Ex Ilva, all’incontro con Urso comitati in rotta di collisione: deluso il fronte del no, i “sì forno” chiedono garanzie

  • Postato il 2 settembre 2025
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  • Di Genova24
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Generico settembre 2025

Genova. Gelo durante l’incontro, scontro dopo l’incontro. Il fronte dei comitati del no e quello del sì al forno elettrico sono entrati in rotta di collisione fuori dalla prefettura di Genova, dove si sono svolti i tavoli tra gli enti locali, il territorio e i soggetti economici e sindacali con il ministro delle Imprese Adolfo Urso sull’ipotesi del forno elettrico a Cornigliano. Un vertice multiplo che da cui è emerso che, sostanzialmente, Genova dice sì al forno elettrico.

Patrizia Avagnina, cofondatrice delle Donne di Cornigliano e del comitato Salute e Ambiente ai tempi della battaglia per la chiusura dell’altoforno ex Ilva, e Viviana Correddu, portavoce del Comitato per il lavoro e per un sano sviluppo per Cornigliano, pasionarie in modo diverso ma entrambe Corniglianesi, hanno avuto un’accesa discussione su chi sia più o meno titolato a rappresentare la voce di un quartiere.

Posizioni che potrebbero, sulla carta, avere un punto di incontro sul tema della salute pubblica ma che sono, per forza di cose, irrimediabilmente antitetiche su tutto il resto.

Avagnina (Comitato Difesa Ambiente e Salute): “Il forno una cavolata, delusa da Salis”

“E’ una cavolata”. Scuote la testa, Patrizia Avagnina, cofondatrice delle Donne di Cornigliano e del comitato Salute e Ambiente ai tempi della battaglia per la chiusura dell’altoforno ex Ilva. E’ appena uscita dal tavolo con il ministro delle Imprese Adolfo Urso e con gli enti locali sull’ipotesi forno elettrico, e la notizia della comunione d’intenti tra Regione e Comune, l’ha lasciata amareggiata.

“L’incontro è stato brutto – dice – la notizia che la sindaca Silvia Salis è d’accordo a realizzare il forno elettrico ci è arrivata poco prima di entrare e falsa ogni cosa, quello che stanno decidendo di fare è una cavolata”.

“A Cornigliano siamo tornati a respirare adesso – continua Patrizia Avagnina – non ci possiamo permettere un nuovo inquinamento, anche per questo ho chiesto a Silvia Salis che il sì non sia sulle aree, togliere il vincolo ambientale significa perdere certezze, non esiste una rete di monitoraggio, significa tornare ai tempi dei Riva quando era il consiglio di fabbrica a farci sapere se c’erano degli sforamenti”.

La galassia dei comitati, spaccature e contrapposizioni

Avagnina è solo una delle voci del “no” che si sono alzate in queste settimane e l’unica, con alcuni esponenti della rete dei comitati, che ha deciso di partecipare all’incontro di oggi. Altri soggetti “no forno” – che giovedì pomeriggio terranno una manifestazione pubblica a Cornigliano – ha deciso di non prendere parte al tavolo. In questo insieme rientrano in modo eterogeneo varie anime anche con diverse sfumature di colore politico.

Una frattura del fronte che, negli ultimi giorni, si è fatta sempre più evidente e che, non a caso, viene utilizzata in maniera neppure troppo sotterranea dalla Fiom e da chi è favorevole al ritorno della siderurgia a caldo, per screditare la battaglia del no.

“Noi andiamo avanti per la nostra strada, siamo liberi e non eterodiretti – continua Avagnina – quello che non voglio assolutamente che passi e che la gente di Cornigliano, il ponente, tutti coloro che dicono no al forno siano visti come dei nemici dei lavoratori, non è così, e chi mi conosce sa che abbiamo sempre fatto un percorso al fianco dei lavoratori”.

Correddu (Comitato per il lavoro e per un sano sviluppo per Cornigliano): “Il quartiere resti operaio”

“Mio padre era un siderurgico, mi ricordo ancora le ferite che aveva sulle braccia, io stessa sono nata e cresciuta a Cornigliano, ho deciso di tornare a viverci con una figlia di 13 anni, sono la prima a non volere qualcosa che possa compromettere la sua salute, ma Cornigliano deve restare un quartiere operaio, un quartiere dove si lavora”. A parlare è Viviana Correddu, già sindacalista della Cgil e oggi portavoce del “Comitato per il lavoro e per un sano sviluppo per Cornigliano”.

“A Urso, alla sindaca e al presidente della Regione abbiamo spiegato quali sono i tre aspetti per noi imprescindibili, da una parte la salute per il quartiere, è necessario che ci siano garanzie sulla tecnologia, sulla compatibilità tra forno elettrico e vita dei cittadini, su questo abbiamo avuto oggi alcuni dati da parte dei tecnici invitati dal ministro, speriamo ce ne siano altri e noi stessi chiediamo momenti pubblici di approfondimento”.

“Il secondo aspetto – continua Correddu – è il mantenimento dei posti di lavoro in essere e delle garanzie sul numero di nuove occupazioni, che non saranno solo operai semplici ma anche operai specializzati, ingegneri, tecnici, si tratta di lavoro di qualità per il ponente della città e non solo”.

“Infine – continuano dal Comitato per il lavoro e per un sano sviluppo per Cornigliano – chiediamo che insieme agli investimenti per il forno elettrico arrivino delle compensazioni, una riqualificazione completa del quartiere, soprattutto delle aree legate all’accordo di programma che sono inutilizzate da 21 anni, e di valletta San Pietro, altra grande incompiuta, abbiamo bisogno di spazi per i nostri ragazzi, i nostri figli, e i nostri anziani”.

Giovedì la manifestazione di protesta dell’altro fronte del no

“Tutta Cornigliano è pronta alla mobilitazione per manifestare il proprio no contro il piano di Governo che vorrebbe ricostituire gli impianti siderurgici di lavorazione a caldo ed un forno elettrico nelle aree ex Ilva a ridosso del centro abitato”. Queste le parole della nota stampa diffusa attraverso i social sull’iniziativa promossa “dalle realtà associative di Cornigliano Ligure” e che lancia la manifestazione di protesta contro l’idea di riportare la lavorazione a caldo nel quartiere del ponente genovese, “nonostante l’accordo di programma firmata da cinque ministeri nel 2005”.

L’appuntamento è per questo giovedì 4 settembre alle 17, con ritrovo ai giardini Melis, vicino a via Cornigliano e a poche centinaia di metri dalle aree Ex Ilva. Lo stesso pomeriggio, a Cornigliano, si sono dati appuntamento anche i sindacalisti Fiom per un volantinaggio per supportare l’idea del forno elettrico. Quello che si profila con un prossimo momento caldo per il quartiere.

Autore
Genova24

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