“Mi svegliai in una pozza di sangue, strisciai fino all’interfono per chiedere aiuto. Lui mi disse che avevo avuto un aborto”: le parole di Virginia Giuffre. E spunta una donazione all’ospedale in cui fu operata

  • Postato il 23 ottobre 2025
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Il libro di Virigina Giuffre è un riapre la discussione su come le elite si proteggano – quantomeno con il silenzio – di fronte a una rete di abusi su ragazze minorenni. In “Nobody’s Girl“, Giuffre racconta di essere stata portata al New York-Presbyterian Hospital nel luglio del 2001. Si era svegliata “in una pozza di sangue” e solo dopo il suo abusatore, Jeffrey Epstein, le avrebbe detto cha aveva avuto un aborto spontaneo.

Ora il Daily Mail, che ha preso visione della documentazione fiscale, fa sapere che la fondazione privata di Ghislaine Maxwell – socia e complice di Epstein – dichiarò una donazione di 1.000 dollari proprio al New York-Presbyterian Hospital il 2 maggio 2007. Come mai questa donazione, contando che la fondazione ne faceva “pochissime — talvolta nessuna in un intero anno — e quella fu la più grande dell’anno”? Il tabloid britannico fa notare che la “donazione arrivò pochi mesi dopo il primo arresto di Epstein e la sua incriminazione in Florida”. Nel libro, Giuffre scrive che il principe Andrea avrebbe preso parte a un’“orgia” con lei e “circa altre otto ragazze giovani” sull’isola caraibica di Epstein, Little St. James, nel 2001. Accusa sempre negata dal fratello di Re Carlo. Scrive il Daily Mail: “Non vi è alcun elemento che suggerisca che Andrea fosse il padre del bambino mai nato”.

Cosa c’è scritto nel libro Secondo il racconto di Giuffre, il 4 luglio 2001 si sarebbe trovata su un volo che lasciava l’isola caraibica di Epstein per volare a Palm Beach, in Florida. Sull’areo c’erano anche il principe Andrea e lo stesso Epstein. Dopo quattro giorni lei tornò a New York con Epstein e Maxwell e una volta arrivata a casa dell’imprenditore, Giuffre scrive di essersi sentita male – dopo avere accusato dei malori anche nelle tre settimane precedenti- e di essersi svegliata in una pozza di sangue: “Strisciai fino all’interfono, urlando che avevo bisogno di aiuto. Ricordo che Jojo, il maggiordomo della townhouse di Manhattan, fu così gentile da aiutarmi a scendere le scale mentre Epstein e Maxwell chiamavano un’auto per portarmi al New York-Presbyterian Hospital”.

Quando fu dimessa dall’ospedale aveva “una minuscola incisione vicino all’ombelico, compatibile con un intervento laparoscopico (chirurgia a foro) per una gravidanza extrauterina… ma Epstein mi disse che avevo avuto un aborto spontaneo, che è una cosa del tutto diversa”. Ora il Daily Mail ha scoperto l’esistenza di una donazione proprio all’ospedale in cui Giuffre fu ricoverata.

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Il Fatto Quotidiano

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