Usyk rinuncia a difendere il titolo WBO: Fabio Wardley è il nuovo campione, ma una sfida tra i due è assai improbabile

  • Postato il 19 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 3 Visualizzazioni

C’è un undisputed in meno nel mondo del pugilato: Oleksandr Usyk ha annunciato di aver deciso di rinunciare alla cintura di campione del mondo WBO, che l’ente ha prontamente riassegnato “d’ufficio” al britannico Fabio Wardley, che pochi giorni fa aveva battuto il neozelandese Joseph Parker a Wembley in quello che era già stato considerato una sorta di match per il titolo. Questo perché Usyk, che avrebbe dovuto difendere obbligatoriamente la cintura, aveva già fatto capire di non poterlo fare, essendo ufficialmente infortunato dopo l’ultima vittoria ottenuta a metà luglio contro Daniel Dubois.

Usyk, una rinuncia “obbligata”: e se avesse deciso di ritirarsi?

Usyk in realtà sta facendo un gran mistero di quello che sarà il proseguo della sua carriera: resterà ancora ad alto livello, cercando un nuovo sfidante per un match titolato nel 2026, oppure deciderà per davvero di ritirarsi dalle scene da imbattuto, nonché da campione assoluto dei massimi? Il dubbio continua a serpeggiare, specie adesso che Fury si è ritirato (la trilogia tra i due ha visto sempre prevalere l’ucraino), che Dubois è stato nuovamente ridimensionato e soprattutto che Joshua ha cominciato ormai a battere altre strade, visto che ha accettato di scontrarsi con Jake Paul in un match che per qualcuno sarà solo un’esibizione, ma che magari nasconde qualche altro progetto che ai più sembrerebbe sfuggire.

Usyk intanto ha comunicato a WBO la scelta di rinunciare alla cintura “dopo un’attenta valutazione”: il presidente Gustavo Oliveri l’ha ringraziato per essere stato parte integrante della storia del titolo, trattandosi di “un imbattuto e indiscusso campione in due divisioni, una delle carriere più straordinarie dell’era moderna”. L’impossibilità di difendere la cintura è alla base della scelta del “Gatto di Sinferopoli”, che rimane campione WBA, WBC e IBF (oltre che The Ring), ma appunto non più undisputed.

Wardley s’è preso il titolo, ma una sfida con Usyk non ci sarà

Con la “promozione” di Wardley a campione WBO, scontata sorge la domanda: perché non organizzare un bel combattimento tra i due campioni dei pesi massimi? Il britannico, 31 anni da compiere il prossimo 18 dicembre, in carriera ha vinto 20 dei 21 incontri disputati da professionista, 19 prima del limite (c’è anche un pari contro Frazer Clarke). “Fabio è indiscutibilmente la nuova stella dei massimi, ha detto il promoter Frank Warren, salutando con enfasi la decisione dei vertici di WBO di assegnarli il titolo d’ufficio.

In realtà negli ultimi due anni il nome di Wardley era già emerso per provare a sfidare Usyk, ma la saga con Fury e il ritorno in auge di Dubois (che aveva sconfitto Joshua a Wembley nel settembre 2024) hanno distolto l’attenzione dell’ucraino, che non ha badato troppo al nuovo che stava avanzando. Io rompo il ritmo, metto bastoni fra le ruote, offro qualcosa di diverso”, aveva detto Wardley, spiegando quanto fosse diverso come pugile rispetto a Usyk e quanto un match contro di lui sarebbe stato stimolante.

Dubois potrebbe essere il primo “vero” test per Wardley

Pensare a una sfida nel 2026 non è utopistico, ma è comunque esercizio assai complicato. Anche perché Wardley sin qui non ha affrontato mai i veri top della categoria, oltre a non aver mai combattuto un match titolato per un mondiale (ma soltanto europei, nazionali o continentali), considerando che contor Parker era un match dove il titolo in palio era “ad interim”.

Insomma, deve ancora costruirsi una carriera ad alto livello: Daniel Dubois potrebbe essere il primo sfidante “forte”, o magari Filip Hrgovic, Agit Kabayel o Martin Bakole. Chiaro però che il panorama dei massimi è in evoluzione, pensando alle quasi 39 primavere di Usyk (traguardo che raggiungerà tra due mesi) e al recente ritiro di Fury. Il fatto che la scuola britannica continui a sfornare talenti è ammirevole, ma a questo punto è probabile che un primo incrocio per Wardley possa appunto confluire sulla strada che porta a Dubois. Dopodiché, chi vivrà vedrà.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti