GP Spa-Francorchamps, l’anima della F1 tra storia e velocità: guida al circuito

  • Postato il 23 luglio 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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Spa-Francorchamps non è solo una pista: è una leggenda incastonata tra le Ardenne, dove ogni curva ha un’anima e ogni rettilineo racconta una storia. Qui l’acqua ha memoria, la pioggia cade senza preavviso e i riflessi contano quanto i cavalli sotto la livrea. Estasi e velocità si fondono in un brivido, questo è il Belgio, questa, ancora una volta, la F1 nel suo stato più puro.

Il circuito

Il GP del Belgio è molto più che una tappa del calendario: è un monumento vivente alla storia dell’automobilismo. Inaugurato nel 1921, l’attuale tracciato misura 7,004 km ed è il più lungo del campionato. Ma soprattutto, è un circuito “old school”, dove il margine d’errore è minimo e la velocità media supera abbondantemente i 230 km/h.

Situato tra i villaggi di Francorchamps, Malmedy e Stavelot, il tracciato si snoda tra foreste fitte e saliscendi naturali. È uno dei pochi circuiti che riesce ancora oggi a mettere in difficoltà anche i campioni più navigati. Le variazioni meteo repentine e la natura tecnica del tracciato rendono Spa una vera e propria sfida ingegneristica e mentale. Ecco perché, per i piloti, vincere qui vale doppio.

Il circuito è al quarto posto nella classifica assoluta delle presenze nel calendario iridato e ne faceva parte nella prima edizione di settantacinque anni fa.

Settore 1: potenza e coraggio

Il primo settore si apre con il rettilineo di partenza e una delle curve più iconiche della storia: Eau Rouge-Raidillon. Una sinistra-destra in salita che si affronta a tavoletta, con il cuore in gola e il volante saldo tra le mani. In qualifica, è spesso qui che si decide la differenza tra il giro perfetto e l’errore irrimediabile.

Seguono il rettilineo del Kemmel e la staccata alla Les Combes, dove avvengono molti dei sorpassi in gara. Qui, l’efficienza aerodinamica è fondamentale: chi scarica troppo per guadagnare in rettilineo rischia in curva; chi carica per la tenuta, rischia di non difendersi sul dritto.

Settore 2: la tecnica premia

Il cuore tecnico del tracciato. Inizia con la Bruxelles, una lunga curva in discesa, cieca, da prendere con il giusto compromesso tra aggressività e pazienza. Poi il passaggio nella Double-Gauche, una delle sequenze più veloci e pericolose del circuito. Una sbavatura qui può mandarti fuori pista in un attimo.

Il secondo settore premia chi sa far lavorare bene le gomme e mantenere alta la velocità in percorrenza. È qui che emergono i piloti con sensibilità e controllo millimetrico. L’assetto della vettura dev’essere perfettamente bilanciato, e il motore deve saper rispondere anche nei tratti più guidati.

Settore 3: velocità e rischio calcolato

Il settore conclusivo si apre con Blanchimont, una curva da afferrare con i denti stretti, affrontata quasi in pieno a oltre 300 km/h. È uno dei pochi tratti in cui la F1 moderna riesce ancora a trasmettere l’adrenalina delle grandi corse del passato.

Poi arriva la Bus Stop Chicane, l’ultima occasione per tentare un sorpasso o rovinare un giro perfetto. L’ingresso in chicane richiede precisione chirurgica, mentre l’uscita prepara all’unico rettilineo del traguardo, spesso teatro di fotofinish memorabili.

Gara Sprint

Per la terza volta nel 2025, dopo Shanghai e Miami, il weekend avrà come protagonista il formato Sprint. Una delle 6 gare in calendario che si percorrerà il sabato su una distanza di 15 giri. È la seconda volta, la prima fu nel 2023, che il circuito ospita un evento con questo formato. Inoltre, Spa sarà l’unica prova in Europa, seguiranno Austin, San Paolo e Lusail.

Numeri

Il tracciato si estende per una lunghezza di 7,004 chilometri, rendendolo il circuito più lungo attualmente presente nel calendario della F1. La gara si articola su 44 giri, per una distanza totale percorsa di 308,052 chilometri. Il layout comprende 19 curve, di cui 9 a destra e 10 a sinistra, distribuite lungo il tracciato tra saliscendi e variazioni tecniche che mettono alla prova piloti e monoposto.

Il record del giro in gara appartiene a Sergio Perez su Red Bull, che nel 2024 fermò il cronometro sull’1:44.701. Il GP del Belgio è uno dei più longevi della storia della F1, essendo stato inserito per la prima volta nel calendario ufficiale nel 1950.

Il pilota più vincente su questo storico tracciato è Michael Schumacher, che ha trionfato qui ben 6 volte. Il tedesco debuttò nel 1991, colse la prima delle sue 91 vittorie l’anno successivo e conquistò il suo settimo e ultimo titolo iridato nel 2004. Lewis Hamilton è primatista sia come numero di pole position, ben, che di piazzamenti sul podio, 11. Ferrari è la regina del circuito con 18 vittorie, 17 pole position e 51 piazzamenti sul podio.

Curiosità

Tra tutte le curve leggendarie del circuito, la più iconica è senza dubbio la combinazione Eau Rouge-Raidillon, simbolo stesso del circuito. Spa è anche famosa per il suo meteo imprevedibile: non a caso, l’edizione del 2021 è passata alla storia come la gara più bagnata di sempre, con soli due giri percorsi dietro la Safety Car e nessuna azione reale in pista.

Spa è stato anche teatro di incidenti spettacolari, come quello di Anthoine Hubert nel 2019 in Formula 2, che ha scosso l’intero mondo delle corse. Da allora, la FIA ha lavorato intensamente per aumentare la sicurezza del tracciato, pur mantenendone l’essenza.

Nel 2024, George Russell, primo sul traguardo, fu squalificato perché la sua monoposto fu trovata sotto il peso minimo previsto dal regolamento. La vittoria andò al compagno di squadra Hamilton.

Dove tutto cambia, Spa resta

Nel mondo iper-tecnologico della F1 moderna, dove i simulatori anticipano ogni curva e le strategie sono calcolate al millesimo, Spa-Francorchamps è l’anomalia romantica che resiste. È la pista dove il talento puro può ancora fare la differenza, dove il pubblico applaude anche chi finisce secondo, e dove ogni pilota sogna di vincere almeno una volta.

Spa è il promemoria che ci ricorda cosa significa correre. Non solo in senso tecnico, ma emotivo. Perché qui, tra nebbia e abeti, il motorsport ritrova la sua anima più autentica.

Il futuro del circuito

Spa-Francorchamps ha lottato a lungo per mantenere il proprio posto nel calendario F1, messo in pericolo dai costi di gestione e dalla crescente concorrenza di circuiti mediorientali. Tuttavia, l’accordo di estensione fino al 2026 non ha rassicurato fan e addetti ai lavori.

Sono in corso lavori per migliorare l’accessibilità e la sicurezza del circuito, con nuove tribune, vie di fuga più ampie e infrastrutture modernizzate. Ma l’obiettivo resta chiaro: non snaturare un tempio delle corse e restare in calendario.

Il tracciato si è inoltre aperto alle moto e all’endurance, ospitando nel 2024 e nel 2025 anche il FIA WEC, a conferma della sua versatilità e importanza strategica nel motorsport europeo.

Conto alla rovescia

Il GP del Belgio 2025 si preannuncia come una gara cruciale nel cuore della stagione. Dopo le evoluzioni tecniche introdotte a Silverstone, Spa sarà il banco di prova perfetto per valutare davvero i progressi dei team e se i piloti sapranno accorciare il gap con l’attuale duopolio McLaren.

Occhi puntati sulla Red Bull, che cerca di ritrovare continuità, oltre a Mercedes e Ferrari, chiamate a dimostrare passi avanti che possono trasformarsi in vittorie concrete.

E se la pioggia dovesse far visita, come spesso accade, prepariamoci a una delle gare più imprevedibili dell’anno. A Spa, anche il meteo è un protagonista.

La gara del 2025 non sarà solo un’altra casella nel calendario. Sarà un test, un rito, una celebrazione. Dei piloti, delle macchine e soprattutto di quel fuoco che accende ogni appassionato quando sente nominare queste due parole: Eau Rouge.

Autore
Virgilio.it

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