È morta la gallerista Luisa Laureati. La sua Galleria dell’Oca è stata un fulcro della scena culturale di Roma
- Postato il 4 agosto 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
- 1 Visualizzazioni

Ancor prima di diventare il fulcro del fermento artistico romano del secondo Novecento, la Galleria dell’Oca era stata una libreria. Ad aprirla, nel 1965, fu Luisa Laureati: e L’Oca – così si chiamava la libreria a pochi passi da piazza del Popolo – divenne subito luogo di incontro di letterati e scrittori tra i più noti del tempo, da Moravia a Pasolini, Ungaretti e Flaiano. Fu però una richiesta di Topazia Alliata, che aveva necessità di mettere sul mercato un quadro di Giorgio Morandi, a determinare la svolta che avrebbe portato alla nascita della galleria, nel ’67. A raccontarlo fu la stessa Laureati, in una videointervista rilasciata molti anni più tardi alla Treccani (disponibile online).
Luisa Laureati: una vita nell’arte
Del resto, sin da bambina Luisa Laureati – nata nel 1939 a Dire Daua, in Etiopia, figlia del commissario di polizia e appassionato d’arte Lando Laureati – era cresciuta in un ambiente culturalmente molto stimolante e cosmopolita. E con l’arte e gli artisti ebbe presto (sempre) a che fare: “A casa mia avevo sempre visto Burri e Guttuso e Matta e Cagli che erano amici di mio padre” ricordava lei “e quando a vent’anni ho dovuto scegliere un mestiere, sapendo molto poco, ho iniziato come segretaria alla Quadriennale, poi alla Galleria L’Attico come segretaria di Bruno Sargentini”.
La Galleria dell’Oca a Roma
Come la libreria, anche la galleria d’arte – la cui prima mostra esponeva i disegni di Gastone Novelli – riscosse subito il favore della scena culturale romana, nella stagione felice delle sperimentazioni artistiche, tra gli Anni Sessanta e Ottanta. Frequentata da Sebastian Matta, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Carol Rama, Eliseo Mattiacci, ospitò anche importanti mostre di grandi artisti del Novecento come Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Renato Guttuso. Nel frattempo, Luisa Laureati aveva sposato nel 1974 lo storico dell’arte Giuliano Briganti, con il quale avrebbe condiviso un lungo cammino tra editoria, collezionismo, mercato, con la capacità e il merito di aprire nuovi percorsi, sostenendo gli emergenti e le nuove avanguardie, e al contempo valorizzando la storia dell’arte del Novecento italiano.
Luisa Laureati e Giuliano Briganti: un sodalizio intellettuale
Insieme, tra ricerca e divulgazione, mostre e relazioni, Laureati e Briganti si dimostrarono una delle coppie più influenti della cultura italiana. E la Galleria dell’Oca sostenne la portata dell’impresa, facendosi spazio aperto al dialogo artistico, alla letteratura e al pensiero intellettuale. Non a caso, nel descrivere la connessione che lo univa a sua moglie, Briganti – più volte attaccato per questioni di mercato proprio per il legame con Laureati – sosteneva che “il fatto di comprare un’opera è un atto critico. In un’antologia ideale della critica d’arte includerei più lettere e descrizioni di collezionisti che scritti teorici”.
L’eredità della Galleria dell’Oca
La Galleria dell’Oca chiuse definitivamente battenti nel 2008, dopo un primo trasloco in via Margutta 54 (con una pausa protrattasi dal 1997 al 2003) e un secondo nell’ultima sede di via della Mercede, cui si aggiunse nel 2006 uno spazio in via del Vantaggio. Nel ’22, il Palazzo delle Esposizioni ha riproposto – nell’ambito del ciclo Mostre in mostra – uno dei progetti frutto dell’attività curatoriale della gallerista che più ha lasciato il segno: l’esposizione, organizzata a Luciano Pistoi e Gian Enzo Sperone, che nel 1978 metteva in dialogo le opere di Mario Merz con le avanguardie storiche italiane. Luisa Laureati si è spenta nella notte tra il 3 e il 4 agosto nella sua casa romana del Ghetto, all’età di 86 anni.
Livia Montagnoli
L’articolo "È morta la gallerista Luisa Laureati. La sua Galleria dell’Oca è stata un fulcro della scena culturale di Roma" è apparso per la prima volta su Artribune®.