Berlino sempre più interessante per le mega gallerie internazionali. Ora si affaccia anche il gigante Hauser & Wirth 

  • Postato il 26 luglio 2025
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  • Di Artribune
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Una grande mostra collettiva e collaborativa negli spazi della galleria Société e in agenda a settembre, durante l’Art Week di Berlino, porta per la prima volta in città un progetto della mega-galleria svizzera Hauser & Wirth. A conferma dell’attrattività ritrovata della scena artistica berlinese, ma anche di un nuovo e più forte posizionamento della Germania nello scacchiere europeo.

La mostra organizzata da Société e Hauser & Wirth a Berlino

Aperta dall’11 settembre al 1° novembre 2025, la mostra riunirà più di trenta proposte artistiche selezionate dalle scuderie delle gallerie Société e Hauser & Wirth, in un progetto espositivo pensato in occasione della Berlin Art Week, dal 10 al 14 settembre 2025, che, insieme al Gallery Weekend, costituisce l’infrastruttura portante per il sistema dell’arte della città e ogni anno, a settembre, inaugura la stagione artistica, con la partecipazione di oltre 100 tra musei, gallerie, collezioni, spazi indipendenti e la 12ma edizione di Positions Berlin Art Fair, nell’area dell’ex aeroporto di Tempelhof.

Petra Cortright, crystal_faults ‘’1996_f2_boards’’ PATHLOCK echo_veil (2025). Courtesy l’artista e Société, Berlino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
Petra Cortright, crystal_faults ‘’1996_f2_boards’’ PATHLOCK echo_veil (2025). Courtesy l’artista e Société, Berlino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

La complessità della condizione umana in mostra da Société

Intitolata States of Being, la mostra indaga la complessità della condizione umana, tra fragilità e violenza, identità e ruoli, attraverso un dialogo intergenerazionale tra le opere di Nairy Baghramian, Darren Bader, Phyllida Barlow, Louise Bourgeois, Tina Braegger, Trisha Baga, Lee Bul, Petra Cortright, Berlinde De Bruyckere, Salim Green, Camille Henrot, Rashid Johnson, Lee Lozano, Glenn Ligon, Conny Maier, Jeanette Mundt, Wynnie Mynerva, Kaspar Müller, Thomas J Price, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Bunny Rogers, George Rouy, Cindy Sherman, Marianna Simnett, Avery Singer, Timur Si-Qin, Alina Szapocznikow, Anh Trần e Lu Yang. 

Phyllida Barlow, untitled: pointer; spinner; 2019 (2019). Courtesy Phyllida Barlow Estate e Hauser & Wirth. Ph. Alex Delfanne. Copyright Phyllida Barlow Estate
Phyllida Barlow, untitled: pointer; spinner; 2019 (2019). Courtesy Phyllida Barlow Estate e Hauser & Wirth. Ph. Alex Delfanne. Copyright Phyllida Barlow Estate

Il sistema e la scena dell’arte di Berlino 

A originarla c’è l’amicizia tra i fondatori delle due gallerie, il presidente e CEO della mega-galleria Hauser & Wirth Marc Payot e il CEO di Société Daniel Wichelhaus, e una tendenza ormai diffusa di strategie collaborative tra gli operatori del mercato dell’arte, che anche a Berlino va prendendo spazio, come dimostra, tra l’altro, la sede condivisa da Pace e Galerie Judin.
Per Hauser & Wirth pare non ci sia, per il momento, alcun piano di espansione a Berlino, ma solo la volontà di mostrare i propri artisti in una città che conserva una distintiva attitudine e apertura alla ricerca e alla sperimentazione. Approfittando così delle relazioni personali e dell’ammirazione reciproca con Société, attiva a Berlino dal 2010, oltre che della fiscalità tedesca, che oggi prevede un’aliquota IVA al 7% sulle compravendite d’arte. 

Cristina Masturzo

L’articolo "Berlino sempre più interessante per le mega gallerie internazionali. Ora si affaccia anche il gigante Hauser & Wirth " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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