Coppa Italia d’Eccellenza, la S.F. Loano pareggia allo scadere contro il Taggia, Lupo: “Ancora molto da lavorare”
- Postato il 31 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Ceriale. Termina in pareggio la sfida tra S.F. Loano e Taggia. La prima partita stagionale dei rossoblù, partita alla grande con un eurogol di Campelli su punizione, rischia di rovinarsi a poco dal termine. La squadra di Lupo, che soprattutto nel secondo tempo ha mostrato doti fisiche non indifferenti, non è riuscita a ribadire in rete le diverse palle gol costruite nell’arco dei 45 minuti.
Auteri colpisce il palo, poi Pellicanò si costruisce e segna il rigore, il gol dello svantaggio con l’unica azione pericolosa costruita dal Taggia nella seconda frazione. Da lì continua l’assedio rossoblù, fino al gol di Alberto a poco dal termine che regala la giusta ricompensa e un ritorno più tranquillo ai suoi.
Per Lupo c’è ancora molto da lavorare. Da fuori si vede però già la mano dell’allenatore, tra le altre, ex Imperia e Albenga. Una squadra con un mordente decisamente diverso: tanta lotta, pressing, mai voglia di buttare il pallone, continue verticalizzazioni e sempre lo sguardo in avanti verso la porta. L’unico problema ieri è stata proprio la fase realizzativa, tutta questione mentale secondo l’allenatore rossoblù.
“Benissimo i primi dieci minuti, ma dopo aver segnato probabilmente dovevamo spingere un po’ di più”, non si accontenta l’allenatore della prova dei suoi: ” Non è stata la partita che mi aspettavo, dal punto di vista dell’intensità e soprattutto senza palla abbiamo lavorato male. Non meritavamo però un risultato negativo. È entrato un ragazzo dalla panchina e ha segnato, prendiamo tutti i fattori buoni e non positivi e cerchiamo di lavorarci”.
“Abbiamo subito un gol assurdo su contropiede e uno su rigore. Conto zero parate del nostro portiere – continua l’allenatore -, è la terza partita che va così. Meglio ora che dopo, ci tenevo però a fare un risultato positivo. Siamo andati sottotono, non sono soddisfatto dal punto di vista dell’atteggiamento. Era la prima partita e avrà influito sul lato emotivo, è stato evidente“.
Nonostante questo, la qualificazione non è compromessa: “È ancora tutto in ballo, è un pareggio. Complimenti anche a loro, sono ragazzi che conosco e hanno fatto una partita eccellente. Da parte nostra, secondo me, potevamo fare di più. Aggiungo anche, non per fare della dietrologia, che probabilmente il fatto di caricare tanto la squadra, dopo tanto tempo che io non allenavo i “grandi”, ha creato un’aspettativa diversa da quella che poi è arrivata. Piano piano cominceremo a conoscerci e sicuramente faremo meno errori di quanti ne abbiamo fatti oggi”.
Il classe 2004 è arrivato da poco ma ha già saputo come presentarsi al meglio: “Non avevo dubbi su Rimondo: nonostante avesse pochi allenamenti nelle gambe, l’ho visto bene in settimana e ho deciso di farlo giocare. Ho cambiato anche il suo ruolo, abbiamo cercato di mischiare un po’ le carte”.
Problema psicologico e non solo per il reparto offensivo: “Sono 4-5 partite che arriviamo davanti alla porta e non siamo abbastanza cattivi per buttarla dentro. Dobbiamo lavorarci mentalmente, abbiamo creato tanto ma sfruttato poco. Quest’anno abbiamo una sfortuna particolare con gli attaccanti, visti gli infortuni di Mehmetaj e Cassata, ma se crei così tanto e non segni, il problema è mentale più che dei centravanti”.
“Abbiamo un 2008, Celella, molto bravo che però va gestito bene. Siamo stati costretti a buttarlo nella mischia e così si rischia di bruciarlo: va fatto a tappe. Oggi sono stato costretto – chiosa l’allenatore -, anche per via dell’infortunio di Cassata. Sui rinforzi non lo so, bisogna chiedere alla società. Lavoro con questi giocatori perchè sono molto contento di loro e perchè si applicano tantissimo“.