Favignana dice no al Parco delle Egadi (atteso da 18 anni): “Unisce aree lontane”. Legambiente: “No, vogliono gestire i soldi da soli”
- Postato il 17 agosto 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’attesa per il Parco nazionale delle isole Egadi e del litorale trapanese prosegue da 18 anni. Cioè dal 2007, quando l’area protetta venne formalmente istituita da una legge. Ma tra luglio e agosto l’amministrazione comunale di Favignana, l’isola più estesa dell’arcipelago, ha ufficialmente espresso la contrarietà alla sua creazione, con due delibere (una del Consiglio e una di giunta) criticatissime da Legambiente. “Vogliono che solo il loro mare sia protetto?”, attacca in un comunicato Letizia Pipitone, del circolo di Marsala-Petrosino. “No”, si risponde, “vogliono gestire da soli e come meglio gli pare i lauti fondi destinati alla gestione dell’area marina. Se infatti, venisse davvero istituito il Parco nazionale, dovrebbero condividere con gli altri Comuni ricadenti nell’area del parco gestione e risorse economiche”, afferma. Accuse respinte dal sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto: il voto unanime dell’amministrazione comunale, sottolinea al fattoquotidiano.it, chiarisce che “non esiste alcuna contrarietà di parte oppure preconcetta al Parco. Che però, così come è stato pensato, non può andare, volendo unire aree diverse e lontane”, sostiene.
Questa motivazione era stata espressa dal Consiglio comunale dell’isola già a ottobre 2009: la Giunta regionale siciliana l’aveva recepita, deliberando l’anno dopo “di farsi portavoce presso il governo affinchè (…) possano essere intraprese le iniziative utili e opportune atte a determinare la discontinuità della gestione delle aree territoriali ricomprese nel costituendo Parco, tra quelle delle isole Egadi e quelle del litorale trapanese, avuto riguardo alle diverse connotazioni territoriali e alle esigenze ambientali ed economiche dei territori che risultano accomunati in un unico progetto”. In realtà non è seguito nulla di significativo fino allo scorso luglio, quando il Consiglio dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini – che riunisce vari centri della terraferma trapanese, da Erice a San Vito Lo Capo – ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che puntava a riattivare l’iter per l’istituzione del Parco. Il Comune di Favignana, con la sua delibera, si è però opposto lasciando il percorso congelato, “in seguito”, si legge nell’atto, “a un’approfondita analisi degli impatti potenziali, sia positivi che negativi, sull’economia locale, sulla gestione del territorio e sulla qualità della vita dei cittadini”.
Per l’amministrazione di Favignana, “il territorio comunale ha caratteristiche peculiari che, seppur di pregio, non giustificano l’imposizione di un vincolo così stringente come quello di un Parco naturale, in quanto già tutelate da altre forme di protezione previste dalla normativa vigente”. Non solo: le Egadi, sostiene la delibera di giunta, costituiscono “un’entità geografica e ambientale distinta dal litorale costiero, con specifiche peculiarità che richiedono una gestione autonoma e mirata in discontinuità della gestione delle aree territoriali del litorale trapanese”. Insomma, un parco unitario tra litorale e arcipelago non s’ha da fare, considerato che “la gestione del territorio comunale, attualmente affidata alle autorità locali, verrebbe in parte trasferita a un nuovo ente di gestione, con il rischio di una perdita di controllo e di una minore efficacia nella risposta alle esigenze della comunità”. Ancora, la delibera ricorda che “cittadini e categorie economiche interessate in passato hanno evidenziato una forte preoccupazione” per l’istituzione del parco, la quale, inoltre, “metterebbe a rischio la specificità di gestione dell’Area marina protetta delle isole Egadi che l’Ente svolge con comprovata efficacia”. Infine, secondo il Comune di Favignana “l’istituzione di un Parco nazionale unificato con la costa creerebbe sovrapposizioni di competenze e renderebbe più complessa e meno efficiente la gestione, perdendo di vista la specificità insulare”.
La responsabile di Legambiente mette in evidenza la contraddizione tra il fatto che il Pd trapanese abbia inserito l’impegno ad approvare la legge di istituzione del parco nella mozione congressuale e il no del consiglio comunale. “Non è la prima volta che accade: negli anni Ottanta impugnarono addirittura davanti al Tar l’inserimento delle isole Egadi nel piano regionale delle riserve – dice Pipitone -. Speravano cosi di poter edificare ovunque, e in parte, soprattutto a Favignana, ci sono anche riusciti. Oggi la motivazione ufficiale è ancora più assurda ed anacronistica: non vogliono perdere la gestione esclusiva dell’area marina protetta”.
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