Sanità, Pastorino (Lista Orlando): “Liguria Salute è un caos, a rischio servizi e diritti delle persone”

  • Postato il 26 settembre 2025
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gianni pastorino

Genova. “Le magnifiche sorti della sanità ligure, quando non sono raccontate attraverso le slide del presidente Bucci, diventano purtroppo queste: un caos organizzativo che mette a rischio servizi, percorsi e diritti delle persone“. Così il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo di Andrea Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa, commenta le conseguenze dalla trasformazione di Alisa in Liguria Salute.

Con tanta fatica è stata abolita Alisa e la giunta Bucci si è inventata una nuova struttura, Liguria Salute. In Consiglio regionale, come opposizioni, e personalmente come capogruppo, abbiamo più volte chiesto come sarebbe stato disciplinato il passaggio del personale e, conseguentemente, la gestione dei progetti e delle pratiche seguite da quell’organico. Domande rimaste senza risposta. Anzi, c’è stato persino chi, come il l’assessore Nicolò, ha sminuito le nostre preoccupazioni”.

“Oggi però, udite udite, lo stesso ex direttore generale di Alisa scrive ai direttori generali delle Asl per segnalare che mancano due dirigenti fondamentali: figure apicali in area risorse umane ed economico-finanziaria. E avverte che senza queste disponibilità alcune pratiche molto delicate sono bloccate, a partire dai contratti con Liguria Digitale. Bucci, Nicolò e la maggioranza lo sanno?“, si chiede Pastorino.

Non solo. “C’è un ulteriore fronte critico che ho sollevato con un’interrogazione a risposta immediata che ho depositato in Consiglio regionale: quello dei disturbi alimentari – prosegue Pastorino -. In questi anni, grazie al lavoro di Alisa e dei tecnici responsabili delle Asl, era stato costruito un percorso serio, con percorsi diagnostico terapeutico assistenziali condivisi, tavoli regionali e interregionali, il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni. Un metodo che stava dando risultati concreti ma che oggi rischia di andare disperso con la trasformazione in ‘Liguria Salute’. Non si sa chi coordinerà questi progetti, chi garantirà continuità, chi sarà il punto di riferimento per le famiglie.

Un conto è blaterare di riforme davanti ai microfoni, un altro è occuparsi davvero dei problemi veri. Qui invece sembra di assistere al gioco delle tre scimmiette: chi propone le riforme senza spiegarle, chi abolisce strutture senza preoccuparsi delle conseguenze, chi finge di non vedere i disastri che si creano. La sanità non può essere ridotta a un gioco politico né a uno slogan da slide. La sanità è cura, continuità, responsabilità. E oggi in Liguria, purtroppo, manca tutto questo”, conclude il consigliere.

In tema di sanità interviene anche il Pd: “Basta misure spot, ripetendo le stesse ricette di tutti questi anni che non hanno minimamente migliorato la situazione – scrivono il segretario regionale Davide Natale e la vicecapogruppo in Regione Katia Piccardo – La rivoluzione copernicana che alla sua elezione Bucci aveva promesso non è mai avvenuta, è soltanto la vecchia formula di Toti scopiazzata anche male, che non ha prodotto nessun risultato prima e non ne produrrà neanche oggi. La destra deve prendere atto che sono necessarie operazioni strutturali per cambiare veramente le cose, quindi assunzione del personale, assunzione di medici, infermieri, tecnici, ma anche amministrativi, per evitare che le figure tecniche facciano funzioni amministrative. Non c’è un concorso per tecnici, quindi non ci può essere speranza che, dal punto di vista strutturale, migliori la situazione per quello che riguarda gli esami diagnostici”.

“È vero che, come dice anche la Corte dei Conti, i problemi principali sono sulla cardiologia e l’ortopedia, ma è altrettanto vero che ci sono tutta una serie di specializzazioni come la dermatologia, l’urologia, in particolare in alcune Asl, che hanno un forte deficit, o l’oculistica dove ormai ci sono liste d’attesa infinite per le visite, molto spesso chiuse, ma anche per gli interventi chirurgici. Per cambiare tutto questo serve un investimento serio, anche perché degli annunci i cittadini liguri non se ne fanno nulla, ne hanno sentiti fin troppi. Come quello fatto dall’allora Presidente Toti che dichiarava insieme all’assessore Gratarola, che con accordi con la Toscana e l’Emilia avrebbero chiuso con qualsiasi tipo di fuga, invece le fughe sono cresciute. Dobbiamo pensare a tutte quelle persone che rinunciano a curarsi perché non possono né andare in altre regioni, né dal privato. Ed è anche e soprattutto a loro, che sono fuori dai report, che bisogna assolutamente pensare. La difficoltà a curarsi in Liguria aumenta sempre di più. La destra metta in campo soluzioni vere e a lungo termine e non l’ennesimo annuncio”, concludono i dem.

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Genova24

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