Da sindaco riuscii ad affrontare la questione Bagnoli: così con Manfredi è precipitato tutto

  • Postato il 5 giugno 2025
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L’Italsider di Bagnoli è stata una delle più grandi fabbriche siderurgiche. La produzione cessa nel 1997 e inizia un inganno della politica che si è caratterizzata per anni per un imponente spreco di denaro pubblico. Opere pubbliche mai finite e iniziate senza che fosse stata fatta la bonifica. La magistratura arriva tardi. Sequestri, opere non finite, un fiume di denaro pubblico depredato, carrozzoni politici.

Divento sindaco nel 2011 e senza un euro in cassa approviamo un programma, deciso con il consiglio comunale e la municipalità, con un processo di democrazia partecipativa con movimenti, associazioni, comitati, reti civiche, centri sociali, assemblee popolari, università, categorie sociali. Il progetto aveva ad oggetto: la bonifica integrale con la rimozione della colmata, il recupero della linea di costa, il mare balneabile, la spiaggia pubblica, il porticciolo per piccoli natanti, il recupero del borgo antico di Coroglio, la fabbrica come archeologia industriale, il parco pubblico, le infrastrutture di mobilità e sportive, un polo per la formazione pubblica, servizi di ogni tipo, zero consumo di suolo aggiuntivo e tutela dell’ambiente.

Prevedemmo per i lavori la clausola sociale per i disoccupati del quartiere. Nel 2013 emisi un’ordinanza senza precedenti: chi inquina paga, ordinando a chi aveva inquinato di risarcire la città. I due soggetti che avevano inquinato erano la società Fintecna, di proprietà di Cassa depositi e prestiti e quindi il governo e Cementir, gruppo Caltagirone, proprietario del principale giornale della città. La somma quantificata: circa 300 milioni di euro. Ci scatenano una guerra istituzionale e mediatica e anche un contenzioso giudiziario che abbiamo vinto.

Nel frattempo il governo guidato da Renzi, all’apice della sua potenza, prova il colpo di mano politico ed istituzionale: commissariare l’area di Bagnoli ed esautorare sindaco, giunta e consiglio comunale di Napoli di tutte le prerogative istituzionali. In città si scatena la resistenza: popolare, politica, amministrativa e giudiziaria. Vinciamo su tutta la linea. Renzi verrà respinto. Nel frattempo subentra il governo Gentiloni che prende atto della vittoria della città e si sigla un accordo su tutti i punti da noi indicati, anche con le risorse economiche per la bonifica da aggiungere ai 300 milioni dell’ordinanza. Si parte.

Non mi viene assegnato alcun potere acceleratorio, men che mai commissariale. Tanti ostacoli, ma la bonifica parte e non si ferma nemmeno in pandemia. Finisce il mio mandato di sindaco, viene eletto Manfredi, con una maggioranza di centrosinistra e ottiene immediatamente dal governo Draghi il ruolo di commissario per Bagnoli. Ma invece di utilizzare i poteri eccezionali per accelerare, rallenta tutto. Manfredi chiude un accordo con il governo Meloni e nel 2024 ottiene un decreto legge con cui si sostituisce alla bonifica una mera messa in sicurezza per cementificare subito: con buona pace per ambiente e salute. L’ordinanza ‘chi inquina paga’ viene cancellata e si fa passare Caltagirone come benefattore.

Con la propaganda mediatica costruita attorno al sindaco dei poteri forti si annuncia che l’area ottiene un finanziamento di un miliardo dal governo. Una balla. Sono soldi già previsti tra ordinanza ‘chi inquina paga’ e accordo con il governo Gentiloni. Anzi, si palesa un “gioco delle tre carte”. Perché una parte dei soldi verrà presa dalla Regione Campania ed era già destinata al territorio e addirittura si cede l’intera area alla società Invitalia, di proprietà del governo. Quindi Manfredi passa da ‘chi inquina paga’ a chi inquina non paga, consegna Bagnoli al Governo e prende meno soldi.

Inoltre, si supera il piano di riqualificazione approvato con la partecipazione di tutta la città e con un’operazione calata dall’alto si elimina la bonifica, si aumenta la cementificazione, si delinea la “piccola Dubai” di Napoli. Con la gioia di Caltagirone & C. E si utilizza un evento sportivo, l’America’s Cup, che ritorna a Napoli grazie al rilancio della città avvenuto negli anni precedenti nonostante Manfredi & Meloni.

In più utilizzano l’emergenza bradisismo per lasciare soli gli abitanti di Bagnoli per favorire lo svuotamento e l’allontanamento del nucleo popolare più resiliente per appropriarsi anche del quartiere storico. Manfredi diviene un cementificatore di rapporti tra centrosinistra e governo, gruppi di poteri economici e mezzi di comunicazione. Una gigantesca questione morale di cui ha parlato anche Report.

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Il Fatto Quotidiano

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