Apparecchiature sanitarie, la Calabria è in grande ritardo
- Postato il 12 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Apparecchiature sanitarie, la Calabria è in grande ritardo
Grande ritardo in Calabria sulle apparecchiature sanitarie; Comunità Competente: dal 2019 a oggi acquisiti soltanto 40 macchinari su 80
COSENZA – Cinque anni dopo la delibera Cipe che stanziò definitivamente circa 86,4 milioni di euro per l’acquisto di apparecchiature, spesi effettivamente solo 34,1 per acquistare 40 macchinari su 85 previsti. E questo vuol dire acquistate nove Tac su 25, 4 risonanze magnetiche su 17, 19 mammografi su 21, 6 angiografi su 11 totali, nessuna gamma camera sulle due previste, una gamma/Tac su quattro previste inizialmente, una Pet/Tac sulle tre previste, un solo acceleratore lineare rispetto ai due preventivanti. Proprio nelle ultime settimane, a proposito di acceleratori lineari, l’azienda ospedaliera di Cosenza ha approvato al variante di progetto sull’allestimento del bunker per ospitare il nuovo macchinario.
A mettere nero su bianco tutti questi dati sono Rubens Curia e Francesco Costantino di Comunità competente, che chiedono “con forza” una soluzione rapida ai fondi rimasti nel cassetto. “Non c’è alcun bisogno di commentare le informazioni per dover stigmatizzare i ritardi accumulati che, per esempio, hanno impedito all’ASP di Crotone di acquistare 2 TAC a 32 strati ed 1 TAC a 128 strati. I calabresi non possono più attendere per avere una sanità normale e non è accettabile che oltre a dover sopportare i disservizi sanitari debbano continuare, ormai da oltre un quindicennio, a pagare un’addizionale Irpef assolutamente ingiustificata”.
Cinque anni dalla delibera Cipe, otto anni, invece, dalle richieste del ministero inviate alle Regioni per mappare il fabbisogno di tecnologie sanitarie. Curia e Costantino ricostruiscono l’iter. Il governo Conte 1, durante la conferenza stampa a Reggio Calabria che annunciò l’avvio del cosiddetto Decreto Calabria. Un documento diventato legge a giugno 2019. La legge autorizzava per il 2019, “la spesa di 82.164.205 da utilizzare per l’ammodernamento tecnologico, in particolare per la sostituzione e il potenziamento delle tecnologie rientranti nella rilevazione del fabbisogno 2018-2020 del Ministero della salute”. Le risorse andavano prese da quelle disponibili per l’edilizia sanitaria stanziate nel 1988 “con un contributo aggiuntivo di 4.324.432 euro, pari al 5% del finanziamento ministeriale a carico della Regione Calabria”.
A luglio 2019 il Cipe delibera, la Calabria a dicembre approva il programma attraverso un decreto firmato dall’allora commissario Cotticelli. “Successivamente – scrivono – con Dca 5 del 07/01/2020 lo stesso Commissario Cotticelli approvava il “Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria”.
Qui risultavano anche inseriti “gli acceleratori lineari da utilizzare per le radioterapie oncologiche degli ospedali Hub di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria” finanziati nel 2018. “La lunga premessa si è resa necessaria – ribadiscono – per meglio evidenziare come appaiono intollerabili i ritardi nella spesa. Tanto più in una Regione nella quale le liste d’attesa per gli accertamenti diagnostici richiesti dai territori sono generalmente molto lunghe. Lo stesso cronoprogramma allegato al Programma Operativo regionale approvato dal Commissario ad Acta pro-tempore Occhiuto che prevedeva l’avvio di tutte le procedure mediante convenzione con la centrale di committenza da completare entro marzo 2023, ampiamente disatteso».
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