Wierer, la "fatica" dei giochi olimpici a casa sua e la voglia di sorprendere: "Non importa se non arriverà una medaglia"

  • Postato il 11 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Ha cominciato l’ultima stagione della carriera come meglio non avrebbe potuto fare, quasi fosse nel prime della sua avventura sportiva. Ma in fondo, quando si parla di Dorothea Wierer, c’è poco da stupirsi: liberata dai malanni e dai problemi fisici che ne hanno minato il rendimento nelle ultime due stagioni, la fuoriclasse di Rasun ha subito ripreso a vincere, tanto da posizionarsi nelle posizioni che contano della classifica generale di Coppa del Mondo dopo la prima tappa do Oestersund. E aspettando la seconda, in programma nel fine settimana a Hochfilzen, in Austria, la signora delle nevi ha pensato bene di confidarsi al Corriere dello Sport, provando a lanciare la lunga volata che la porterà ai giochi “di casa” di Milano-Cortina.

In Svezia il ritorno alla vittoria più imprevedibile che ci sia

“Non avrei mai immaginato di tornare a vincere, ma la vita propone sempre sorprese”, è il primo pensiero uscito dalla bocca di Doro. Vincere a 35 anni nel nostro sport è cosa per pochi. Tra l’altro quando sono arrivata a Oestersund non mi sentivo così bene, ma in pista poi le cose sono andate in maniera diversa da come le avevo immaginate. Diciamo però che mentre nell’individuale sono stata brava a sfruttare la situazione che si è generata, nelle sprint sono un po’ tornata con i piedi per terra”.

Chiaro però che in proiezione olimpica i risultati ottenuti in Svezia hanno fatto rumore. “Io ho deciso di continuare a gareggiare solo perché sapevo che le gare olimpiche si sarebbero disputate ad Anterselva, altrimenti starei già facendo altre cose. E ammetto che un po’ non vedo l’ora che arrivi marzo, perché ho bisogno di godermi una vita un po’ più tranquilla.

Detto ciò, le olimpiadi a casa mia sono la chiusura ideale del cerchio e vorrò godermele tutte, senza pensare troppo ai risultati. Già nel 2020 ad Antersevla, quando ci furono i mondiali, vissi dei momenti indimenticabili: tutti ricordano le mie vittorie, ma gli anni passano e 36 anni non sono come 30. Ho deciso che mi lascerò sorprendere, e se anche non dovesse arrivare una medaglia non credo che cambierebbe il giudizio su quanto ho fatto nel corso della mia carriera”.

Anterselva, croce e delizia: “Bello chiudere lì, ma che fatica…”

A livello olimpico la bacheca di Wierer conta tre medaglie di bronzo, una per ognuna delle olimpiadi alle quali ha preso parte. E per come s’è mostrata nelle prime gare stagionali è lecito pensare che possa inseguirne almeno un’altra, senza star lì a vedere di quale metallo.

“La motivazione non mi è mai mancata, ma è la stanchezza mentale a fare la differenza. Se dovessi solo allenarmi sarebbe tutto ok, invece gli spostamenti per le gare mi cominciano a pesare. Poi ho anche tanti impegni extra, visto che per mia fortuna ho tante aziende che hanno deciso di investire su di me, dandomi fiducia e ripagandomi degli sforzi e dei sacrifici fatti. Il fatto però che le gare olimpiche si disputeranno ad Anterselva ha finito per accrescere il numero di richieste legate alla mia persona, e questo rende tutto un po’ più complicato e faticoso perché non sono una che dice di no. Però ormai siamo in ballo e tra tre mesi, come ho detto, comincerà tutta un’altra vita”. Non necessariamente legata ancora al biathlon.

“Non so dirlo ancora, ma in linea di massima non credo che resterò nell’ambiente. Vorrei staccare del tutto, ma non ho fatto programmi e quindi vedremo a tempo debito”.

La seconda vita di Doro sarà senza biathlon

La fine carriera Dorothea la immagina “silente”, senza grandi celebrazioni. “Fa parte del mio modo di essere, semplice e senza troppe luci puntate addosso. Quello che voglio ora è solo una vita un po’ più tranquilla. E magari anche dei figli, anche se non subito, perché prima mi prenderò un po’ di tempo per me stessa”.

Per il biathlon italiano (e non solo), Doro resterà però un’icona senza tempo. E in tante, specialmente giovani, continueranno ad ammirarla e a vederla come un punto di riferimento. “A loro dico di essere se stesse e di non lasciarsi condizionare da quello che la gente dirà e scriverà”.

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Virgilio.it

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