A Torino torna per la ventottesima volta Luci d’Artista con quattro nuove installazioni firmate da artisti internazionali
- Postato il 11 settembre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Uscire dai confini torinesi per estendersi all’Italia e all’Europa: questa è la linea che contraddistingue la nuova edizione di Luci d’Artista di Torino, per il terzo anno guidato Antonio Grulli. La rassegna d’arte a cielo aperto che illuminerà la città dal 24 ottobre all’11 gennaio 2026 si arricchisce di quattro nuove installazioni firmate da artisti di calibro internazionale, realizzate grazie a importanti collaborazioni con istituzioni nazionali e internazionali.






































Le nuove installazioni per Luci d’Artista 2025 a Torino
Tra i grandi nomi che animeranno Luci d’Artista a Torino spicca la britannica Tracey Emin. Un ingresso reso possibile grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che, in occasione del suo venticinquesimo anniversario, ha deciso di donare alla città una prestigiosa opera al neon firmata da una delle artiste più acclamate al mondo.
La collaborazione con le OGR Torino continua a svilupparsi e crescere con un progetto speciale ideato per il monumentale cortile, dove sarà presentato un video realizzato da Soundwalk Collective insieme alla leggendaria cantautrice Patti Smith e al compositore statunitense Philip Glass, considerato tra i capofila del minimalismo musicale.
La ventottesima edizione si arricchisce inoltre della partnership con le Nitto ATP Finals, l’importante manifestazione sportiva che dal 2021 si svolge a Torino. L’evento donerà alla città una luce concepita e realizzata dall’artista Riccardo Previdi.
Infine, grazie al contributo del Lithuanian Culture Institute, nell’ambito dell’anno della cultura lituana in Italia, la collezione di opere luminose accoglierà un’opera al neon dell’artista lituano Gintaras Didžiapetris, già protagonista di manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia.

Duet: la nuova sezione di Luci d’Artista
La sezione DUET raccoglie le collaborazioni internazionali attraverso la creazione di una rete che permette alla rassegna di superare i confini nazionali.Negli ultimi anni, la crescita di Luci d’Artista ha portato allo sviluppo di importanti sinergie con istituzioni pubbliche e private, favorendo un ampliamento della platea di pubblico e arricchendo la collezione grazie alle nuove produzioni.
Da questa nuova sezione nascono le collaborazioni con il Lithuanian Culture Institute (per l’opera di Gintaras Didžiapetris), e con il MAC Musée d’Art Contemporain di Lione (Francia).
Luci d’Artista: la principale manifestazione d’arte pubblica in Italia
“Sono davvero felice di questa ventottesima edizione di Luci d’Artista”, spiega Antonio Grulli ad Artribune. “Il lavoro degli ultimi anni sta ripagando ampiamente e quest’anno riusciamo a presentare una edizione straordinaria grazie alla collaborazione con importantissime istituzioni italiane e straniere. Abbiamo infatti ben quattro nuove Luci, ideate da grandissimi artisti, qualcosa di incredibile e che andrà ad arricchire la manifestazione e il bene pubblico. Penso si possa affermare che Luci d’Artista è diventata a tutti gli effetti la principale manifestazione di arte pubblica in Italia, e probabilmente la più longeva, visto che continua ininterrottamente dal 1998”.

Luci d’Artista: tra l’Italia e l’Europa
“Quest’anno ci apriamo ancora di più all’Italia e al mondo, grazie alle collaborazioni con Triennale di Milano e MAC di Lione, e si tratta di una svolta cruciale nella vita di Luci d’Artista”, continua il curatore. “Stiamo diventando una grande agenzia legata all’arte contemporanea nello spazio pubblico, a cui molti si rivolgono quando hanno bisogno di realizzare opere luminose. Il nostro know-how scientifico e tecnico è di primissimo piano e in futuro diventerà sempre di più una risorsa che aprirà molte nuove strade”.
Valentina Muzi
L’articolo "A Torino torna per la ventottesima volta Luci d’Artista con quattro nuove installazioni firmate da artisti internazionali" è apparso per la prima volta su Artribune®.