Con Trump e Meloni la legge del più forte si impone sul diritto: così si passa dalla democrazia all’oligarchia
- Postato il 7 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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E’ ormai evidente che la elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti non solo ha cambiato d’improvviso gli equilibri geopolitici, ma ha soprattutto trasformato la politica in una sorta di affarismo economico, nel quale vale la legge del più forte e non più il diritto.
Peraltro, si è creato un mondo fittizio, alimentato da continue menzogne, che non corrisponde alla realtà dei fatti. Così si nasconde a tutti la verità e si abituano le menti ad un certo torpore intellettivo, fonte di pigrizia intellettuale e di indifferenza. Una indifferenza che diventa accettazione passiva della criminalità come, ad esempio, nel caso di Netanyahu, il quale, per dirla con Papa Leone XIV, “usa la fame come arma” e per di più consente all’esercito israeliano e alla Gaza Humanitarian Foundation di sparare su persone in fila per ricevere il cibo (fino ad oggi 640 morti e centinaia di feriti), oppure di bombardare le inermi tendopoli palestinesi: un indicibile orrore.
A ben vedere, tutto è frutto di quaranta anni di impero del pensiero economico predatorio neoliberista, che ha posto in essere una martellante propaganda, facendo ritenere come un bene quello che in realtà è un male assoluto, e cioè “l’accentramento” della ricchezza nelle mani di pochi, attraverso il metodo della “concorrenza” monopolista o oligopolista, e l’irreparabile effetto della miseria di molti. In una parola, il trasferimento del potere politico dal popolo (la democrazia) agli oligarchi (la oligarchia).
E’ in questo quadro che si innesta la politica fascistoide del governo Meloni, il quale sta agendo su tre fronti, tutti diretti a eliminare i diritti e le tutele che la Costituzione sancisce a favore dei cittadini: a) l’annientamento di diritti fondamentali; b) la distruzione dell’ambiente; c) il disfacimento dell’economia. Mi limito soltanto a qualche esempio più recente.
Per quanto concerne l’annientamento di diritti fondamentali è sufficiente far riferimento al decreto Sicurezza, le cui criticità sono state evidenziate dal “Massimario della Cassazione” e dalla stessa Corte suprema. Si pensi, per dirne soltanto una, che tale decreto impedisce ai carcerati la resistenza passiva, peraltro dopo essere stati costretti in carceri invivibili, con la conseguenza di numerosi e crescenti suicidi.
Quanto alla distruzione dell’ambiente è addirittura stupefacente l’emendamento al disegno di legge sulle Infrastrutture, firmato dai relatori di Forza Italia e Lega, che stabilisce un termine strettissimo di trenta giorni per consentire al ministro dell’Ambiente di derogare dall’obbligo di valutazione di impatto ambientale per “progetti o parti di progetti aventi come obiettivo la difesa militare”. Così, per la costruzione del ponte di Messina, ritenuto utile ai fini militari, si potrà derogare dalle autorizzazioni ambientali, dando il via libera al più disastroso impatto ambientale (con danni enormi per la pesca e per i fondali marini) mai prima verificatosi. E non basta. Tale deroga varrà ovviamente anche per aeroporti, centrali nucleari e altre strutture strategiche.
Per quanto riguarda i danni all’economia, basta far riferimento ai dazi, arrogantemente imposti da Trump e passivamente accettati da Meloni (a differenza di Spagna e Francia), nonché alla spesa del cinque per cento del Pil (pari a 68 miliardi annui) per il “riarmo”. Spese che, ovviamente, aggraveranno di molto il nostro debito pubblico, che ha già abbondantemente superato i tremila miliardi e provocheranno una forte inflazione (già aumentata dell’1,7% rispetto al 2004).
Intanto si sta procedendo alacremente per l’approvazione del disegno di legge costituzionale sul premierato (che rompe l‘equilibrio dei poteri) e per la separazione delle carriere, in base alla quale i “Procuratori della Repubblica”, e cioè del popolo, diverranno “i Procuratori del ministro della Giustizia”, cioè dell’Esecutivo. Così il servilismo oligarchico avrà raggiunto tutti i suoi scopi.
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