Grazie ad una nuova pista ciclabile si riuscirà finalmente a riqualificare lo stradone davanti al Maxxi di Roma (forse!)
- Postato il 4 agosto 2025
- Progetto
- Di Artribune
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Dopo anni di blocco il progetto del GRAB (Il Grande Raccordo Anulare delle Bici) è finalmente stato finanziato e i cantieri procedono in vari punti della città. E anche la degradata Via Guido Reni potrebbe beneficiarne. Ma c’è chi protesta
In primo luogo occorre velocemente chiarire cosa sia il GRAB. Acronimo di “Grande Raccordo Anulare delle Bici” – l’infrastruttura immaginata da attivisti e associazioni una decina d’anni fa e inserita ufficialmente nella lista ministeriali delle ciclovie approvate fin dal 2018 – è un anello di una cinquantina di chilometri che scimmiotta nel nome la famigerata autostrada circolare che abbraccia Roma.
Il GRAB è utile per chi si sposta in bici? Poco. È utile per riqualificare la città? Molto
Bisogna ammettere che al di là della suggestione del nome e della facile notiziabilità dell’andamento ad anello, l’infrastruttura non ha un grandissimo senso trasportistico. Roma è una città con grandi potenzialità ciclabili ma le infrastrutture radiali di cui ha bisogno dovrebbero essere prioritarie rispetto ad un’infrastruttura ad anello che appare più di stampo turistico e di svago che realmente trasportistico. Ciononostante – e giustamente essendo un progetto già impostato ma bloccato da anni – la Giunta Gualtieri è riuscita a inserire il GRAB tra le opere finanziate (con 15 milioni di euro) dai fondi europei del PNRR. Un’altra delle incompiute che bisogna dar atto a Roberto Gualtieri di aver fatto smuovere.

Finalmente una nuova ciclabile di fronte al Maxxi
In vista anche del Giubileo, insomma, i cantieri del Grab sono partiti qua e là sul percorso a seconda dei lotti e degli appalti. È stata ad esempio riqualificata tutta la strada che collega il Colosseo al Circo Massimo, dotata oggi di un’ampia ciclabile. E lo stesso si sta facendo al quartiere Parioli nella elegante Via Panama o in Viale delle Belle Arti. La notizia degli ultimi giorni poi è che l’avanzamento dei cantieri del GRAB si sta affacciando su Via Guido Reni, proprio di fronte al Museo Maxxi, verso il Ponte della Musica e non distante dall’Auditorium di Renzo Piano.
Come abbiamo detto il GRAB non è un granché dal punto di vista trasportistico forse, ma ha il pregio di portare riqualificazione delle strade dove sono previsti i suoi cantieri: carreggiate ridotte per una maggiore sicurezza di bici e pedoni e una minore velocità delle auto e soprattutto eliminazione degli eccessivi posti auto che fanno sembrare le strade della capitali come enormi garage a cielo aperto: una tragedia per le isole di calore e un incentivo all’abuso dell’auto privata. Via Guido Reni – chiunque abbia visitato almeno una volta il Maxxi lo avrà presente – è infatti un singolare stradone di quelli che si vedevano nelle città europee cinquanta o sessant’anni fa: marciapiedi stretti, auto parcheggiate sia di lato sia al centro della strada. Uno scenario abbastanza surreale che il GRAB finalmente sanerà eliminando buona parte delle auto parcheggiate e restituendo la strada alle persone. In attesa poi che qui passi una tanto attesa linea di tram.

Le proteste contro la ciclabile del GRAB di fronte al Maxxi
Il Comune sembra deciso nei suoi propositi, ma proprio in questo inizio di agosto sta montando la polemica da parte di alcuni cittadini (sono nati dei gruppi social che parlano di “Esproprio di parcheggi”, come se il suolo pubblico fosse l’autorimessa privata di qualche residente) e di alcuni politici esponenti del Secondo Municipio. Non si tratta peraltro solo di esponenti di opposizione alla Giunta Gualtieri, ma anche di amministratori di sinistra a riprova che quando si tratta del sacro “postomacchina” non c’è parte politica che tenga.
Togliere posti auto è rigenerazione urbana (e di fronte ai musei vale doppio)
Speriamo dunque che l’assessore comunale alla mobilità Eugenio Patanè e il sindaco Gualtieri non si facciano distrarre da battaglie di retroguardia e che il progetto vada avanti speditamente. “La città ha il suo spazio pubblico letteralmente divorato dall’assurdo numero di auto. Il progetto è tutt’altro che calato dall’alto essendo frutto di un percorso decennale” scrive Legambiente sollecitando il Comune, concludendo che il progetto aumenterà “la vivibilità e il valore del quartiere“. E restituirà dignità, aggiungiamo noi, all’ingresso del più importante museo d’arte contemporanea d’Italia, oggi sbattuto in mezzo ad una specie di caotica autorimessa. Museo che tra qualche tempo verrà affiancato da un’altra importante istituzione culturale come il Museo della Scienza. Ed è proprio la scienza a dircelo: in città bisogna ridurre in ogni modo il numero delle auto e favorire chi si sposta in bicicletta, a piedi e coi mezzi pubblici. Eliminare i posti auto, sebbene appaia a prima vista scomodo per chi li adopera, è quindi la forma più semplice, efficace e particolarmente economica di rigenerazione urbana.
Massimiliano Tonelli
L’articolo "Grazie ad una nuova pista ciclabile si riuscirà finalmente a riqualificare lo stradone davanti al Maxxi di Roma (forse!)" è apparso per la prima volta su Artribune®.