IA, machine learning e medicina di precisione: il Policlinico San Donato guida l’innovazione nella prevenzione cardiovascolare

  • Postato il 25 luglio 2025
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  • Di Forbes Italia
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Contenuto tratto dal numero di luglio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha trasformato la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie cardiovascolari, consentendo un approccio sempre più personalizzato alla salute del paziente.

Per approfondire e spiegare l’impatto di queste innovazioni tecnologiche nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, Forbes Italia ha intervistato Luca Testa, responsabile dell’interventistica coronarica e della ricerca clinica del dipartimento di cardiologia clinica e interventistica dell’Irccs Policlinico San Donato, uno dei centri di eccellenza del Gruppo San Donato, il più grande gruppo ospedaliero privato italiano, con 5,8 milioni di pazienti trattati nell’ultimo anno. Testa è anche professore associato di cardiologia all’Università Vita-Salute San Raffaele.

In che modo le nuove tecnologie e il lavoro multidisciplinare stanno migliorando la prevenzione cardiologica maschile?
È bene chiarire che la prevenzione cardiovascolare inizia in giovane età e consiste, sostanzialmente, nel modificare le abitudini e lo stile di vita che favoriscono l’insorgenza delle patologie cardiovascolari: si parla in questo caso, di prevenzione primaria. Certamente il progresso tecnologico ha sempre avuto un significativo impatto nella scienza medica, in particolare in quella cardiovascolare, consentendo un costante miglioramento sia dei percorsi di prevenzione che dei trattamenti a disposizione. La prevenzione secondaria, finalizzata alla diagnosi precoce, si avvale oggi di strumenti sempre più raffinati, che hanno affiancato (talvolta persino sostituito) metodi e tecniche tradizionali, quali ad esempio l’Ecg a riposo e da sforzo e l’ecocardiogramma, con o senza stress fisico o farmacologico: parliamo delle cosiddette tecniche di imaging avanzato, quali la Tac coronarica. È bene ricordare che la tecnologia della Tac coronarica è a disposizione da diversi anni. Tuttavia, oggi possiamo avvalerci di una significativa evoluzione chiamata Pcct (Photon counting computed tomography), che garantisce una capacità diagnostica molto superiore rispetto al passato e consente di identificare condizioni come l’aterosclerosi coronarica in uno stadio precoce. La diagnosi precoce riveste un ruolo fondamentale soprattutto negli uomini, nei quali la patologia aterosclerotica coronarica tende a presentarsi molto prima rispetto alle donne.

Che tipo di prevenzione si dovrebbe consigliare a un soggetto giovane e sportivo?
I giovani sportivi, sia agonisti che amatoriali, devono essere valutati in modo accurato, soprattutto per evitare conseguenze gravi legate a diagnosi mancate. In questi soggetti, le problematiche cardiologiche riguardano sostanzialmente anomalie congenite delle coronarie o della struttura stessa del cuore, pertanto la prevenzione deve orientarsi proprio all’identificazione (o esclusione) di queste anomalie. Il progetto Smart, ideato da Mauro Lo Rito, della cardiochirurgia pediatrica, è stato pensato per identificare precocemente anomalie congenite del circolo coronarico, che rappresentano una delle cause principali di esclusione dallo sport agonistico e, purtroppo, anche di morte improvvisa. Si tratta spesso di condizioni silenti, di cui il ragazzo non è consapevole. Il progetto, multidisciplinare, che coinvolge altre realtà come l’Università Federico II di Napoli, l’Ismett di Palermo e l’Università di Pavia, per costruire una rete in cui i dati raccolti (esami, diagnosi, immagini) vengono condivisi e analizzati tramite tecnologie di IA e machine learning, individuare pattern diagnostici comuni che portino a una diagnosi precoce, consentendo quindi un trattamento tempestivo ed efficace.

Che cos’è e quanto è importante la prevenzione secondaria?
È bene precisare che la prevenzione terziaria è di fondamentale importanza, in quanto mira a prevenire le complicanze e la probabilità di recidive di una patologia già in essere, migliorandone la prognosi. Ci si avvale di un approccio multidisciplinare, alla base della gestione della terapia farmacologica e della pianificazione degli esami strumentali. Tra i vari test comunemente utilizzati, una delle tecnologie più promettenti è, di nuovo, la Tac photon counting, che, grazie alla sua alta risoluzione, consente una precisa valutazione anche di pazienti con malattia coronarica complessa, diffusa e calcifica. Proprio per questi pazienti, la prevenzione terziaria inizia già in ospedale, durante la coronarografia, attraverso la misurazione del flusso intracoronarico, con tecniche come la Ffr (fractional flow reserve), che consente di identificare quali placche aterosclerotiche necessitano di un trattamento immediato e quali vanno tenute sotto controllo e rivalutate nell’ambito del percorso di prevenzione terziaria.

La medicina personalizzata è già realtà?
Assolutamente sì. Al Policlinico San Donato viene stabilito per ciascun paziente un percorso di cure e prevenzione individuale, possibile grazie alla telemedicina, al monitoraggio domiciliare e a strumenti di diagnosi sempre più avanzata, anche a livello genetico. La comunità scientifica mondiale si sta orientando in questa direzione, in un contesto in cui la digitalizzazione e le tecnologie avanzate contribuiscono all’obiettivo di creare una sanità sempre più efficiente.

L’articolo IA, machine learning e medicina di precisione: il Policlinico San Donato guida l’innovazione nella prevenzione cardiovascolare è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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