Mito Pogacar: vince il quinto Lombardia di fila, superato anche Coppi. Il suo 2025 resterà nella storia dello sport

  • Postato il 11 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Tadej Pogacar entra definitivamente nel mito, chiudendo la stagione 2025 del ciclismo con un’altra epica vittoria al Giro di Lombardia. La sua quinta consecutiva, superando un’altra leggenda come Fausto Coppi (che ne vinse 4 tra il 1946 e il 1949). Il copione di questo Lombardia è lo stesso delle ultime gare: a un certo punto, nello specifico sulle rampe del Passo di Ganda, Pogacar apre il gas e saluta chi ancora era rimasto a sua ruota dopo il forcing della Uae. L’unico a provare a opporre una flebile resistenza è Remco Evenepoel, che ormai neanche replica alle accelerazioni dello sloveno, ma corre per il secondo posto, arrivando al traguardo con un minuto e 48 secondi di ritardo. Gli altri sono praticamente dispersi: a completare il podio l’australiano Michael Storer, staccato di oltre tre minuti.

Il Lombardia è l’ultimo sigillo del 2025 di Pogacar, una stagione che rimarrà nella storia non solo del ciclismo ma dello sport in generale. Ha vinto l’UAE Tour, le Strade Bianche, il Giro delle Fiandre, la Freccia-Vallone, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro del Delfinato, il Tour de France, il Mondiale, l’Europeo, il Tre Valli Varesine e ora pure il Giro di Lombardia. Come prima di lui era riuscito solo a Eddy Merckx, ha vinto tre Classiche Monumento in un solo anno. È andato a podio in tutte: terzo alla MilanoSanremo, secondo alla Roubaix. Ha vinto in totale in carriera 10 Monumento, oltre a 4 Tour de France e un Giro d’Italia. Gli manca solo la Vuelta, ancora fuori dalla sua sterminata collezione di successi.

Dopo 241 km (partenza da Como), di cui gli ultimi 40 o poco meno fatti da solo, il pubblico di Bergamo ha accolto Pogacar con un muro di folla che quasi impediva il passaggio di una bici. Pogacar sta portando il ciclismo in una nuova dimensione, grazie alle sue imprese che invece richiamano il passato. Gli attacchi, le grandi fughe in solitaria, che quasi rischiano di diventare noiose per il loro esito ormai scontato. Per ora però lo spettacolo sembra prevalere, perché in fondo Pogacar potrebbe pure scegliere di aspettare, di risparmiarsi. Invece lascia sempre tutto sulla strada, che sia salita, discesa o pianura. Sta semplicemente spostando l’asticella del limite che può raggiungere un uomo in bicicletta, come prima di lui avevano fatto solo Coppi e Merckx. Tra i pochi che hanno ancora qualche record da difendere: gli altri li sta cannibalizzando tutti lui, un talento senza precedenti.

“È fantastico, un giorno perfetto per il team. Vincere cinque volte di fila questa corsa, è un giorno incredibile”, ha detto Pogacar dopo il traguardo. Sulla linea d’arrivo ha esultato proprio mimando il cinque con la mano, per ricordare quanto volte ha conquistato la “Classica delle foglie morte”. Ma, da vero campione, lo sloveno ha voluto subito dedicare il trionfo al suo compagno Rafa Majka, che oggi correva la sua ultima gara: “Voglio ringraziare tutta la squadra, soprattutto Majka che oggi si ritira“, ha aggiunto a RaiSport. “Non ho rimpianti per questa stagione, è andato tutto bene”, ha aggiunto il fuoriclasse sloveno. E ci mancherebbe. Ha dominato.

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