Dall’Umbria al resto del mondo: il 2026 sarà l’anno di Dario Fo
- Postato il 3 agosto 2025
- Arti Performative
- Di Artribune
- 4 Visualizzazioni

L’Umbria è una regione che, per quanto “spettinata” come amava definirla Dario Fo, non smette di stupire; in cui le bellezze naturali vengono amplificate da una serie di iniziative culturali che rendono il territorio uno dei più vivaci e interessanti d’Italia. Tanto che, come specificato dalla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi: “si classifica, secondo l’ultimo report SIAE, come la regione italiana con la più alta densità di produzione di eventi culturali”. Così, il prossimo anno, oltre il Festival di Spoleto, l’Umbria Jazz, il Palio della Quintana, per citare solo i più noti; oltre alle interessanti mostre previste tra i Musei Nazionali dell’Umbria; Palazzo Collicola, la Fondazione Fendi e tutte le altre realtà, la Regione che, circa 45 anni fa accolse Dario Fo e Franca Rame, ospiterà le celebrazioni organizzate dalla Fondazione Fo Rame per il 100 anni di Dario Fo. Una serie di eventi che, a partire dalla Libera Repubblica di Alcatraz, in provincia di Gubbio, si dirameranno ovunque, ben oltre i confini regionali e persino nazionali.
Il centenario di Dario Fo
Come raccontano la presidente Mattea Fo e il direttore degli Archivi, Stefano Bertea della Fondazione Dario Fo e Franca Rame: “Il Centenario del grande intellettuale, Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, prevede una serie di iniziative nazionali e internazionali che, tra rappresentazioni teatrali, mostre, giornate di studio, masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive, si svolgeranno da marzo 2026 a marzo 2027, con alcune anticipazioni già da ottobre 2025”. Del resto, solo una serie di eventi anche molto diversi tra loro può rappresentare un omaggio a una personalità versatile, sfaccettata e variopinta come quella di Dario Fo (Sangiano, 1926 – Milano, 2016) che, oltre ad essere attore fu pittore, scrittore, autore di canzoni…

“100 anni per 100 Paesi” il progetto più ambizioso raccontato da Mattea Fo
Tra i tanti, il progetto più ambizioso è 100 anni per 100 Paesi che prevede l’organizzazione di eventi in 100 Stati diversi e, parallelamente, quella di 100 eventi diffusi sull’intero territorio nazionale. “Si tratta di un’iniziativa che può sembrare irrealizzabile più che ambiziosa”, ha sottolineato Mattea Fo, nipote di Dario, “ma forse non tutti ricordano che Dario Fo e Franca Rame sono gli autori italiani più rappresentati nel mondo, con oltre 7000 produzioni – nuove messe in scena, non rappresentazioni, tradotte in 54 lingue – in più di 78 Paesi diversi, mentre in Italia è relativamente poco conosciuto”. Per la sua poetica, rivolta a riscattare gli umili, le persone in difficoltà, gli immigrati, le donne vittime di violenza, Dario Fo continua a essere amato a livello globale, tanto che arrivano richieste per le sue opere da Paesi come l’India e il Mozambico.
La vocazione sociale della Fondazione Rame Fo nelle attività della Repubblica di Alcatraz
Un’eredità portata concretamente avanti nell’odierna Libera Repubblica di Alcatraz che, fondata come una sorta di comune ad opera di Jacopo Fo, alla fine degli Anni Settanta, si è poi sviluppata come Libera Università, centro culturale di rilievo, per arrivare a perseguire oggi più che mai quella vocazione sociale che l’aveva sempre caratterizzata. Sulla base di una prima esperienza, nata sull’onda emotiva subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, oggi Mattea Fo e Stefano Bertea stanno concretamente trasformando Alcatraz in un ecosistema virtuoso in un cui riprendere vita, grazie al progetto Kore de Alcatraz, ideato per aiutare le donne vittime di violenza a riscostruire la propria indipendenza. Da agosto 2025, infatti, prenderanno il via una serie di attività ricettive e formative volte al reinserimento protetto delle donne abusate nel mondo del lavoro che, prevedendo anche l’apertura dell’agricamp nel 2026, si inseriscono simbolicamente nelle celebrazioni del centenario.
5 giornate di convegno per Dario Fo: un evento accademico di portata globale
“Nell’ambito delle celebrazioni, il programma” ha continuato Stefano Bertea, “include anche un convegno internazionale articolato in cinque giornate di studio itineranti, tra Milano, Pisa e Roma; con la partecipazione di prestigiose università italiane e straniere. Un grande evento in cui verrà presentata per la prima volta in ambito accademico la Commedia dell’Arte. Ovviamente”, ha continuato “nell’arco dell’anno ci saranno nuove produzioni teatrali e spettacoli dal vivo per portare in scena i classici del repertorio Fo-Rame in tutta Italia”.










I progetti in Umbria per celebrare l’identità artistica di Dario Fo
Come doveroso, il Centenario di Dario Fo celebra anche l’identità artistica dell’autore per cui la pittura, oltre che una vocazione, era il mezzo per fissare i pensieri e lo farà attraverso una mostra alla Rocca di Spoleto che, come ha spiegato Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria: “lungi dall’essere un’antologica, che richiede ancora tempo, dato l’enorme lascito di oltre 12.000 opere dell’artista, ne metterà in luce, nei due ampi saloni del palazzo, tutto il lavoro installativo teatrale. Per la prima volta, infatti, i grandi fondali e gli elementi scenografici più evidenti e monumentali, conservati attualmente a Verona, verranno rimessi in scena, grazie alla consulenza della dott.ssa Giovanna Giudini, nuovo direttore dell’archivio di Stato di Roma”. Parallelamente, alcune opere saranno esposte da ottobre, tra cui dei bozzetti per il San Francesco e il lupo, a Palazzo della Penna, nell’ambito della mostra dedicata all’ottavo centenario di San Francesco, figura a cui Fo era molto legato, come dimostra anche il dipinto murale che accoglie gli ospiti nella Libera Repubblica di Alcatraz. “Il tema” ha continuato D’Orazio “è creare sistema tra gli oltre 50 poli che rientrano nei Musei Nazionali dell’Umbria e tra tutte le diverse istituzioni”. “Per questo”, ha proseguito Mattea Fo, “grazie alla collaborazione con il nuovo direttore, Daniele Cipriani, nella prossima edizione del Festival dei Due Mondi, verranno messe in scena alcune opere di Dario Fo e Franca Rame”.
Il riconoscimento al letterario di Dario Fo
Infine, non mancheranno una serie di iniziative volte a rilanciare l’attività autoriale della coppia. A partire dalla ripubblicazione delle opere più iconiche del repertorio di Dario Fo e Franca Rame, sia in Italia che all’estero, con edizioni speciali espressamente concepite per il centenario; per continuare con la partecipazione dell’Umbria come regione ospite al Salone del Libro di Torino, con una programmazione volta a ricordare il contributo di Dario Fo alla letteratura italiana.
“Il centenario si configura come un’occasione preziosa per riportare al centro il pensiero e la forza espressiva di un autore universale, capace di far dialogare culture lontane attraverso la satira, l’ironia e l’impegno civile”, ha osservato il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori. Un’occasione la cui fittissima agenda, oltre a ricordare la notorietà di Dario Fo nel mondo, darà la possibilità alle nuove generazioni di conoscerne da vicino l’enorme eredità culturale; un obiettivo effettivamente possibile grazie anche all’impegno della Regione Umbria che, con questo contributo fondamentale sta ponendo le giuste premesse per la candidatura di Spoleto e Foligno a Capitali della cultura 2027.
Ludovica Palmieri
Libri consigliati:
(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
L’articolo "Dall’Umbria al resto del mondo: il 2026 sarà l’anno di Dario Fo " è apparso per la prima volta su Artribune®.