Esso Vado Ligure, assemblea dei lavoratori: “Incentivi per la mobilità al ribasso, resta lo stato di agitazione”
- Postato il 24 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Dopo la riunione fiume che si è svolta nel pomeriggio di ieri all’Unione Industriali di Savona, questa mattina lunga assemblea dei lavoratori alla Esso di Vado Ligure, nell’ambito della vertenza industriale e la procedura di licenziamento per 28 lavoratori del sito produttivo vadese.
La Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali di categoria hanno spiegato alle maestranze la situazione e la posizione della multinazionale rispetto agli esuberi, previsti nel quadro di una riorganizzazione a livello europeo: “Purtroppo, rispetto al precedente incontro, registriamo una certa chiusura dell’azienda rispetto alle proposte avanzate dal sindacato” affermano congiuntamente Edoardo Pastorino della Uiltec-Uil, Corrado Calvanico Femca-Cisl e Tino Amatiello della Filctem-Cgil.
Sul tavolo della trattativa restano gli incentivi per i lavoratori in uscita, “ma in un contesto speculare a quello del 2021, quindi considerato troppo al ribasso” aggiungono ancora gli esponenti sindacali.
Per la giornata di martedì prossimo, 28 ottobre, alle ore 10.00, è stato fissato un nuovo confronto all’Unione Industriali, nel quale saranno forniti i numeri relativi ai lavoratori che accetteranno la mobilità: “A quel punto vedremo esattamente quanti addetti resteranno cinvolti dalla procedura di licenziamento, con l’obiettivo che possano rientrare in una possibile integrazione occupazionale, limitando, quindi, l’impatto sociale dei licenziamenti”.
Nessuna risposta, invece, sulla riqualificazione del personale grazie all’accordo tra Comune di Vado Ligure e Regione Liguria sulla formazione, questo in relazione alle mansioni previste nel sito produttivo e le competenze necessarie alla funzionalità della produzione.
“Resta la rabbia, la frustrazione e la forte preoccupazione delle maestranze, quindi auspichiamo che l’azienda possa tenere in conto anche il ruolo dell’impianto vadese nel complessivo contesto industriale e portuale” concludono gli esponenti sindacali.
Naturalmente, resta la mobilitazione sindacale e lo stato di agitazione, in attesa che si riesca a definire un idoneo percorso a salvaguardia dei livelli occupazionali.