Femminicidio Sestri Levante, il pm chiede 12 anni per Gian Paolo Bregante
- Postato il 15 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il sostituto procuratore Stefano Puppo ha chiesto 12 anni di carcere per per il femminicidio di Sestri Levante. Ad essere imputato Gian Paolo Bregante, l’ex comandante di navi di Sestri Levante che il 19 settembre 2024 ha ucciso la moglie Cristina Marini, 72 anni.
L’accusa ha sostenuto la prevalenza delle attenuanti generiche sull’aggravante del femminicidio, quella della provocazione e ha chiesto che la Corte tenga conto anche del risarcimento del danno nei confronti del figlio della coppia.
Femminicidio Sestri Levante: processo lampo
Il processo che si svolge davanti alla Corte d’assise di Genova presieduta da Massimo Cusatti è un processo lampo. Dopo che il pm Stefano Puppo ha chiesto il giudizio immediato, davanti ai giudici popolari si è tenuta prima di oggi una sola udienza in cui pm e difensori hanno concordato nel rinunciare a tutti i testimoni, acquisendo le dichiarazioni già rese. Quindi in sole tre udienze si arriverà alla sentenza di condanna.
Bregante e la confessione: “Era depressa e aggressiva, l’ho uccisa dopo l’ennesima lite”
L’omicidio era avvenuto nell’abitazione della coppia, che stava insieme da 53 anni. Bregante aveva raccontato di aver perso la testa, dopo l’ennesima lite scaturita, aveva spiegato fin dal momento dell’arresto dalla depressione della moglie che nell’ultimo periodo sarebbe diventata molto aggressiva con il marito. Quel giorno, rientrato per il pranzo e dopo una sfuriata della moglie che lo avrebbe anche inseguito tirandogli delle ciabatte e graffiato, era andato nella stanza accanto, aveva preso la pistola regolarmente detenuta, era entrato in cucina e aveva sparato alla moglie. Poi aveva chiamato il figlio e i carabinieri.
Il comandante: “Ho chiesto aiuto alla Salute mentale, ma sono stato lasciato solo”
“Ho chiesto aiuto à tutti ma sono stato lasciato solo. Mi è stato detto soltanto di chiamare il 118 in caso di crisi” aveva poi raccontato nell’interrogatorio, Aveva detto che da due anni stava tenendo “una specie di diario” della situazione di salute della moglie e dei loro rapporto sempre più deteriorati. “Nella chat di whatsapp con mio figlio ho descritto molte situazioni che ho vissuto” ha detto. Ha raccontato delle molte mail che scriveva alla moglie, ma soprattutto ha detto di aver “mandato una decina di mail al dottore della Salute Mentale di Chiavari, ma mi ha risposto che gli avevo riempito la memoria”. Al centro di salute mentale della Asl4 Bregante aveva provato a portare la moglie ma lei non ne voleva sapere di farsi seguire e aveva anche smesso di prendere alcuni farmaci che gli aveva prescritto il medico di base.