“C’è un’invasione di polpi mai vista prima. È un fenomeno senza precedenti, una minaccia”: gli scienziati lanciano l’allarme. Ecco perché sono così pericolosi
- Postato il 11 giugno 2025
- Animal House
- Di Il Fatto Quotidiano
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È allarme nel Regno Unito per un’invasione di polpi senza precedenti. A causa di un’ondata di calore marina eccezionale, le acque che costeggiano l’Inghilterra non sono mai state così popolate di polpi. Una buona notizia, almeno nell’immediato, per alcuni pescatori, ma un campanello d’allarme potentissimo, secondo gli scienziati, per la salute dell’intero ecosistema marino. A raccontare la portata del fenomeno è Neil Watson, un pescatore che vende i suoi prodotti al mercato ittico di Brixham, sulla Manica. Nel solo mese di maggio, la sua flotta ha tirato su 48 tonnellate di polpi (Octopus vulgaris), una cifra sbalorditiva: 240 volte in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. “Non ho mai visto quello che sto vedendo oggi”, ha dichiarato a Bloomberg.
La scena che si presenta ai suoi uomini è quasi comica, se non fosse un segnale preoccupante: “Stanno tirando su le nasse per granchi e trovano solo un polpo felice e un mucchio di gusci dove ha pranzato”, racconta Watson, evidenziando come i polpi stiano decimando le popolazioni di crostacei. Per ora, i pescatori di polpi sono tra i pochi vincitori, ottenendo ottimi prezzi dai principali acquirenti europei.
La causa di questa proliferazione è chiara e allarmante: “Persistenti modelli di alta pressione questa primavera hanno accelerato il riscaldamento di un Nord Atlantico già insolitamente caldo”, spiega Paul Moore, climatologo del Met Éireann, il servizio meteorologico irlandese. Questi anticicloni hanno bloccato i venti occidentali e le correnti che rimescolano le acque, facendo sì che lo strato superficiale del mare si surriscaldasse drammaticamente. A maggio, la temperatura superficiale del mare a ovest dell’Irlanda è schizzata a 4°C sopra la norma, mentre le acque vicino al Regno Unito hanno registrato un aumento fino a 2,5°C, il più alto mai registrato. E secondo Moore, il mare rimane più caldo del normale, aumentando le probabilità che l’ondata di calore peggiori verso il picco estivo di agosto: “Non ci vorrà molto per farla salire di nuovo nei prossimi mesi”.
Se polpi, meduse e spigole prosperano in queste acque calde, altre specie vitali stanno soffrendo: “L’aumento dei polpi è avvenuto a spese delle popolazioni di crostacei di cui si nutrono. Ma a essere colpiti sono anche il merluzzo – un pilastro tradizionale del fish and chips britannico – e, cosa fondamentale, il plancton, la base della catena alimentare marina”, avverte Georg Engelhard, scienziato marino senior del Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science (Cefas) del Regno Unito. “È un fenomeno senza precedenti per il nostro mare“, dichiara Engelhard. “Una minaccia che va ben oltre l’abbondanza temporanea di una specie e la scarsità di un’altra”.
Le conseguenze di un mare troppo caldo, spiega ancora Engelhard, possono essere devastanti. L’alta temperatura può innescare una “fioritura straordinaria di alghe”, che a loro volta privano il mare di ossigeno, creando “zone morte” in cui si verificano morie di pesci in massa. Inoltre, possono favorire la proliferazione di tossine e altri agenti patogeni che possono contaminare molluschi come cozze e ostriche, rendendoli pericolosi anche per l’uomo.
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