Al Tribunale di Prato carenze di organico e 10mila sentenze arretrate, l’Anm: “Situazione drammatica”

  • Postato il 29 luglio 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“La situazione del Tribunale e della Procura di Prato è drammatica: impone una presa di posizione e degli interventi significativi da parte del ministero“. È l’allarme lanciato dalla giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati che sottolinea le criticità provocate a Prato dalla carenza di organico, come l’estinzione di alcune sentenze di condanna mai “eseguite”: “Manca la metà degli amministrativi previsti dalle piante organiche, e questo ha prodotto, tra le altre inefficienze, un arretrato di 10mila sentenze penali delle quali non è mai stata dichiarata l’irrevocabilità e quindi mai arrivate sul tavolo dei pubblici ministeri per l’esecuzione, con la conseguenza che ci sono sentenze di condanna estinte a causa dei ritardi“.

“Non è accettabile che, ancora una volta, la domanda di giustizia venga messa in discussione dalla mancanza di risorse umane e materiali”, aggiunge l’Anm: “Questo scenario è inaccettabile e impone azioni immediate. Il governo se ne occupi con urgenza”. Dichiarazioni che arrivano a poche ore da quelle del procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che nelle scorse ore ha denunciato una situazione prossima al “collasso”, elencando anche alcuni esempi delle conseguenze della carenza di organico: come il caso di una condanna a 3 anni e 2 mesi per rapina del 2012 che “non si è potuto far altro che dichiarare estinta la pena”. “È inaccettabile che persone giudicate colpevoli per fatti anche gravi non scontino alcuna pena“, ha dichiarato il procuratore Tescaroli. Problemi che riguardano anche gli imputati assolti, che rischiano di non potere partecipare a concorsi “senza l’attestazione definitiva”.

La presidente facente funzioni del tribunale, Lucia Schiaretti, conferma a Repubblica la “situazione difficile” e si è già rivolta al Csm e al ministero: “Abbiamo solo un cancelliere esperto in servizio, il personale amministrativo è ridotto all’osso”. Problemi di organico ma anche strutturali. I fascicoli arretrati sono, infatti, in archivio che è “un luogo interdetto perché pericoloso” e per questo, spiega Schiaretti, “si può accedere solo se accompagnati dai vigili del fuoco e secondo le loro disponibilità”.

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Il Fatto Quotidiano

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