Giuliana Sgrena a Olbia per presentare il suo libro ai giovani: Cgil Gallura vince la scommessa
- Postato il 26 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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di Enza Plotino
Anche la scelta di un libro e di un’autrice “d’azione”, con parole (in un mondo di immagini) crude, brutali che hanno scatenato sentimenti di impotenza, rabbia, ma anche coraggio e tenacia, è stata indovinata da parte di una Cgil Gallura che vuole, secondo le parole di Rossano Dore della segreteria, accogliere e dare un porto sicuro alle tante difficoltà economiche e sociali che attraversano tutti i lavoratori e le lavoratrici del territorio.
Ma ieri, nel Museo Archeologico di Olbia, l’ascolto era rivolto a giovani studenti e studentesse di alcune scuole olbiesi che hanno partecipato con i loro insegnanti alla presentazione del libro di Giuliana Sgrena Me la sono andata a cercare. L’occasione è la giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Nelle intenzioni degli organizzatori, ma anche delle operatrici – competenti e fortemente impegnate nel sostegno alle vittime di violenza – e della politica presente e in ascolto, il desiderio di trovare un “contatto” un punto su cui costruire la relazione con gli adolescenti di oggi, imprendibili, quasi sconosciuti nelle loro pulsioni più autentiche.
Portarli sul loro terreno, l’attualità dei conflitti, della violenza che una donna inviata di guerra ha dovuto affrontare per fare bene il suo mestiere e portare la verità, senza filtri, in un sistema dell’informazione distorto ma soprattutto superficiale e il più delle volte falsificato dalla mancanza di testimonianze dirette, è stata l’idea efficace con cui la Cgil ha scommesso ieri mattina a Olbia. E ha vinto.
Gli studenti e le studentesse hanno seguito con interesse le parole di Sgrena, gli scenari di guerra, ma soprattutto il racconto di luoghi e di popolazioni lontane da noi che ieri sembravano vicinissime, così come questioni drammatiche tra le quali le pratiche tribali e misogine come l’infibulazione delle bambine africane o il rapimento dell’autrice, finito con la morte del suo salvatore Nicola Calipari, ucciso per mano degli americani a pochi metri dalla salvezza. Tutti noi abbiamo “visto” attraverso le parole di Sgrena. Parole che hanno colpito nel segno, visto che all’invito di Rita Soro della Cgil di intervenire, gli studenti hanno messo in evidenza questioni importanti come il bisogno di verità che i giovani e le giovani generazioni sentono urgente.
“Manca la chiarezza nelle informazioni” ha detto uno studente. Mentre un altro ha chiesto dove sono, ma soprattutto chi possono essere gli interlocutori delle loro battaglie. I ribelli, coloro che sono scesi in piazza per difendere la popolazione palestinese decimata da Israele, si rendono conto che a questa loro presa di distanza dalle scelte della politica non c’è risposta. Non c’è ascolto. Sembra tutto vano. Denunce pesanti, richieste di esistere e di non voler essere considerati merce, numeri per una comunicazione che si sta trasformando in propaganda. Tanti stimoli hanno attraversato la mattinata e hanno creato un primo contatto con una scuola che oggi vive il suo momento più buio.
Anche la politica si è messa in ascolto in questa giornata, con Giuseppe Meloni vicepresidente della Regione Sardegna che ha voluto partecipare fino alla fine all’iniziativa, esprimendo la propria consapevolezza della drammaticità del momento per le donne e mostrando le azioni e le misure che una Regione vicina ai propri concittadini ma soprattutto alle proprie concittadine sta mettendo in campo per “dare una mano” al bisogno di libertà economica e sociale che le donne cercano per emanciparsi dagli uomini e da un welfare che le soffoca, impedendo loro di seguire le proprie aspirazioni.
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