Gli Usa si ‘disimpegnano’ dalle questioni europee? L’avessero fatto cinquant’anni fa…

  • Postato il 21 maggio 2025
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di Massimo Santantonio

Leggo in queste settimane di un disimpegno degli Stati Uniti rispetto alle questioni europee. Premesso che non ci credo, e quindi che ciò non succederà, sul filo dei ricordi e dell’immaginazione ritorno a qualche decennio fa.

Ricordate la “strategia della tensione”? Secondo molti osservatori, per volere degli americani, e per il tramite da noi della Democrazia Cristiana e dei suoi partiti alleati, tutto poteva accadere in Italia tranne che le sinistre (i comunisti in particolare) andassero al potere. Ad ogni costo, letteralmente. E quel costo fu assai alto. Quelle che in molti chiamarono “stragi di Stato”, dalle bombe a Piazza Fontana all’Italicus, alla Stazione di Bologna, perché erano coinvolti i servizi segreti (irrealistico che esistesse per decenni un loro ufficio “deviato”) e avevano spesso manovalanza fascista, causarono – ma pochi lo ricordano – più morti delle Brigate Rosse.

In diversi non solo concordarono con questa interpretazione, ma condivisero (ricordo Giuliano Ferrara) i metodi, giustificati dal bene supremo della “difesa della democrazia”. Concetto bizzarro di democrazia, possiamo dire. Per inciso gli stessi giustificavano la “disponibilità” di Andreotti con la mafia con la pragmatica presa d’atto che della mafia in Sicilia non si potesse fare a meno. Il drammatico limite di questi ragionamenti è che nessun governante si è mai preso la responsabilità di ammettere, neppure dopo decenni e giustificandoli con la Ragion di Stato di cui sopra, quei crimini o ha mai chiesto scusa ai parenti delle vittime. Questi, presi in giro per decenni, oltre al dolore hanno dovuto involontariamente fare la parte degli ingenui cercatori di verità senza alcuna speranza.

E allora torno al discorso iniziale. Se questo (immaginario) disimpegno degli Usa dai nostri affari (e magari pure da quelli del Cile già che ci siamo) ci fosse stato in quei decenni, quanto orrore ci sarebbe stato risparmiato? Davvero qualcuno poteva pensare che un fortissimo Partito Comunista, portato al potere attraverso democratiche elezioni, trasformasse l’Italia in una Siberia mediterranea? Quello stesso partito di cui eminenti rappresentanti avevano contribuito a scrivere la Costituzione, lottavano insieme ad altri per il progresso sociale, i diritti civili, contro la mafia, ed i cui vertici osteggiavano apertamente – e con i rischi connessi – le politiche dell’Unione Sovietica?

Oggi diamo (meglio: in molti danno) per scontato che se democraticamente eletti possano governare quanti dichiaratamente sono nostalgici del fascismo e attivamente corrompono le regole democratiche. Un po’ di tempo fa, e seppure in presenza di un partito che dichiaratamente non aveva alcuna intenzione di rifarsi a regimi totalitari, non fu la stessa cosa. E, lo ripeto, nessuno ha mai chiesto scusa per gli orrori inflitti, causati alla radice dalla sudditanza agli Stati Uniti.

Si fossero disimpegnati allora…

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