Forte con i poveri, indulgente con chi evade: ecco i ‘ladri’ trascurati dal decreto Sicurezza

  • Postato il 12 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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E’ recente l’approvazione e conversione in legge del decreto cosiddetto Sicurezza. Il governo in primis il presidente del consiglio dei Ministri, ma anche il ministro Salvini e la gran cassa dei parlamentari del centro destro hanno affermato a gran voce “finalmente i ladri di casa sgomberati in 24 ore” ed ancora “finalmente i ladri di casa in galera per sette anni”. Un provvedimento, quindi, che il governo di destra ha rivendicato a gran voce. Nei prossimi mesi vedremo i risultati dell’attuazione dell’articolo 10 del decreto legge sicurezza. La scelta quindi è di una azione repressiva che diventa l’unica modalità di affrontare una questione e criticità sociale che avrebbe bisogno di ben altri interventi.

Eppure la questione abitativa è complessa e se proprio vogliamo dirla tutta ci sono altri aspetti sui quali, il governo non attua interventi altrettanto dissuadenti.

Spiego in alcuni esempi recenti a cosa mi riferisco.

A Santa Margherita di Savoia è del 12 giugno 2025 la notizia che i finanzieri hanno passato al setaccio 68 strutture ricettive, molte delle quali risultate coinvolte in attività di locazione turistica irregolare. I militari hanno individuato appartamenti e ville con gravi anomalie, tra cui l’assenza di dichiarazione dei redditi da affitto. L’attività investigativa ha permesso di accertare oltre 100.000 euro di introiti non dichiarati da parte dei proprietari. In particolare, 53 soggetti sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per la violazione dell’articolo 109 del Tulps, che impone l’obbligo di registrazione degli ospiti nel portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato.

A Perugia il 30 maggio 2025, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, le Fiamme Gialle hanno effettuato verifiche su 18 strutture situate nei comuni di Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio e Umbertide. Dei 18 esercizi ispezionati, 9 sono risultati non in regola: in diversi casi, è emersa la mancata comunicazione dell’avvio dell’attività ricettiva agli uffici comunali, l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e l’omessa esposizione del Codice Identificativo Nazionale (C.I.N.), introdotto dalla legge n. 191/2023 Secondo i finanzieri, i proprietari avrebbero omesso di dichiarare ricavi per un totale di oltre 90mila euro. Nel corso delle attività di controllo, sono stati inoltre individuati 2 datori di lavoro che impiegavano rispettivamente 4 lavoratori in nero.

A Riva del Garda, a maggio, 2025 la Guardia di Finanza ha scoperto casi di evasione fiscale proprietari di case nell’Alto Garda destinate ad affitti turistici, scoprendo che 20 proprietari di immobili non hanno dichiarato guadagni per oltre 500 mila euro. I finanzieri hanno concentrato l’attenzione sui proprietari che, pur avendo molte recensioni online, non possedevano il codice identificativo turistico obbligatorio (CIPAT, ora chiamato CIN).

La Guardia di Finanza di Lecce a dicembre 2024 ha reso noto l’attività di controlli fiscali, è emerso che molti proprietari di immobili, tra cui ville di pregio, masserie, bed and breakfast e case vacanze, non hanno dichiarato i redditi ottenuti dagli affitti turistici. I casi più rilevanti sono stati individuati nel capoluogo leccese e nelle principali mete turistiche della provincia. Secondo quanto rilevato dai finanzieri, i proventi occultati al Fisco superano complessivamente i 530 mila euro.

A novembre 2024 la Guardia di Finanza di Trento ha scoperto 25 persone che non hanno mai dichiarato i redditi legati all’affitto di immobili nelle Valli Giudicarie. L’operazione, durata oltre un anno, ha permesso di accertare un’evasione fiscale superiore a 330.000 euro. Il controllo ha interessato le tipologie di contratti a rischio fiscale: gli affitti di immobili a uso abitativo quelle destinate a lavoratori “fuori sede” e gli affitti a uso turistico. Tra maggio 2023 e ottobre 2024, le Fiamme Gialle hanno identificato 25 privati, che non avevano dichiarato al fisco i redditi da locazione per gli anni d’imposta dal 2018 al 2023. Riscontrate irregolarità relative al mancato pagamento di imposte di registro e di soggiorno per un totale di 3.406 euro, oltre a sanzioni di 2.060 euro per la mancata comunicazione della cessione di fabbricato. Scoperti anche due immobili che ristrutturati e suddivisi in due unità abitative indipendenti, non erano stati accatastati ma sistematicamente affittati senza contratto.

Questi sono solo alcuni casi che, se utilizzassi, il linguaggio del governo riguarderebbero connazionali, proprietari di immobili, che sono ladri di futuro e di coesione sociale, in quanto, con la loro cosciente evasione fiscale, hanno fatto venire meno risorse che potevano essere utili per migliorare le condizioni di vita di tutti.

Non ho rilevato da parte di nessuno degli esponenti di governo o della maggioranza indignazione rispetto a connazionali che magari imbeccati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, davvero l’hanno presa in parola e utilizzano i loro immobili in maniera illegale e introitando risorse senza dichiararle perché in fondo le tasse sono un pizzo allo Stato, no!

Anche su questo si verifica la lingua biforcuta del governo: intransigente nei confronti dei poveri ai quali si toglie tutto anche il diritto alla protesta in nome di un ipocrita diritto alla proprietà privata ma per carità omettendone la funzione sociale; indulgente rispetto a quella parte di proprietà privata truffaldina che utilizza la proprietà per solo beneficio personale senza doverne risponderne. I casi sopra citati ci dicono che ogni volta che la Guardia di Finanza avvia indagini scopre una grande evasione, ma per carità non ditelo al governo quei bravi proprietari intendono, solo, non pagare il pizzo di Stato. iIl nero rende e conviene.

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Il Fatto Quotidiano

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