A Milano la galleria Ordet accende la luce sulla Palestina. La mostra degli artisti segnati dalla diaspora

Ha attraversato tutta l’estate, e continuerà fino al 20 settembre 2025, la mostra collettiva organizzata dalla galleria Ordet di Milano, che tiene il punto sull’attualità senza voltarsi per non guardare.

“00970”: il prefisso della Palestina

00970 è il prefisso della Palestina: un codice telefonico internazionale utilizzato per identificarla nelle comunicazioni globali; la combinazione di cifre da comporre per connettersi col Paese che rischia di essere cancellato. E la connessione è al centro del progetto espositivo che mutua il titolo dal prefisso palestinese e raccoglie le voci di artiste e artisti segnati dalla condizione e dalla diaspora palestinese.

Il sostegno della galleria Ordet al popolo palestinese

Un segnale di vicinanza e di denuncia per quanto sta succedendo sotto gli occhi del mondo: la violenza impunita, da parte delle forze di Israele, ai danni di una popolazione costretta a lottare per la sopravvivenza, senza accesso a cure mediche, acqua potabile e cibo o un rifugio sicuro.
Ordet – progetto nato nel 2019 da Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi, che nel febbraio 2025 ha trovato una nuova casa a Città Studi, negli spazi di un ex garage ristrutturato da Ballabio & Bava – ha scelto di esporsi: “Il massacro di decine di migliaia di vite documenta, al di là delle dichiarazioni, l’esitazione e il disimpegno di molti Stati ad affrontare questa crisi, come anestetizzati alla quotidiana contabilità di morte. Questa tragedia riguarda anche noi, perché quando si violano i principi basilari del diritto internazionale o si normalizzano crimini di guerra e occupazioni illegali, la violenza smette di essere un’eccezione e diventa una pratica. Il progressivo processo di disumanizzazione sgretola principi fondamentali di giustizia e compassione. Se non riequilibriamo il divario tra empatia individuale e indifferenza collettiva, miniamo i presupposti per regole giuste – quelle pensate per proteggere tutti, soprattutto i più vulnerabili – che garantiscono equità e diritti universali. Una giustizia selettiva e arbitraria non è una giustizia giusta”.

La mostra “00970” da Ordet a Milano

La mostra presenta opere video, film e immagini in movimento, affrontando i temi dell’identità, della perdita e della memoria, analizzando le conseguenze storiche e personali della guerra, dello sradicamento e dell’occupazione. Con l’interno di superare i confini geopolitici e ricostruire percorsi spezzati. La selezione delle opere è frutto di un processo condiviso, costruito attraverso dialoghi, scambi e confronti continui con gli artisti coinvolti: Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme, Noor Abed, Noor Abuarafeh, Razan al-Salah, Basma al-Sharif, Marwa Arsanios, Taysir Batniji, Ali Cherri, Shadi Habib Allah, Inas Halabi, Emily Jacir, Mazen Kerbaj, Francisca Khamis Giacoman, Jumana Manna, Dina Mimi, Walid Raad, Huda Takriti, Oraib Toukan, Akram Zaatari.
Con l’auspicio di aprire una linea che riduca le distanze culturali ed emotive, per costruire relazioni di riconoscimento, riconciliazione e convivenza. Senza dimenticare di dare un aiuto concreto: sul sito di Ordet, la lista di iniziative e organizzazioni da supportare.

L’articolo "A Milano la galleria Ordet accende la luce sulla Palestina. La mostra degli artisti segnati dalla diaspora" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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