Addio cittadinanza facile per chi ha avi italiani, cosa cambia con il decreto approvato dal Governo
- Postato il 21 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Stretta sugli avi italiani grazie ai quali può essere acquistata la cittadinanza del nostro Paese, novità per i minori stranieri apolidi e una ulteriore quota per gli oriundi nel decreto flussi. Sono alcuni dei punti chiave del decreto cittadinanza che la Camera ha approvato in via definitiva con 137 sì, 83 no e 2 astenuti nella serata di ieri. Vediamo nello specifico cosa cambia da ora in poi per quanto riguarda il tema della cittadinanza italiana.
Stretta sugli avi italiani
Il decreto prevede una stretta sugli italo-discendenti nati all’estero che saranno automaticamente cittadini per ius sanguinis solo per due generazioni: solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia potrà essere cittadino italiano dalla nascita. Genitori o nonni che devono avere, o avere avuto al momento della morte, “esclusivamente” la cittadinanza italiana o essere residenti in Italia almeno da due anni continuativi prima della nascita del figlio.
Il testo prevede che non acquista la cittadinanza italiana chi, nato all’estero, è contemporaneamente in possesso della cittadinanza di un altro Stato. La misura dispone che questo si applichi anche a coloro che sono nati all’estero prima dell’entrata in vigore del decreto. Vengono, comunque, previste deroghe se è stata presentata domanda all’ufficio consolare o al sindaco entro il 27 marzo 2025 o si ha ricevuto entro questa data una comunicazione di appuntamento.
Minori stranieri o apolidi
Un’altra novità riguarda i minori stranieri o apolidi, discendenti da padre o madre cittadini italiani per nascita, che diventano cittadini italiani nel caso in cui i genitori o il tutore dichiarino la volontà di acquisire tale status. Si richiede, inoltre, che successivamente alla dichiarazione, il minore risieda legalmente e continuativamente per almeno due anni in Italia.

Decreto flussi
Viene consentito l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato, oltre alle quote previste per il decreto flussi, agli stranieri residenti all’estero e discendenti da un cittadino italiano in possesso della cittadinanza di uno Stato di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana. Stati che verranno definiti da un decreto del ministro degli Esteri.
Riacquisto della cittadinanza
Una norma inserita durante la discussione in Senato ha previsto la possibilità di riacquisto della cittadinanza per chi sia nato in Italia o vi sia stato residente per almeno due anni consecutivi e l’abbia persa per l’acquisto della cittadinanza di un altro Stato. E’ previsto per questo un contributo di 250 euro.
Come è cambiata la norma per gli oriundi
Vediamo come è cambiata ora la legge per gli stranieri che hanno origini italiane (i cosiddetti oriundi), uno degli aspetti più importanti approvati dal decreto cittadinanza. Rispetto alla versione iniziale, la norma che riguarda chi ha avi italiani è stata ammorbidita. Il Governo ha probabilmente ascoltato le critiche giunte dai discendenti dei cittadini italiani: tra loro c’è infatti anche Mario Alejandro Borghese, senatore italo-argentino eletto alle scorse elezioni nella circoscrizione elettorale dell’America meridionale che fa parte del gruppo parlamentare di Noi Moderati, uno dei partiti che sostengono il Governo Meloni.
L’esecutivo, nel decreto presentato a marzo aveva inserito il requisito della nascita in Italia per i genitori che ora è stato eliminato per essere sostituito dal requisito dell’esclusiva cittadinanza italiana. Secondo la nuova versione del decreto riceve in automatico la cittadinanza italiana chi ha almeno un genitore o un nonno con cittadinanza esclusivamente italiana. Quindi se i genitori o i nonni hanno una doppia cittadinanza dovrebbero rinunciare alla cittadinanza argentina per poter trasmettere quella italiana ai figli o ai nipoti.
In alternativa, per trasmettere la cittadinanza italiana al figlio, è necessario che almeno uno dei genitori che possiede la cittadinanza italiana abbia vissuto almeno due anni continuativi in Italia prima della nascita del figlio. In questo modo si vuole evitare che genitori che hanno acquisito la cittadinanza per discendenza la trasmettano ai figli senza essere mai stati in Italia.
Durante l’esame al Senato è stata inserita anche una deroga temporanea al principio della cittadinanza esclusiva italiana per i genitori. La cittadinanza la possono acquisire anche i minori stranieri figli di persone con doppia cittadinanza solo nel caso in cui genitori presentino la richiesta entro la mezzanotte del 31 maggio 2026. Il minore, una volta diventato maggiorenne, avrà poi il diritto di rinunciare a quella italiana se possiede anche quella di un altro Paese.
La legge sulla cittadinanza del 1992
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