A Bologna apre uno spazio che unisce natura, arti performative e spirito eco-digitale

Promuovere il dialogo tra arti, territori e comunità, con un programma diffuso tra Bologna e le località limitrofi: questo è l’obiettivo che si pone PerformAzioni Internazional Performing Arts Festival, la rassegna diretta da Anna Dora Dorno (fondatrice della compagnia teatrale Instabili Vaganti) e organizzato dall’Associazione Panicarte. Giunto alla quattordicesima edizione, il festival (per la prima volta riconosciuto dal Ministero della Cultura)si svolgerà dal 23 agosto al 12 settembre 2025 tra i luoghi storici e i paesaggi naturali dell’Appennino, diventando palcoscenici per performance, spettacoli, laboratori e azioni partecipative che ruotano attorno allo spettatore, inteso come parte attiva di un viaggio che attraversa le dimensioni della memoria, natura e dello spazio virtuale.
Al centro dell’edizione 2025 sarà il The Globe – Performing Space, il nuovo spazio culturale eco-digitale ideato dalla compagnia Instabili Vaganti a Valmoggia (e più precisamente nella località di Savigno), che aprirà le sue porte al pubblico il 30 agosto. 

The Globe Performing Space: il nuovo spazio dedicato alle arti performative di Valsamoggia

The Globe è una cupola geodetica immersa nella natura e pensata come spazio multifunzionale dedicato alla creazione, ricerca e la sperimentazione nelle arti performative. Un luogo che mette in connessione linguaggi contemporanei, pratiche sostenibili e comunità locali e internazionali. L’inaugurazione del 30 agosto darà il via a una serata ricca di eventi: si parte dalla lettura-spettacolo Farsi Luogo di Marco Martinelli (Teatro delle Albe), alla co-produzione The Art of Freedom, (potente riflessione sulla libertà artistica e politica), fino al concerto Found in Translation di Marco Dalpane, che reinterpreta in chiave pianistica Zappa, Radiohead e Terry Riley.

Tutti gli appuntamenti del PerformAzioni International Performing Art Festival 2025

Il festival si espanderà poi tra abbazie, castelli e grotte: il Parco dell’Abbazia di Monteveglio ospiterà la camminata performativa Follow the Angel (23 agosto), mentre alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano (31 agosto) andrà in scena lo spettacolo immersivo LUCE, omaggio a Pier Paolo Pasolini tra musica barocca, poesia e video mapping. Le Grotte di Labante saranno il teatro di azioni site-specific come Chorea Vacui e Utopie Migranti, progetto che coinvolge giovani artisti emiliano-romagnoli. Il programma abbraccia anche spettacoli provenienti da Cile e Brasile, incontri per bambini, laboratori e workshop che trasformano paesi e borghi dell’Appennino in laboratori artistici a cielo aperto.

I percorsi partecipativi del festival performativo bolognese

Un ruolo centrale è affidato ai percorsi partecipativi (tutti gratuiti) come Las Muchas della compagnia spagnola di Mariantònia Oliver, che coinvolge donne over 70 in un intenso racconto generazionale, e Off Poiesis di Teatringestazione, che trasformerà le vie di Bazzano in un palcoscenico poetico. La chiusura del festival (9–12 settembre) si svolgerà a Bologna, all’Oratorio San Filippo Neri, dove torneranno in scena Las Muchas, Utopie Migrantie LUCE, insieme alla performance Memory della cantante e artista curda Nigar Hasib. Un finale intenso, che fonde voce, corpo, poesia e spiritualità, suggellando un’edizione che afferma con forza l’importanza dell’arte come spazio di incontro e libertà.

L’articolo "A Bologna apre uno spazio che unisce natura, arti performative e spirito eco-digitale" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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