi di questi materiali, accompagnata da evidenze dell’uso del fuoco, ha portato alla conclusione che i Neanderthal utilizzavano il sito come una vera area di lavorazione.
Secondo lo studio pubblicato su Science Advances, questi antichi uomini spezzavano deliberatamente le ossa lunghe degli animali per estrarne il midollo e poi le facevano bollire per ore, allo scopo di ottenere grasso puro, che veniva separato e probabilmente conservato o consumato. Gli archeologi ipotizzano che, per farlo, utilizzassero contenitori rudimentali ricavati da cortecce, stomaci animali o pelli.
Questa attività richiedeva molto più di un’improvvisata: pianificazione della caccia, trasporto delle carcasse, lavorazione del materiale e gestione del fuoco. Tutto ciò suggerisce un comportamento complesso, ben organizzato e orientato alla sopravvivenza nel lungo periodo.
I resti ritrovati: ossa, strumenti e tracce di piante
Uno degli elementi più affascinanti emersi dagli scavi riguarda la natura dei resti trovati. La maggior parte dei frammenti ossei appartiene a grandi animali come cavalli, cervi e uri (una specie estinta simile ai bovini), per un totale di almeno 172 individui identificati.
I Neanderthal selezionavano in particolare le ossa lunghe, le più ricche di midollo e di grassi, dimostrando così una conoscenza dettagliata dell’anatomia animale e del rendimento energetico.
Oltre alle ossa e agli strumenti, sono stati ritrovati anche resti carbonizzati di nocciole, ghiande e prugnoli. Questo dettaglio suggerisce che i Neanderthal non si limitassero a bollire le ossa per ottenere grasso, ma potessero anche arricchire i loro “brodi grassi” con ingredienti vegetali, forse per migliorarne il gusto e il valore nutrizionale.

Il sito mostra così una straordinaria concentrazione di attività specializzate, e offre un quadro vivido di come i Neanderthal fossero in grado di trarre il massimo dal loro ambiente.
Intelligenza e strategia: perché si tratta di una scoperta importante
La scoperta della “fabbrica di grassi” a Neumark-Nord contribuisce a smantellare lo stereotipo dei Neanderthal come esseri rozzi e poco intelligenti. Al contrario, dimostra che erano cacciatori altamente organizzati, capaci di pensare in termini di risorse, conservazione e nutrizione.
Uno degli aspetti più interessanti messi in luce dallo studio è la consapevolezza nutrizionale dei Neanderthal. Una dieta composta solo da carne magra poteva infatti portare a una condizione chiamata “avvelenamento da proteine”, in cui il corpo non riesce a gestire l’eccesso di azoto. Per evitarla, era essenziale integrare l’alimentazione con grassi. Le ossa, anche in animali denutriti, contenevano sempre midollo e altri tessuti ricchi di lipidi. Questo rendeva il grasso un elemento cruciale per la sopravvivenza.
Secondo i ricercatori, i Neanderthal del sito tedesco vissero in quell’area per almeno 300 anni, dimostrando una continuità nelle pratiche alimentari e una grande adattabilità. Le tecniche impiegate a Neumark-Nord indicano un uso intelligente delle risorse e un’evoluzione culturale che, per certi versi, si avvicina a quella degli umani moderni.
Molti studiosi, come Ludovic Slimak del CNRS – Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica – e dell’Università Paul Sabatier di Tolosa e Bruce Hardy del Kenyon College, concordano nel definire questa scoperta una delle più importanti degli ultimi anni. Essa non solo conferma la complessità della dieta neandertaliana, ma rivela un modo di vivere basato sulla previsione, sull’efficienza e sulla conoscenza approfondita dell’ambiente.