Il nuovo trofeo della Formula Uno è una chimera disegnata dall’artista Nico Vascellari
- Postato il 5 settembre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Velocità. La sfida incalzante e le tempistiche al secondo sono tra le immagini più riconoscibili della Formula Uno e del circuito di Monza, con le sue monoposto sfreccianti che rombano tra le curve. È proprio alla velocità che ha pensato l’artista italiano Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976) nella creazione dei trofei del primo, secondo e terzo posto del Gran Premio di Monza. L’opera, la quinta collaborazione tra Pirelli – sponsor ufficiale di ben 500 Gran Premi F1 – e il museo di arte contemporanea milanese Pirelli HangarBicocca, è infatti una creatura ibrida che unisce in sé i tre animali più veloci d’aria, d’acqua e di terra.
La Chimera di Vascellari come trofeo per il Gran Premio di Monza 2025
Chiamata Chimera, in una rievocazione diretta del leggendario mostro mitologico, l’affusolata scultura fonde elementi del corpo del falco pellegrino, del pesce vela e del ghepardo, che insieme vanno a rappresentare il movimento nella sua forma ideale e più estrma. Non proprio la chimera classica, quindi – che secondo Esiodo aveva corpo e testa di leone, una testa di capra in più sulla schiena e una coda di serpente, e che invece per Omero aveva corpo di capra, coda di drago e testa di leone sputafuoco -, ma una reinterpretazione dell’artista delle famose “martellate” in linea con lo spirito della gara e del circuito in particolare. “Monza è nota come il tempio della velocità”, spiega l’artista ad Artribune, “e io volevo creare un idolo per questo tempio, un oggetto rituale che ne omaggiasse il titolo e allo stesso tempo richiamasse in sé tutti i regni del mondo naturale”.

Un’ispirazione animale per il trofeo d’artista del Gran Premio di Monza 2025
Dopo le commissioni ad Alice Ronchi, Patrick Tuttofuoco, Ruth Beraha e Andrea Sala, il trofeo di Vascellari asseconda la sua funzione celebrativa con un focus inedito sul mondo animale: sono infatti le parti più caratteristiche delle tre creature – l’ala e gli artigli del falco pellegrino, la coda del ghepardo e la pinna del pesce vela – le protagoniste delle sculture che saranno elevate domenica 7 settembre sul podio. Tutte in alluminio, materiale simbolo dell’ingegneria automobilistica, le opere sono state realizzate attraverso “un processo piuttosto lungo”, ha detto l’artista, che è passato dal disegno su carta al collage, alla modellazione organica e stampa 3D in resina per culminare nella fusione a cera persa e infine nel metallo. Il risultato (da 4,5 chili) è una scultura elaborata e immaginifica: “Volevo che nella forma ricordasse un trofeo classico, motivo per cui ci tenevo anche a farla asimmetrica, ma che allo stesso tempo puntasse con le sue diverse parti in più direzioni, lo sguardo verso il basso e la coda verso l’alto”, spiega Vascellari.

Nico Vascellari spiega il suo trofeo d’artista del Gran Premio di Monza 2025
“La velocità è sempre stata un elemento di interesse per me, e con lei il tempo. Io nasco come performer, e il tempo è un elemento chiave del mio lavoro”, ha detto l’artista. “Qui convergono anche elementi di connessione con il regno animale, che con la natura è un tema di grande importanza del mio lavoro”, ha aggiunto. Il suo non è solo un omaggio, ma, tramite l’innalzamento a fine gara, una vera elevazione del mondo animale e quindi anche un tentativo di riequilibrio del rapporto sbilanciato tra il mondo naturale e quello umano.
Giulia Giaume
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