Festival Rosen, Ilaria Drago porta in scena la grandezza di Simone Weil

  • Postato il 8 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Torno a parlarvi di due temi già affrontati, anche su queste colonne: la grandezza del pensiero di Simone Weil e il festival Rosen. Sarò sempre grato a Silvia Pegah Scaglione, e al suo carisma di instancabile agitatrice culturale, per avermi introdotto a questo progetto, da lei coordinato ad Alessia D’Errigo, Angela Botta e Giulia Pomarici.

Dopo Alessia Pellegrino, Kea Tonetti e Marzia Ercolani, il 10 e 11 maggio ci sarà il gran finale con Ilaria Drago, sempre al CineTeatro di Roma (via Valsolda 177, in zona Conca d’Oro).

Ilaria Drago, premio Europa e Cultura per il Nuovo Umanesimo tra le Eccellenze Italiane, è un’artista indipendente, attrice, regista e autrice, ben nota e stimata nell’ambito del teatro di ricerca contemporaneo. Per l’occasione, riporterà in scena il suo intenso e visionario omaggio a Simone Weil.

Simone Weil è una figura straordinaria, un gigante del pensiero moderno; la filosofa francese si è distinta come una delle figure più influenti del Novecento, non solo per il rigore con cui ha condotto la sua incessante ricerca interiore, ma anche per la lucidità con cui ha costantemente messo in discussione le proprie conquiste filosofiche. La sua parabola esistenziale, segnata da una profonda conversione al cristianesimo (non al Cattolicesimo) dopo un’esperienza mistica ad Assisi, l’ha condotta a una dimensione ascetica che, secondo André Gide, si può avvicinare a una sorta di santità laica: non a caso egli la definì “santa degli esclusi”. Considerata da Albert Camus come “il solo grande spirito del nostro tempo”, Weil, in soli 33 anni di vita tormentata da una salute fragile, ha vissuto molteplici esistenze con il coraggio di una militante e la devozione di una mistica.

Drago mette in scena le parole, stentoree e memorabili, di Weil (tratte da alcune delle opere più note, come La Condizione Operaia, Attesa di Dio e i Quaderni), in un concerto poetico che, immediatamente, può far pensare al “buio musicale” di Carmelo Bene, ma che in realtà, nel consapevole riferimento dell’artista, è più vicino alla ricerca (affine ma più radicale) di Leo De Berardinis. Le sonorizzazioni musicali e le composizioni musicali di Marco Guidi che accompagnano la voce di Drago, infatti, non sono un mero accompagnamento musicale, ma creano una vera e propria simbiosi con le parole di accecante lucidità della pensatrice francese.

Drago, che è autrice del testo, una accorta e rispettosa rielaborazione poetica di alcuni dei passi più celebri delle opere weiliane, immagina un monologo post-mortem, un’ultima missiva della filosofa al sacerdote domenicano Joseph-Marie Perrin, interlocutore spirituale dei suoi ultimi anni (ricordiamo, invece, come padre Marie-Alain Couturier fu destinatario della Lettera a un religioso, uno dei testi più importanti del Novecento, vangelo laico di una possibile gnosi moderna). Nello spartito dello spettacolo, si intrecciano anche dei cosiddetti “live eletronics”, ovvero delle improvvisazioni vocali eseguite dal vivo che interagiscono con le basi preregistrate.

Drago ha il pregio di conciliare le due anime della ricerca di Simone Weil: il suo concerto poetico è sia Teatro Politico che profonda testimonianza spirituale. Un tour de force interpretativo, che restituisce l’urgenza tragica delle riflessioni sociali della pensatrice (che riteneva la sua opera più importante proprio il profetico testo Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale), che l’anelito sublime della sua tensione mistica.

Non è facile essere degni, sulla scena, di altezze così vertiginose, da cui contemplare gli abissi dell’ingiustizia umana. Lo sforzo di Ilaria Drago, oltre che il suo talento, merita attenzione, proprio perché ridona valore all’accezione weiliana del termine, in una delle sue citazioni più celebri: “L’attenzione è la forma più rara e più preziosa della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono”.

Il 10 maggio, dalle 10 alle 18, si terrà, sempre al CineTeatro, il seminario Le parole che furtano la coscienza, in cui Drago, partendo da alcune frasi del testo del concerto poetico, accompagnerà il gruppo alla scoperta di una possibile introspezione e azione scenica ispirata dall’inesorabile rigore delle parole di Weil. Lo spettacolo Simone Weil_Concerto Poetico si terrà l’11 maggio alle 21, nella stessa sede. Informazioni sulla pagina dello Spazio Rosen. Non mancate.

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Il Fatto Quotidiano

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