Il gioco d’azzardo online fa gola a chi ricicla: i Monopoli rendano pubblici i controlli

  • Postato il 16 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La notizia è del 16 luglio scorso. La riporta Jamma, sito italiano di informazione che promuove ogni tipo di gioco d’azzardo, offrendo notizie e informazioni tecniche e fiscali. “Boomerang Partners annuncia con orgoglio il primo anniversario della partnership strategica con il leggendario AC Milan”.

“Tra i traguardi principali – si legge ancora – la cerimonia della seconda edizione dei Golden Boomerang Awards 2025 tenuta nello storico stadio di San Siro a cui hanno partecipato leggende rossonere come Andrea Pirlo, Serginho e Massimo Ambrosini”. Boomerang è riuscita a stringere un accordo con l’Ac Milan nel luglio 2024 come partner ufficiale per le scommesse, nonostante si trovasse già nella lista nera dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Maria Maggiore e Maxence Peigné, giornalisti di Investigate Europe, lo scrivevano già il 10 marzo scorso su Il Fatto in edicola: “Tra i più grandi progetti sviluppati da Soft2bet c’è Boomerang, che le autorità di almeno sei paesi, tra cui Italia, hanno classificato come non autorizzato”.

Questo è un ulteriore segnale che la forza economica del gioco online sta straripando e in pochi riescono a resistere al suo fascino. E non c’è, per il momento, una reazione di massa, sdegnata, che possa porre fine a pratiche al limite della legge e comunque inaccettabili. Per il sito giocoresponsabile.info per il 2025, si prevede una spesa di oltre 160 miliardi di euro, proseguendo la tendenza al rialzo. I giochi a distanza raggiungono una percentuale pari circa al 58.5%.

Il 18 dicembre dell’anno scorso l’Adm (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ha pubblicato l’avviso relativo alla procedura per l’affidamento in concessione dell’esercizio e della raccolta del gioco d’azzardo online. I giochi pubblici di cui all’articolo 6, comma 1, lettere da a) a f) del decreto legislativo 25 marzo 2024: tutti i tipi di scommesse, anche su eventi simulati; giochi di abilità e di sorte, inclusi i giochi di carte e il bingo. Hanno potuto partecipare società che hanno sede legale, ovvero operativa, in uno degli Stati dello Spazio Economico Europeo.

Già quel ovvero lascia aperto un campo vastissimo. Il campo aperto degli investitori globali sul gioco online. Investitori spesso radicati nei paradisi fiscali e di opacità. Là dove la trasparenza non esiste e le scatole societarie si moltiplicano per allontanare il più possibile l’investitore dall’investimento. Ne avevo già parlato nel post dedicato alla vendita dello stadio San Siro. Spesso sono singole parole che determinano l’innalzamento e l’abbassamento dell’asticella dei controlli contro il riciclaggio globale. Il riciclaggio delle organizzazioni criminali/mafiose, delle grandi economie criminali e dei grandi evasori internazionali.

Nell’avviso di Adm viene sottolineato che entro 35 giorni dalla proclamazione delle concessioni avvenuta a metà settembre scorso, bisogna produrre la documentazione prevista all’articolo 23, delle Regole Amministrative. Entro il 22 ottobre, quindi, tutte le 46 società ammesse dovranno presentare dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi del Dpr 28 dicembre 2000, n° 445 in ordine ai soggetti sottoposti alla verifica antimafia. Le richieste sono importanti. Si richiedono i nomi dei soci persone fisiche che detengono indirettamente una partecipazione al capitale o al patrimonio della società concessionaria superiore al 2%; il nome e cognome del fiduciante o del trustee per le società fiduciarie o di trust e i nomi dei soggetti che risultano poter determinare in qualsiasi modo le scelte o gli indirizzi dell’impresa.

Quest’ultimo passaggio è il più complicato e potrebbe essere fraintendibile. Non si usano i termini perentori della normativa antiriciclaggio europea. Che, essendo norma, ha una giurisprudenza di tipo amministrativo che la interpreta, certa e definita. Nel Dlgs 231 del 2007 si parla di titolari effettivi come quelle persone cui, in ultima istanza, è attribuibile il controllo della società in forza del controllo dei voti anche grazie all’esistenza di particolari vincoli contrattuali che consentano di esercitare un’influenza dominante. Articolo 20.

C’è un altro elemento che bisogna qui sottolineare. L’Adm riceverà l’autocertificazione dei nomi e delle società socie, dei rappresentanti legali e dei dirigenti, ma non è obbligata a fare l’adeguata verifica dell’identità delle persone citate, chiedendo deleghe e documenti ufficiali, verificando attraverso società private, il rischio riciclaggio degli stessi. E’ una Pubblica Amministrazione e non potrà farlo. Come i Comuni, le Regioni e le Asl. Non come le banche che sono invece obbligate all’adeguata verifica del cliente e le stesse concessionarie del gioco d’azzardo che dal 2017, su impulso europeo, sono obbligate a controllare chiunque apre un conto online presso di loro e segnalare operazioni sospette a rischio riciclaggio. E’ vero che le concessionarie del gioco segnalano operazioni sospette più dei commercialisti e come i notai. E questo dato è in crescita: 9.200 nel 2022, 12.000 nel 2.023; 9.547 nel 2024; 6.433 nei primi sei mesi del 2025.

Bisogna però ricordarsi che possedere una concessionaria del gioco online è perfetto per chi ricicla o vuole aiutare un riciclatore. Basterà inventarsi puntate vincenti per ripulire denaro sporco senza segnalare chi, prestanome o mafioso o evasore, aprirà un conto senza avere alcuna possibilità credibile di avere legalmente tutto quel denaro che poi punterà. E’ per questo che il gioco d’azzardo fa gola alla mafia ed è utile possedere un concessionario online. Si intercetta la dipendenza e si incontrano persone fragili, ricattabili, usurabili e si ricicla. Si ricicla tanto e facilmente. Per questo quei documenti che entro la prossima settimana giungeranno in Adm dovranno essere letti con attenzione. E soprattutto resi pubblici.

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Il Fatto Quotidiano

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