L’Italia e altri 20 Paesi condannano la colonia in Cisgiordania. Meloni: “Israele compromette la soluzione dei due Stati”
- Postato il 21 agosto 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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La decisione di Israele di autorizzare il nuovo insediamento E1 in Cisgiordania “è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”. Lo afferma in una nota la premier Giorgia Meloni. “La decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria”, aggiunge. Nelle stesse ore 21 Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Australia, Canada e anche l’Italia, hanno firmato una dichiarazione congiunta che definisce “inaccettabile e una violazione del diritto internazionale” l’approvazione da parte di Israele del progetto di insediamento, che prevede 3.400 unità abitative e di fatto spezzerebbe in due il territorio della West Bank. “Condanniamo questa decisione e ne chiediamo l’immediata revoca con la massima fermezza”, si legge nella dichiarazione.
Anche il segretario generale dell’Onu, il portoghese António Guterres, ha chiesto di revocare il via libera alle costruzioni, definito “una minaccia esistenziale alla soluzione dei due Stati”. Per il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, la decisione israeliana “è contraria al diritto internazionale, dividerà il territorio della Palestina e vuole rendere impraticabile la soluzione dei due Stati per cui la Spagna sta lavorando”. Sulla stessa linea l’omologo tedesco Johann Wadephul: “Il percorso verso la soluzione dei due Stati non deve essere ostacolato, neanche dalla costruzione di insediamenti israeliani in Cisgiordania che violano il diritto internazionale. Mettiamo espressamente in guardia contro un’espansione della costruzione di questi insediamenti”. Il governo britannico di Keir Starmer, invece, è andato oltre: come annuncia il ministero degli Esteri (Foreign Office), l’ambasciatrice israeliana a Londra è stata convocata per fornire spiegazioni.
Tornando in Italia, la segretaria del Pd Elly Schlein si scaglia contro la premier accusandola di inerzia e ipocrisia: “Meloni oggi ha rotto tardivamente il suo silenzio sull’occupazione di Gaza con parole che sembrano quelle di una opinionista. Che la situazione sia drammatica a Gaza non serviva lei per dirlo. Quello che non dice invece è quello che ci si aspetta dalla presidente del Consiglio: quali azioni immediate e concrete intende intraprendere il governo italiano per fermare Netanyahu e il suo piano criminale, che sta procedendo alla piena occupazione di Gaza dopo aver già massacrato sessantamila palestinesi”, accusa. “L’Italia interromperà gli accordi di cooperazione con il governo Israeliano che viola il diritto internazionale? È arrivata o no l’ora delle sanzioni per Netanyahu e i suoi ministri che festeggiano l’occupazione come la fine della prospettiva di due popoli e due Stati? E l’Italia, come hanno fatto tanti altri Paesi europei, riconoscerà subito lo Stato di Palestina? Meloni ci dica questo invece che fare l’analista”, incalza.
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